Francesco Di Benedetto (militare)

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Francesco Di Benedetto
NascitaMontemiletto, 1905
MorteUork Amba, 27 febbraio 1936
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
ArmaArtiglieria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Cirenaica
GradoCamicia nera
GuerreGuerra d'Etiopia
BattaglieBattaglia di Passo Uarieu
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Francesco Di Benedetto (Montemiletto, 1905Uork Amba, 27 febbraio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Montemiletto, in provincia di Avellino, nel 1905, figlio di Angelo Antonio e Marianna Fiore.[2] Dopo avere compiuto il servizio militare di leva nel Regio Esercito, arma di artiglieria, in forza al 18º Reggimento artiglieria da campagna, nel 1926 si arruolò volontario nelle legioni libiche permanenti della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale del Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica con il grado di camicia nera scelta.[1] Rientrato in Italia nel marzo 1935, fu assegnato a domanda alla 2ª Compagnia speciale del genio della 114ª Legione CC.NN. della 2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre", mobilitata per le esigente legate alla situazione in Africa Orientale, sbarcando a Massaua, in Eritrea, il 7 settembre 1935.[1] Partecipò alle operazioni belliche nel corso della guerra d'Etiopia, combattendo sul fronte eritreo.[1] Cadde in combattimento a Uork Amba (la "Montagna d'oro") il 27 febbraio 1936 e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Montemiletto porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo arma di una mitragliatrice « Fiat » continuava per tutta la durata del combattimento a far fuoco sul nemico, infliggendogli gravissime perdite. Caduti l’ufficiale e i capisquadra del suo plotone, dirigeva il fuoco di questa, con rara competenza, finché una scarica avversaria non lo fulminava sulla sua stessa arma. I portaferiti dovevano staccare a viva forza le sue mani dall’arma che, anche dopo morto, egli non aveva abbandonato. Esempio nobilissimo di attaccamento al dovere. Uork Amba, 27 febbraio 1936.[3]»
— Regio Decreto 1 marzo 1937.
Medaglia commemorativa della 2ª Divisione CC.NN. "XXVIII Ottobre - La Ferrea" - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 153.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Di Benedetto, Francesco, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 1992.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 153.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]