Dentex macrophthalmus

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Dentice occhione
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Percoidei
Famiglia Sparidae
Genere Dentex
Specie D. macrophthalmus
Nomenclatura binomiale
Dentex macrophthalmus
Bloch, 1791
Sinonimi

Opsodentex macrophthalmus, Polysteganus macrophthalmus, Sparus macrophthalmus

Il dentice occhione[1] (Dentex macrophthalmus) è un pesce di mare della famiglia Sparidae.

Denominazioni dialettali italiane[modifica | modifica wikitesto]

Il dentice occhione è conosciuto, nelle varie regioni italiane, con nomi dialettali diversi:[2]

Regione Denominazione
Liguria Bucca ruga, Sciamma
Puglia Letrinu
Sicilia Dintadu, Occhiu beddu, Vucca russa, Budicaru, Scazzupolo

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È presente nel mar Mediterraneo ma in maniera disomogenea, è infatti comune nel mar Egeo e lungo le coste meridionali mentre nei mari italiani è raro. Si trova anche nell'Oceano Atlantico orientale tra il Portogallo e l'Angola.

Vive in acque piuttosto profonde, tra i 50 ed i 300 metri, su tutti i tipi di fondale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Appare più simile ad un pagro che ad un dentice, l'occhio è molto grande (circa 1/3 della lunghezza della testa), il ventre è arrotondato e non piatto come nel dentice comune.

Il colore del corpo e delle pinne è rosa, tipicamente il lobo inferiore della pinna caudale è bianco.

Raggiunge i 40 cm di lunghezza.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

È un predatore che si ciba principalmente di pesci e crostacei.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

È scarsamente presente sui mercati italiani mentre ha grande importanza per la pesca professionale del Nord Africa.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Le sue carni sono ottime e può essere cucinato come il dentice comune.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 21 marzo 2018.
  2. ^ a b Alan Davidson, Il mare in pentola, Milano, Mondadori, 1972, p. 91

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 8842510033
  • Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 888039472X

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