Fanciullo morso da un gambero

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Fanciullo morso da un gambero
AutoreSofonisba Anguissola
Data1554 ca.
Tecnicacarboncino e matita su carta
Dimensioni33,3×38,5 cm
UbicazioneGabinetto di Disegni e Stampe del Museo di Capodimonte[1], Napoli

Il Fanciullo morso da un gambero è un disegno di Sofonisba Anguissola, realizzato a carboncino e matita su carta cerulea e datato 1554 circa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questo disegno si trovava nella collezione del cardinale Fulvio Orsini e nell'anno 1600 passò per eredità al cardinale Odoardo Farnese, insieme ad altre tre opere di Sofonisba Anguissola: Partita a scacchi, Autoritratto alla spinetta e un disegno non identificato. Pervenne quindi ai Borboni di Napoli, per eredità Farnese ed è presente negli inventari di palazzo Farnese, a Roma, redatti nel 1644 e nel 1653. Nel 1799 fu portato a Napoli e qui si perse l'attribuzione a Sofonisba Anguissola.[2][3]

Da una lettera, scritta da Tommaso Cavalieri a Cosimo I de' Medici, il 20 gennaio 1562, in accompagnamento al dono di due disegni (di cui uno era Vecchia che studia l'alfabeto ed è derisa da una bambina di Sofonisba Anguissola e l'altro era Cleopatra di Michelangelo Buonarroti), sappiamo che Fanciullo morso da un gambero era stato realizzato proprio su suggerimento di Michelangelo — cui era stato inviato in visione — e che rappresentava Asdrubale, fratellino di Sofonisba (nato nel 1551):[4]

«[…] havendo io un disegno di mano di una gentildonna Cremonese chiamata Sofhonisba Angosciosa [sic!], oggi dama della regina di Spagna, lo mando insieme con questo [una Cleopatra di Michelangelo] et credo, che potrà stare a paragone di molti, perché non è solamente bello, ma ci è ancora inventione, et questo è che, havendo il divino Michelangelo veduto un disegno di sua mano di una giovane che rideva, disse che avrebbe voluto vedere un putto che piangesse come cosa molto più difficile, et essendole scritto, lei li mandò questo quale è un ritratto di suo fratello fatto piangere studiosamente.»

Secondo Roberto Longhi, si pensò inizialmente che fosse una copia e che il disegno originale fosse a Berlino, in privata collezione. Fu poi attribuito a Santi di Tito e il disegno di Berlino fu considerato una copia. Da questo disegno furono tratte incisioni.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il bambino (Asdrubale Anguissola) ha messo una mano in un cestino, dove era nascosto un gambero. Ora piange per il dolore improvviso, accanto alla sua sorellina (Europa Anguissola). Questo disegno Fanciullo morso da un gambero, che anticipa Caravaggio in Ragazzo morso da un ramarro, rappresenta la prima espressione artistica in cui un dolore fisico improvviso provoca una smorfia di pianto. Il naturalismo, che derivava dagli studi di fisiognomica di Leonardo da Vinci, si diffuse a metà cinquecento in Lombardia e arrivò anche a Sofonisba Anguissola. Bisogna confrontare questo disegno anche con il dipinto Due bambini molestano un gatto di Annibale Carracci, conservato al Metropolitan Museum di New York) e Il bambino morso dal granchio di Vincenzo Campi al Castello di Krichheim. Un passaggio da Michelangelo Buonarroti a Michelangelo da Caravaggio.[6]

Michelangelo intrattenne col padre di Sofonisba un carteggio: Amilcare Anguissola chiese disegni a Michelangelo, perché sua figlia Sofonisba li potesse colorire.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Inventario 1039.
  2. ^ Caroli1, pp. 18-20.
  3. ^ Sofonisba 1994, pp. 10-11.
  4. ^ Bora, p. 87.
  5. ^ Longhi, pp. 97-143.
  6. ^ Italian women, p. 112.
  7. ^ Caroli2, p. 49.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Longhi, Me pinxit e quesiti caravaggeschi: 1928-1934, Firenze, Sansoni, 1968, SBN IT\ICCU\UFI\0150711. Ristampa di studi pubblicati dal 1928 al 1934.
  • Flavio Caroli, Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, Milano, A. Mondadori, 1987, SBN IT\ICCU\CFI\0111864.
  • AA VV, Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, Milano, Leonardo arte, 1994, SBN IT\ICCU\VEA\0063954. Catalogo della mostra tenuta a Cremona nel 1994, a Vienna e a Washington nel 1995.
  • Giulio Bora, Sofonisba Anguissola e la formazione cremonese: il ruolo del disegno, in Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, Milano, Leonardo arte, 1994, pp. 79-88, SBN IT\ICCU\VEA\0063954.
  • Flavio Caroli, Ritratti di famiglia in un interno, un fanciullo, un granchio e la Fisiognomica del Cinquecento, in Sofonisba Anguissola e le sue sorelle, Milano, Leonardo arte, 1994, pp. 47-56, SBN IT\ICCU\VEA\0063954.
  • (EN) Italian women artists from Renaissance to Baroque, Milano, Skira, 2007, SBN IT\ICCU\VEA\0702687.
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