Diocesi di Mina

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Mina
Sede vescovile titolare
Dioecesis Minensis
Chiesa latina
Vescovo titolareWilfried Theising
Istituita1927
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Mina
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Mina (in latino: Dioecesis Minensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mina, identificabile con le rovine nei pressi di Relizane nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Mauritania Cesariense.

Sono due i vescovi documentati di questa diocesi africana. Cecilio figura al 49º posto nella lista dei vescovi della Mauritania Cesariense convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Cecilio, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[1] Secondino intervenne al concilio cartaginese del 525 e sottoscrisse al 9º posto gli atti della prima seduta, celebrata il 5 febbraio; Bonifacio di Cartagine si felicitò con Secondino per essere riuscito a presentarsi al concilio, malgrado la situazione instabile della sua provincia.[2]

Dal 1927 Mina è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 31 maggio 2010 il vescovo titolare è Wilfried Theising, vescovo ausiliare di Münster.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Cecilio † (menzionato nel 484)
  • Secondino † (menzionato nel 525)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Herman Joseph Meysing, O.M.I. † (19 dicembre 1929 - 11 gennaio 1951 nominato arcivescovo di Bloemfontein)
  • Joseph Mark McShea † (8 febbraio 1952 - 11 febbraio 1961 nominato vescovo di Allentown)
  • Heinrich Theissing † (13 marzo 1963 - 11 novembre 1988 deceduto)
  • Carlos Arthur Sevilla, S.I. (6 dicembre 1988 - 31 dicembre 1996 nominato vescovo di Yakima)
  • John 'Oke Afareha (3 marzo 1997 - 29 marzo 2010 nominato vescovo di Warri)
  • Wilfried Theising, dal 31 maggio 2010

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 180, Caecilius 3.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1052, Secundinus 8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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