Elettrodialisi inversa

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L'elettrodialisi inversa (in breve EDR) è un processo a membrana per la desalinizzazione dell'acqua di inversione dell'elettrodialisi che è stato utilizzato commercialmente dall'inizio degli anni '60.[1] Una corrente elettrica fa migrare gli ioni salini disciolti, inclusi fluoruri, nitrati e solfati, attraverso un apparato costituito da strati alternati di membrane a scambio ionico cationico e anionico. Periodicamente (3-4 volte all'ora), la direzione del flusso di ioni viene invertita invertendo la polarità della corrente elettrica applicata agli elettrodi.[1][2]

Apparecchiatura per test di elettrodialisi inversa (EDR).

L'inversione di corrente riduce l'ostruzione e blocco delle membrane, poiché i depositi di sale nella membrana si dissolvono quando il flusso di corrente viene invertito. L'elettrodialisi inversa provoca una piccola diminuzione della qualità del prodotto e richiede una maggiore complessità, poiché sono necessarie valvole reversibili per modificare la direzione del flusso dei liquidi, chiamati diluiti e concentrati. Tuttavia, questo sistema aumenta notevolmente la resistenza e durata delle membrane a scambio ionico e la pulizia automatica della membrana previene l'aumento della resistenza elettrica della membrana quando i depositi si accumulano nei suoi pori.[3]

L'inversione di polarità dell'EDR espone alternativamente le superfici della membrana e i percorsi del flusso d'acqua a concentrarsi con una tendenza a precipitare le possibili incrostazioni ed è l'acqua desalinizzata stessa che tende a dissolvere le possibili incrostazioni. Ciò consente al processo di operare con flussi di concentrati supersaturi fino a limiti specifici senza aggiunta di sostanze e agenti chimichi per prevenire la formazione di incrostazioni.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b vol. 28, DOI:10.1016/S0011-9164(00)88124-2, https://oadoi.org/10.1016/S0011-9164(00)88124-2.
  2. ^ vol. 693, DOI:10.1016/j.scitotenv.2019.07.351, ISSN 0048-9697 (WC · ACNP), PMID 31374511, https://oadoi.org/10.1016/j.scitotenv.2019.07.351.
  3. ^ pp. 505-539, ISBN 9780323885140, https://doi.org/10.1016/B978-0-323-88514-0.00014-0.
  4. ^ pp. 383-404, ISBN 9780444519825.