Elezioni parlamentari in Romania del 1996

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Elezioni parlamentari in Romania del 1996
Stato Bandiera della Romania Romania
Data
3 novembre
Legislatura III legislatura
Assemblee Camera dei deputati, Senato
Affluenza 76,01[1]% (Diminuzione 0,28%)
Victor Ciorbea (1).JPG
Petre Roman.jpg
Leader
Coalizioni
Camera dei deputati
Voti
3 692 321
30,17%
2 633 860
21,52%
1 582 231
12,93%
Seggi
122 / 343
91 / 343
53 / 343
Differenza %
Aumento 10,16%
Diminuzione 6,20[2]%
Aumento 2,74[3]%
Differenza seggi
Aumento 40
Diminuzione 26[2]
Aumento 10[3]
Senato
Voti
3 772 084
30,70%
2 836 011
23,08%
1 617 384
13,16%
Seggi
53 / 143
41 / 143
23 / 143
Differenza %
Aumento 10,54%
Diminuzione 5,21[2]%
Aumento 2,78[3]%
Differenza seggi
Aumento 19
Diminuzione 8[2]
Aumento 5[3]
Governi
Ciorbea (1996-1998)
Vasile (1998-1999)
Isărescu (1999-2000)

Le elezioni parlamentari in Romania del 1996 si tennero il 3 novembre per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato.

Si trattò delle seconde elezioni dall'entrata in vigore della Costituzione della Romania del 1991, le terze dalla rivoluzione romena del 1989. Il numero di partiti che partecipò alla competizione elettorale fu inferiore rispetto a quello del 1992. Nel 1996 concorsero 48 formazioni[4], oltre a quelle che rappresentavano la minoranze etniche. Entrarono in parlamento i membri appartenenti a 6 liste, oltre a 11 deputati dei partiti delle minoranze.

Le elezioni furono vinte dalla coalizione di centro-destra della Convenzione Democratica Romena (CDR) che, dopo sette anni di dominio ininterrotto del centro-sinistra, strappò il potere al Partito della Democrazia Sociale di Romania (PDSR). La CDR formò un governo di coalizione con Partito Democratico e Unione Democratica Magiara di Romania con a capo Victor Ciorbea.

Le elezioni parlamentari si tennero in concomitanza con il primo turno delle elezioni presidenziali che, al ballottaggio, videro la vittoria del leader della CDR Emil Constantinescu, che superò il candidato del PDSR Ion Iliescu.

Sistema elettorale[modifica | modifica wikitesto]

Le elezioni si svolsero secondo le disposizioni delle leggi 68/1992 (per il parlamento) e 69/1992 (per il presidente della repubblica) promulgate nel giugno 1992, che avevano regolato anche la precedente tornata elettorale. Avevano diritto al voto i cittadini di almeno 18 anni di età, mentre per candidarsi alle camere erano necessari 23 anni (deputati) e 35 anni (senatori)[5].

La legge elettorale prevedeva un sistema di voto proporzionale e una soglia di sbarramento al 3%. Alle organizzazioni che rappresentavano le minoranze etniche era garantito un rappresentante nella camera dei deputati, a prescindere dal raggiungimento della soglia di sbarramento[5]. La legge prevedeva l'elezione di un deputato ogni 70.000 abitanti e di un senatore ogni 160.000 abitanti[6].

Il voto era previsto nell'intervallo orario tra le 6:00 e le 21:00[7].

Quadro politico[modifica | modifica wikitesto]

Le elezioni generali del 1992 furono vinte dal partito postcomunista del Fronte Democratico di Salvezza Nazionale, poi ridenominato Partito della Democrazia Sociale di Romania (PDSR). Nel corso dei quattro anni al potere tra il 1992 e il 1996, il presidente della repubblica Ion Iliescu e il primo ministro Nicolae Văcăroiu furono promotori di una lenta politica di transizione all'economia di mercato che, benché proteggesse le fasce più deboli, non riuscì a garantire un netto miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti[8][9].

Il maggior gruppo di opposizione era la variegata coalizione del centro-destra liberale della Convenzione Democratica Romena (CDR), guidata da Emil Constantinescu, già candidato alla presidenza della repubblica nel 1992[8]. All'interno della CDR, il partner principale del Partito Nazionale Contadino Cristiano Democratico (PNȚCD) era il Partito Nazionale Liberale (PNL) di Mircea Ionescu-Quintus.

Alle elezioni amministrative del giugno 1996, nonostante il PDSR avesse ottenuto discreti risultati, questi furono conseguiti nelle aree rurali e nelle piccole città, realtà più vicine al programma di protezione sociale rappresentato dal partito di Iliescu. Le grandi città furono dominate dalla CDR. Bucarest, ad esempio, passò alla guida di Victor Ciorbea, rappresentante del PNȚCD. Nel corso dei quattro anni di governo il consenso popolare per il PDSR fu eroso da continui scandali di corruzione e dalle difficoltà strutturali del sistema economico. Il discorso dell'opposizione provava ad inserirsi in tali spaccature, promettendo un radicale cambiamento di rotta, in modo da avvicinare la Romania agli standard dei paesi occidentali[8][10][4].

Campagna elettorale[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 1995 la Convenzione Democratica Romena presentò il proprio programma politico, il documento chiamato Contratto con la Romania, una dichiarazione d'intenti che prometteva la realizzazione di venti punti entro i primi duecento giorni di assunzione dell'incarico da parte di un governo guidato dalla CDR[8]. L'8 agosto 1996 i componenti della CDR trovarono un accordo per la definizione dei membri che avrebbero preso parte alla coalizione per le elezioni parlamentari di novembre[11]. Il leader della coalizione Emil Constantinescu presentò il proprio programma per le presidenziali già nel giugno 1996 e iniziò la campagna elettorale nel mese di settembre[7]. Il concetto chiave richiamato costantemente dalla dirigenza nel corso della campagna fu quello del cambiamento, rispetto alla stagnazione economica e sociale della Romania sotto Iliescu e dopo decenni di dittatura[8][12]. Constantinescu prometteva la difesa del diritto alla proprietà privata, ampie liberalizzazioni, l'applicazione di una legislazione anticomunista e una politica basata sulla rettitudine morale e l'onestà[13]. Tra le altre proposte del candidato alla presidenza spiccò quella del reclutamento di 15.000 specialisti cui affidare posizioni strategiche nel quadro dell'amministrazione dello stato[13][14]. Rispetto al 1992 il rafforzamento della stampa indipendente e la nascita di diverse emittenti televisive private giocò a favore di Constantinescu e della CDR[15].

Il PDSR confermò la candidatura di Ion Iliescu nel corso della conferenza nazionale del partito del 26 luglio 1996[16], elemento che fu alla base della campagna elettorale del partito. La retorica elettorale del candidato presidente reclamava il ruolo provvidenziale e l'importanza del PDSR nella storia recente del paese[12]. La popolarità del governo, tuttavia, era in calo, con evidenti riflessi sui sondaggi. Una ricerca IRSOP dell'ottobre 1996 dava il PDSR al 24% e la CDR al 30%[15]. Con il crescere dell'opposizione, i discorsi di Iliescu ripiegarono su accenti nazionalisti, evocando scenari catastrofici nel caso di una vittoria della CDR[15]. Dal punto di vista mediatico Iliescu riusciva a conservare il proprio potere sulla TV di stato, che rimaneva il principale strumento di informazione per gli elettori delle aree più isolate, malgrado l'emergere dei media indipendenti[15].

Tra gli altri gruppi principali, concorse alle elezioni anche l'Unione Social-Democratica, coalizione di centro-sinistra formata da Partito Democratico e Partito Social Democratico Romeno, guidata dell'ex primo ministro Petre Roman. Tra i più importanti partiti nazionalisti e regionalisti, parteciparono l'Unione Democratica Magiara di Romania, rappresentante della minoranza ungherese, il Partito dell'Unità Nazionale Romena, in calo dopo l'infruttuosa esperienza nel governo Văcăroiu, e il Partito Grande Romania, emergente formazione ultranazionalista spinta dai proclami del suo leader Corneliu Vadim Tudor.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Camera dei Deputati[modifica | modifica wikitesto]

Liste Voti % Seggi +/-
(%)
+/-
(Seggi)
Convenzione Democratica Romena CDR 3 692 321 30,17 122 10,16 Aumento 40 Aumento
Partito della Democrazia Sociale di Romania PDSR 2 633 860 21,52 91 6,20 Diminuzione[2] 26 Diminuzione[2]
Unione Social-Democratica USD 1 582 231 12,93 53 2,74 Aumento[3] 10 Aumento[3]
Unione Democratica Magiara di Romania UDMR 812 628 6,64 25 0,82 Diminuzione 2 Diminuzione
Partito Grande Romania PRM 546 430 4,46 19 0,57 Aumento 3 Aumento
Partito dell'Unità Nazionale Romena PUNR 533 348 4,36 18 3,36 Diminuzione 12 Diminuzione
Partito Socialista PS 280 364 2,29 -
Partito Socialista del Lavoro PSM 262 563 2,15 - 0,89 Diminuzione 13 Diminuzione
Partito Socialista Romeno dei Lavoratori PSMR 212 303 1,73 -
Alleanza Nazionale Liberale ANL 192 495 1,57 -
Partito dei Pensionati di Romania PPR 175 676 1,44 -
Unione Nazionale di Centro UNC 106 069 0,87 -
Partito Nazionale Contadino 102 831 0,84 - 0,39 Aumento Stabile
Alleanza Nazionale Liberale Ecologista
  • Partito Nazionale Liberale-Câmpeanu
  • Unione Liberale Brătianu
  • Partito Ecologista
ANLE 96 412 0,79 -
Partito dei Rom PR 82 195 0,67 1 0,19 Aumento Stabile
Unione dei Rom 71 020 0,58 -
Partito Nazionale Democratico Cristiano PNDC 69 380 0,57 - 0,46 Aumento Stabile
Partito Nazionale degli Automobilisti 56 387 0,46 -
Partito Romeno dei Lavoratori 50 011 0,41 -
Partito Nuova Romania 33 672 0,28 -
Partito Libero Repubblicano 29 576 0,24 - 0,12 Aumento Stabile
Partito Convenzione Ecologista di Romania 27 544 0,23 -
Partito della Riunificazione - Opzione Dacico-Latina 25 620 0,21 -
Forum Democratico dei Tedeschi in Romania FDGR 23 888 0,20 1 0,12 Diminuzione Stabile
Partito degli ex non comunisti e dei detenuti politici 21 060 0,17 -
Unione Democratica Cristiana 19 693 0,16 - 0,11 Aumento Stabile
Partito per la Patria PPP 17 841 0,15 -
Partito Repubblicano PR 17 190 0,14 - 1,49 Diminuzione Stabile
Partito della Protezione Sociale di Romania 16 762 0,14 -
Partito Magiaro Libero Democratico di Romania 14 333 0,12 -
Federazione delle Comunità Ebraiche di Romania FCER 12 746 0,10 1
Partito dei Privati-Partito Social Democratico 11 990 0,10 -
Comunità dei Russi Lipoveni di Romania CRLR 11 902 0,10 1 0,04 Diminuzione Stabile
Unione degli Armeni di Romania UAR 11 543 0,09 1 0,02 Aumento Stabile
Comunità Italiana di Romania CIR 11 454 0,09 1 0,05 Aumento Stabile
Partito Liberale Cristiano 10 345 0,08 -
Associazione degli Italiani di Romania RO.AS.IT 9 833 0,08 -
Partito Socialista Romeno PSR 9 103 0,07 -
Unione Culturale degli Albanesi di Romania UCAR 8 722 0,07 1
Unione Ellenica di Romania UER 8 463 0,07 1 0,01 Diminuzione Stabile
Partito Rinascita della Romania Ion Mihalache 7 751 0,06 -
Partito della Rivoluzione Romena 7 340 0,06 -
Unione degli Ucraini di Romania UUR 7 165 0,06 1 0,01 Diminuzione Stabile
Unione Democratica dei Serbi di Romania UDSR 6 851 0,06 1 0,01 Aumento Stabile
Unione Democratica degli Slovacchi e dei Cechi di Romania UDSCR 6 531 0,05 1 0,01 Aumento Stabile
Unione Democratica dei Tatari Turco-Musulmani di Romania UDTTMR 6 319 0,05 1 0,02 Diminuzione Stabile
Comunità Bratstvo dei Bulgari di Romania CBBR 5 359 0,04 1
Comunità dell'Etnia Rom di Romania 5 227 0,04 -
Unione Democratica Turca di Romania UDTR 4 326 0,04 1 0,02 Aumento Stabile
Unione Democratica degli Ucraini di Romania 4 132 0,03 -
Unione Bulgara del Banato UBB 4 115 0,03 - 0,01 Aumento 1 Diminuzione
Forum della Gioventù Sicula 2 142 0,02 -
Unione dei Polacchi di Romania UPR 1 842 0,02 1 0,01 Diminuzione Stabile
Federazione degli Italiani di Romania 1 711 0,01 -
Unione Ellenica di Romania-Comunità Ellenica di Prahova 1 509 0,01 -
Partito della Solidarietà Democratica 1 352 0,01 -
Comunità degli Italiani di Galați 791 0,01 -
Comunità degli Italiani di Pitești 695 0,01 -
Unione Generale delle Associazioni dell'Etnia Hutsuli 646 0,01 -
Unione dei Rom del distretto di Costanza 640 0,01 -
Unione dei Croati di Romania UCR 486 0,00 - Stabile Stabile
Associazione Social Culturale della Romania 439 0,00 -
Comunità Italiana del distretto di Prahova 437 0,00 -
Federazione degli Italiani di Romania-Comunità Italiana Ovidius di Costanza 311 0,00 -
Indipendenti Ind. 248 825 2,03 -
Totale 12 238 746 343 2 Aumento
Fonte: Università dell'Essex, Autorità Elettorale Permanente
Voti nulli 834 687
Votanti (affluenza: 76,01%) 13 088 388
Aventi diritto voto 17 218 654

Senato[modifica | modifica wikitesto]

Liste Voti % Seggi +/-
(%)
+/-
(Seggi)
Convenzione Democratica Romena CDR 3 772 084 30,70 53 10,54 Aumento 19 Aumento
Partito della Democrazia Sociale di Romania PDSR 2 836 011 23,08 41 5,21 Diminuzione[2] 8 Diminuzione[2]
Unione Social-Democratica USD 1 617 384 13,16 23 2,78 Aumento[3] 5 Aumento[3]
Unione Democratica Magiara di Romania UDMR 837 760 6,82 11 0,76 Diminuzione 1 Diminuzione
Partito Grande Romania PRM 558 026 4,54 8 0,69 Aumento 2 Aumento
Partito dell'Unità Nazionale Romena PUNR 518 962 4,22 7 3,90 Diminuzione 7 Diminuzione
Partito Socialista PS 277 104 2,26 -
Partito Socialista del Lavoro PSM 265 659 2,16 - 1,02 Diminuzione 5 Diminuzione
Alleanza Nazionale Liberale ANL 236 132 1,92 -
Partito dei Pensionati di Romania PPR 178 654 1,45 -
Partito Socialista Romeno dei Lavoratori PSMR 163 582 1,33 -
Unione Nazionale di Centro UNC 118 859 0,97 -
Partito Nazionale Contadino 86 746 0,71 - 0,31 Aumento Stabile
Alleanza Nazionale Liberale Ecologista
  • Partito Nazionale Liberale-Câmpeanu
  • Unione Liberale Brătianu
  • Partito Ecologista
ANLE 86 359 0,70 -
Partito dei Rom PR 80 622 0,66 - 0,28 Aumento Stabile
Unione dei Rom 72 648 0,59 -
Partito Nazionale Democratico Cristiano PNDC 65 932 0,54 - 0,42 Aumento Stabile
Partito Nazionale degli Automobilisti 57 644 0,47 -
Partito Romeno dei Lavoratori 49 325 0,40 -
Partito Libero Repubblicano 36 877 0,30 - 0,18 Aumento Stabile
Partito Nuova Romania 35 027 0,29 -
Partito Convenzione Ecologista di Romania 33 888 0,28 -
Partito della Riunificazione - Opzione Dacico-Latina 28 622 0,23 -
Unione Democratica Cristiana 23 656 0,19 - 0,15 Aumento Stabile
Partito per la Patria PPP 21 295 0,17 -
Partito degli ex non comunisti e dei detenuti politici 20 989 0,17 -
Partito della Protezione Sociale di Romania 20 972 0,17 -
Partito Repubblicano PR 20 273 0,16 - 1,73 Diminuzione Stabile
Partito Socialista Romeno PSR 18 834 0,15 -
Partito Magiaro Libero Democratico di Romania 12 103 0,10 -
Partito dei Privati-Partito Social Democratico 11 627 0,09 -
Partito Rinascita della Romania Ion Mihalache 9 111 0,07 -
Comunità dell'Etnia Rom di Romania 6 073 0,05 -
Partito Liberale Cristiano 5 933 0,05 -
Partito della Rivoluzione Romena 2 938 0,02 -
Unione dei Rom del distretto di Costanza 763 0,01 -
Partito della Solidarietà Democratica 299 0,00 -
Indipendenti Ind. 98 898 0,80 -
Totale 12 287 671 143 Stabile
Fonte: Università dell'Essex, Autorità Elettorale Permanente
Voti nulli 785 977
Votanti (affluenza: 76,01%) 13 088 388
Aventi diritto voto 17 218 654

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

La coalizione di centro-destra fu la lista più votata, scardinando il dominio della sinistra di Iliescu, che aveva dominato la scena politica dal 1989. L'ascesa dei gruppi liberali fu accolta positivamente dalla stampa internazionale, che considerò la vittoria della CDR come il primo serio allontanamento del paese dall'ideologia comunista, associandolo alla volontà della Romania di ancorarsi ai valori occidentali[7][17].

L'appoggio fornito da Petre Roman a Constantinescu al secondo turno delle presidenziali fu fondamentale per la vittoria di quest'ultimo e per la costituzione del nuovo governo. Il patto tra i leader di USD e CDR prevedeva, infatti, la partecipazione della formazione di Roman ad un governo di coalizione, nel quale cinque ministeri sarebbero stati assegnati all'USD[9][10][4].

Per la prima volta dopo 50 anni, quindi, un partito liberale tornò alla guida della Romania. Il primo avvicendamento al potere dell'era democratica fu considerato da diversi studiosi un momento chiave nella storia del paese, poiché segno la maturazione del sistema politico, che da quel momento fu aperto al pluralismo e alla contrapposizione fra destra e sinistra[4]. Alle elezioni legislative il PDSR riuscì ad avere la meglio della CDR solamente nelle zone rurali, mentre il centro-destra trionfò nelle aree urbane e divenne il primo partito della Romania[4]. Per la prima volta dopo 7 anni dalla rivoluzione, quindi, Iliescu e il partito erede del FSN passarono all'opposizione, perdendo la guida delle maggiori istituzioni del paese[17]. Nel 1996, infatti, l'elettorato disilluso si aggrappò alle speranze di rinnovamento rappresentate dalla CDR, mentre associava il PDSR al passato comunista e antiriformista[4][17].

Come da accordi, per avere la sicurezza di una maggioranza parlamentare stabile la CDR formò, quindi, un'alleanza con l'USD di Petre Roman. A questa si aggiunse l'Unione Democratica Magiara di Romania, che il 6 dicembre aderì volontariamente al «Patto per la governabilità e la solidarietà politica» che, unendo CDR, USD e UDMR, riuscì ad assicurare ai contraenti il controllo del 60% dei posti in parlamento. A tal riguardo il deputato UDMR Zsolt Szilágyi commentò: «Noi ungheresi siamo molto orgogliosi di avere potuto contribuire alla democratizzazione dello stato. Gli ungheresi hanno votato contro il nazionalismo estremo e i nazional-comunisti al potere fino al 1996, e a favore della democrazia e delle riforme»[4]. Tramite l'accordo le tre nuove forze di governo si impegnavano a portare a termine le privatizzazioni, le riforme economiche e la costruzione di una Romania sul modello occidentale[9][15]. La nuova alleanza di governo suddivise i posti di potere (ministeri, segreterie ministeriali, aziende di stato, prefetture, incarichi di nomina politica) in base ad un algoritmo che garantiva rappresentanza proporzionale a tutti i componenti[9][13]. Primo ministro fu indicato il sindaco di Bucarest Victor Ciorbea, mentre la conduzione del senato fu affidata a Petre Roman. Vista l'impossibilità di Constantinescu di rivestire contemporaneamente il ruolo istituzionale e quello di partito, la presidenza della CDR passò a Ion Diaconescu, leader del PNȚCD e nuovo presidente della camera[10]. Nel quadro del governo Ciorbea l'USD ottenne cinque ministeri, mentre l'UDMR due.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RO) Alegeri Parlamentul României 1996, su alegeri.roaep.ro, Autorità Elettorale Permanente.
  2. ^ a b c d e f g h Confronto con il Fronte Democratico di Salvezza Nazionale
  3. ^ a b c d e f g h Confronto con il Fronte di Salvezza Nazionale (Romania)
  4. ^ a b c d e f g Odette Tomescu Hatto, PARTITI, ELEZIONI E MOBILITAZIONE POLITICA NELLA ROMANIA POST-COMUNISTA (1989-2000), 2004.
  5. ^ a b Marian Enache e Ștefan Deaconu, Sistemul electoral în România postcomunistă, su juridice.ro, 9 ottobre 2018. URL consultato il 16 agosto 2019.
  6. ^ a b Doina Lecea, Alegerile parlamentare din 3 noiembrie 1996, su www1.agerpres.ro, Agerpres, 30 ottobre 2012. URL consultato il 16 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2019).
  7. ^ a b c (RO) Horia Plugaru, ALEGERILE PREZIDENȚIALE DIN 1996, Agerpres, 3 ottobre 2014. URL consultato il 16 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
  8. ^ a b c d e (RO) Ioan Aurel Pop, Ioan Bolovan e Susana Andea (a cura di), Istoria României: compendiu, Istituto Romeno di Cultura, 2004, ISBN 9789738687172.
  9. ^ a b c d (RO) Dan Pavel e Iulia Huia, Nu putem reuși decît împreună. O istorie analitică a Convenției Democratice, 1989-2000, Iași, Polirom, 2003.
  10. ^ a b c (RO) Istoric campanii - 1992, su vreaupresedinte.gandul.info, Gândul, 2014.
  11. ^ (RO) Cristian Preda, Partide, voturi şi mandate la alegerile din România (1990-2012), XIII, n. 1, Romanian Political Science Review, 2013. URL consultato il 28 agosto 2017.
  12. ^ a b (RO) Alexandra Șerban, Anca Vâncu e Laurențiu Ungureanu, Alegerile din 1996, după 20 de ani. Iosif Boda, directorul campaniilor electorale ’90-’96: „Eu cred că Iliescu era mai însetat de putere decât Ceauşescu“, Adevărul, 18 novembre 2016. URL consultato il 28 febbraio 2019.
  13. ^ a b c (EN) Tom Gallagher, Modern Romania. The End of Communism, the Failure of Democratic Reform, and the Theft of a Nation, New York, NYU Press, 2005, p. 135-158, ISBN 978-0-8147-3201-4.
  14. ^ (RO) 1996 - 2000 - Deziluzia CDR: mult haos, puţină reformă, Adevărul, 20 giugno 2010. URL consultato il 21 marzo 2018.
  15. ^ a b c d e (EN) Steven D. Roper, Romania: The Unfinished Revolution, Routledge, 2000.
  16. ^ (RO) Ionela Gavril, Congresele PSD (1990-2015), Agerpres, 17 ottobre 2015. URL consultato il 22 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2018).
  17. ^ a b c SVOLTA IN ROMANIA SCONFITTO ILIESCU, La Repubblica, 5 novembre 1996. URL consultato il 23 agosto 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Tom Gallagher, Modern Romania. The End of Communism, the Failure of Democratic Reform, and the Theft of a Nation, New York, NYU Press, 2005, ISBN 9780814732014.
  • (EN) Steven D. Roper, Romania: The Unfinished Revolution, Routledge, 2000, ISBN 9058230279.
  • (RO) Ioan Aurel Pop, Ioan Bolovan e Susana Andea (a cura di), Istoria României: compendiu, Istituto Romeno di Cultura, 2004, ISBN 9789738687172.