Fatma Sultan (figlia di Ahmed I)

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Fatma Sultan
Sultana dell'impero ottomano
NascitaCostantinopoli, 1606/1607
MorteCostantinopoli, 1670
SepolturaTürbe di Ahmed I
Luogo di sepolturaMoschea Blu, Istanbul
DinastiaCasa di Osman
PadreAhmed I
MadreKösem Sultan
ConiugiKara Mustafa Pasha
(1623-1628, ved.)

Sarrac Çatalcalı Hasan
(1629-1632, ved.)

Canbuladzade Mustafa Pasha
(1633-1636, ved.)

Koca Yusuf Pasha
(?-1660, ved.)

Melek Ahmed Pasha
(1662-1662, ved.)

Vezir Kanbur Mustafa Pasha
(1663-1666, ved.)

Közbekçi Yusuf Pasha
(1667-1670)
Figli
Secondo matrimonio

Sultanzade Hasan Bey
Terzo matrimonio

Sultanzade Canbuladzade Hüseyn Pasha
Sultanzade Canbuladzade Süleyman Bey
ReligioneIslam sunnita

Fatma Sultan (turco ottomano: فاطمه سلطان, "Colei che si astiene"; Costantinopoli, 1606Costantinopoli, 1670) è stata una principessa ottomana, figlia del Sultano Ahmed I e della sua favorita Kösem Sultan. È particolarmente nota per i suoi molti matrimoni politici.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Fatma Sultan[1] nacque nel 1606 o 1607 a Costantinopoli, nel Palazzo Topkapi[2].

Suo padre era il sultano ottomano Ahmed I, sua madre la Haseki Kösem Sultan[2]. Aveva numerosi fratelli e sorelle, sia di sangue che paterni.

Nel 1617 suo padre morì e lei, con le sue sorelle, dovette seguire sua madre in esilio a Palazzo Vecchio. Poté rientrare a corte nel 1623, quando suo fratello minore, Murad IV, di appena undici anni, divenne sultano, con Kösem Sultan come reggente.

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Fatma è particolarmente nota per i suoi sette matrimoni, contratti fra l'età di diciassette e sessantuno anni:

  • Nel 1623 sposò Kara Mustafa Pasha[3], governatore dell'Egitto. Rimase vedova nel 1628, quando Murad IV giustiziò Mustafa per "azioni contrarie alla Legge di Allah"[4].
  • Nel 1629 sposò Sarrac Çatalcalı Hasan Pasha. Rimase vedova prima del 1633, ma ebbe un figlio da lui[3].
  • All'inizio del 1633 o prima sposò Canbuladzade Mustafa Pasha. Da questo matrimonio ebbe due figli. Rimase vedova nel 1636, quando Murad IV giustiziò suo marito[3].
  • In data sconosciuta sposò Koca Yusuf Pasha. Rimase vedova prima del 1662[5].
  • Nel 1662 sposò Melek Ahmed Pasha, vedovo di sua nipote Kaya Sultan (figlia di Murad IV). Il matrimonio, combinato contro la volontà di entrambi, fu infelice quanto quello con Kaya fu felice, a tal punto che lo sposo accusò il Gran Visir Mehmet Köprülü di averlo organizzato come punizione, al cui lui rispose dicendo che Fatma era "un elefante da sfamare". La prima notte di nozze, Fatma pretese dal marito un fondo esorbitante per le sue spese e quelle della sua corte. Al rifiuto di lui, gli rispose che allora non le restava altra scelta che divorziare e chiese di riavere la sua dote, equivalente a un anno di tasse della provincia d'Egitto. Melek dovette quindi cedere[6]. Fatma rimase vedova quello stesso anno, e pretese di mantenere il palazzo come indennizzo, cosa che il Gran Visir fu costretto a concederle[7].
  • Nel 1663 sposò Vezir Kanbur Mustafa Pasha, Beylerbey di Baghdad. Rimase vedova nel 1666[8].
  • Il 5 settembre 1667 sposò il visir Közbekçi Yusuf, Beylerbey di Silistra. Fu l'ultimo matrimonio di Fatma, che morì nel 1670[8].

Esilio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1640 Murad IV, fratello di Fatma, morì senza eredi il suo ultimo fratello vivente, Ibrahim, mentalmente instabile, salì al trono. Il suo stipendio all'epoca era di 400 aspri giornalieri[9].

Nel 1647 Ibrahim decise di sposare legalmente la sua ottava Haseki, Hümaşah Sultan. Fatma, insieme alle sorelle Ayşe Sultan e Hanzade Sultan e alla nipote Kaya Sultan (figlia di Murad IV) dovette subire l'umiliazione di servire la sposa come ancella, restando in piedi e in silenzio dietro di lei, reggendole la brocca, il sapone, il catino e la salvietta. Malgrado ciò, Ibrahim non fu soddisfatto e, con l'accusa di aver mancato di rispetto alla nuova moglie, le esiliò a Edirne, confiscando loro terre e gioielli per donarli a Hümaşah[10].

Fatma rientrò con le altre a Costantinopoli l'anno seguente, quando Ibrahim fu deposto e giustiziato e suo figlio di sei anni, Mehmed IV, salì al trono, prima sotto la reggenza di Kösem Sultan, nonna del nuovo sultano e madre di Fatma, e poi di Turhan Sultan, sua stessa madre[10][11].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dal secondo matrimonio, Fatma Sultan ebbe un figlio:

  • Sultanzade Hasan Bey (1629/1630 - ?). Morì nell'infanzia.

Dal terzo matrimonio, Fatma Sultan ebbe due figli:

  • Sultanzade Canbuladzade Hüseyn Pasha (1633 - 16 febbraio 1680). Governatore di Buda e de Il Cairo. Fu il terzo e ultimo marito di sua cugina Ayşe Sultan, figlia del sultano Ibrahim I.
  • Sultanzade Canbuladzade Süleyman Bey. (1635 - dopo il 1665).

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Fatma Sultan morì nel 1670, a Costantinopoli o a Silistra. Venne sepolta a Costantinopoli, nella türbe (mausoleo) di Ahmed I, nella Moschea Blu, fatta costruire proprio da suo padre.

Beneficenza[modifica | modifica wikitesto]

Fatma Sultan costruì un Sadirvan nel cortile della Moschea di Kara Ahmet Pascià, nei confini di Palazzo Topkapı[12].

Cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Nella serie TV storica turca Il secolo magnifico: Kösem Fatma Sultan è interpretata dall'attrice turca Balim Gaye Bayrak.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Uluçay 1985, p. 50.
  2. ^ a b Singh, Nagendra Kr (2000). International encyclopaedia of Islamic dynasties (reproduction of the article by M. Cavid Baysun "Kösem Walide or Kösem Sultan" in The Encyclopaedia of Islam vol V). Anmol Publications PVT. pp. 423–424. ISBN 81-261-0403-1. "Through her beauty and intelligence, Kösem Walide was especially attractive to Ahmed I, and drew ahead of more senior wives in the palace. She bore the sultan four sons – Murad, Süleyman, Ibrahim and Kasim – and three daughters – 'Ayşe, Fatma and Djawharkhan. These daughters she subsequently used to consolidate her political influence by strategic marriages to different viziers."
  3. ^ a b c Tezcan, Baki (November 2001). Searching for Osman: A reassessment of the deposition of the Ottoman Sultan Osman II (1618-1622). pp. 334 n. 58.
  4. ^ Accounts and Extracts of the Manuscripts in the Library of the King of France. Vol. 2. R. Faulder. 1789. p. 51. The sultan Morad put him to death in the year 1037 [AH], for some action which was contrary to the law of God.
  5. ^ Çelebi, Evliya; Temelkuran, Tevfik; Aktaş, Necati; Çevik, Münim (1978). Evliya Çelebi seyahatnamesi, Volumes 5-6. Üçdal Neşriyat. p. 1739.
  6. ^ Accounts and Extracts of the Manuscripts in the Library of the King of France. Vol. 2. R. Faulder. 1789. p. 46.
  7. ^ Evliya Çelebi (1 January 1991). The Intimate Life of an Ottoman Statesman, Melek Ahmed Pasha (1588-1662): As Portrayed in Evliya Celebi's Book of Travels (Seyahat-name). SUNY Press. p. 265. ISBN 978-0-7914-0640-3.
  8. ^ a b Silahdar Findiklili Mehmed Agha (2012). ZEYL-İ FEZLEKE (1065-22 Ca.1106 / 1654-7 Şubat 1695). pp. 287, 494
  9. ^ Peirce 1993, p. 128.
  10. ^ a b Peirce 1993, p. 246.
  11. ^ Sakaoğlu 2008, p. 235.
  12. ^ Uluçay 1992, p. 84.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Peirce, Leslie P. (1993), The Imperial Harem: Women and Sovereignty in the Ottoman Empire, Oxford University Press, ISBN 0195086775
  • Tezcan, Baki (November 2001). Searching for Osman: A reassessment of the deposition of the Ottoman Sultan Osman II (1618-1622).
  • Sakaoğlu, Necdet (2008). Bu mülkün kadın sultanları: Vâlide sultanlar, hâtunlar, hasekiler, kadınefendiler, sultanefendiler. Oğlak Yayıncılık. ISBN 978-9-753-29623-6.
  • Uluçay, M. Çağatay (1992). Padişahların Kadınları ve Kızları. Ankara: Türk Tarih Kurumu Basımevı. ISBN 978-9-751-60461-3.