Elmo Hope

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Elmo Hope
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereJazz
Periodo di attività musicaleanni 1940 – 1966
Strumentopianoforte
EtichettaBlue Note Records, Prestige Records, Riverside Records

Elmo Sylvester Hope (New York, 27 giugno 1923New York, 19 maggio 1967[1]) è stato un pianista, compositore e arrangiatore statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di immigrati caraibici, iniziò a suonare il pianoforte all'età di sette anni, fu amico d'infanzia del pianista Bud Powell con cui condivise la passione per la musica classica.

Dal 1938 iniziò a esibirsi in concerti con il piano classico (vincendo anche alcuni premi) ma trovando ostacoli per una seria carriera musicale come concertista optò per la musica jazz.

Dopo aver suonato in piccole e sconosciute formazioni, fu ingaggiato dal 1948 al 1951 nel gruppo del trombettista Joe Morris in cui militavano oltre il sassofonista Johnny Griffin anche Percy Heath e Philly Joe Jones, con gli ultimi due musicisti formò la Elmo Hope Trio che incise il suo primo album solistico per la Blue Note Records nel 1953.

Successivamente suonò (sia a New York che nella West Coast) come turnista di studio (parallelamente continuando, ogni tanto, a registrare albums a proprio nome) per Clifford Brown, Sonny Rollins, Lou Donaldson, Jackie McLean, Curtis Counce, Chet Baker e Harold Land, tra gli altri.

Sposatosi nel 1960 in California con la pianista Bertha Rosemond (con cui inciderà l'album Hope-Full), i coniugi Hope in seguito si trasferirono definitivamente a New York.

La carriera (e soprattutto la salute) del pianista, rovinata nel corso degli anni da abusi e incarcerazioni per droga, ebbe l'epilogo nel 1966, con la sua ultima esibizione in pubblico alla Judson Hall di New York.

Ricoverato in ospedale per polmonite alla fine di aprile 1967, morì poco tempo dopo per un attacco cardiaco.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Leonard Feather e Ira Gitler, The Biographical Encyclopedia of Jazz, Oxford University Press, 1999, pp. 328, 329.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN44485338 · ISNI (EN0000 0000 5514 2664 · Europeana agent/base/65859 · LCCN (ENnr90001055 · GND (DE134943376 · BNE (ESXX972683 (data) · BNF (FRcb138953136 (data) · J9U (ENHE987007407603105171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr90001055