Erminio Marcias

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Erminio Marcias
NascitaTerralba, 14 agosto 1897
MorteCarso, 19 agosto 1917
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
RepartoCompagnia, 244º Reggimento fanteria
Anni di servizio1916-1917
GradoSoldato
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieDecima battaglia dell'Isonzo
Undicesima battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Erminio Marcias (Terralba, 14 agosto 1897Carso, 19 agosto 1917) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Terralba, provincia di Oristano,[N 1] il 14 agosto 1897, figlio di Agostino e Pietrina Pani, all'interno di una modesta famiglia di agricoltori,[1] penultimo di sette figli.[3] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, nel settembre dell'anno successivo fu chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito, assegnato al deposito del 64º Reggimento fanteria.[1] Nel gennaio 1917 fu assegnato al 136º Reggimento fanteria della Brigata Campania e poi trasferito alla 7ª Compagnia del 244º Reggimento fanteria della Brigata Cosenza.[1] Il 23 maggio 1917 raggiunse con il suo reparto la riva sinistra dell'Isonzo tra Opacchiasella e il Vallone nel pieno corso della decima battaglia dell'Isonzo.[1] Prese parte con la sua compagnia alle operazioni di attacco al saliente di Hudi Log, e una volta superate le prime e le seconde trincee nemiche vennero catturati numerosi prigionieri e molte armi e munizioni.[1] Nel corso della undicesima battaglia dell'Isonzo il reggimento, schierato nel settore tra Hudi Log e Korite, mosse all'attacco il 19 agosto al fine di conquistare il Korite.[4] Nel corso dei combattimenti davanti alle posizioni di Versic, su terreno intensamente battuto dal fuoco delle artiglierie e delle armi portatili nemiche, dimostro un coraggio non comune esponendosi come portaordini, portaferiti e nel raccogliere i dispersi indirizzandoli alle nostre linee.[4] Rimasto ferito all'inizio dell'azione venne nuovamente colpito da una pallottola esplosiva al braccio destro, ma non volle abbandonare il proprio reparto ne essere allontanato dal combattimento cadendo poco dopo colpito a morte da una scheggia di granata.[3][4] Con Decreto Luogotenenziale del 3 gennaio 1918 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4] Una scuola media e una via di Terralba portano il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Esempio costante di mirabile attività e di indomito coraggio, pronto sempre alle più ardite imprese, non limitò la sua azione a compiere atti di valore personale, ma la rivolse anche a preparare i compagni, a raccogliere i dispersi, ad incitare gli esitanti, ed incuorare gli scossi. Ferito una prima volta, seguitò a combattere; ferito più gravemente una seconda volta, rimase ancora al suo posto, finché, colpito da scheggia di granata, incontrava morte gloriosa. Versic Korite, 19 agosto 1917.[5]»
— Decreto Luogotenenziale 3 gennaio 1918.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Allora il paese si trovava in provincia di Cagliari.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 96.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1917. L'anno terribile: Dalla Bainsizza alla sorpresa strategica di Caporetto, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]