Cronaca dei primi re

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Lato fronte della tavoletta A della Cronaca dei primi re[1].

La Cronaca dei primi re, numerata ABC 20 da Albert Kirk Grayson[2] e CM 40 da Jean-Jacques Glassner[3], è una cronaca babilonese conservata su due tavolette d'argilla: la tavoletta A[i 1] è ben conservata, mentre la tavoletta B[i 2] è rotta e il testo frammentario. Di carattere episodico, la Cronaca sembra essere stata composta collegando insieme gli apodosi della letteratura dei presagi, estratti dalla Cronaca di Weidner e dai nomi degli anni[4]. La Cronaca di primi re inizia con gli eventi del regno di Sargon di Akkad, nel tardo terzo millennio, e termina liddove la tavoletta è spezzata, con il regno di Agum III, verso 1500 a.C. circa.

Un terzo frammento della cronaca babilonese, il Frammento B[5] (o CM 41[3]) tocca argomenti correlati e potrebbe essere una variante della stessa opera.

Il testo[modifica | modifica wikitesto]

La tavoletta A inizia con un lungo passaggio riguardante l'ascesa e la caduta di Sargon di Akkad, causata da Marduk, per punirlo del suo modo empio di trattare Babilonia[6].

Questo riferimento apparentemente anacronistico a Babilonia riprende il testo della Cronaca di Weidner. La Babilonia del terzo millennio è molto poco conosciuta; il primo riferimento ad essa proveniente dal nome di un anno di regno di Šar-kali-šarri, nipote di Sargon[7]. La cronaca dedica in seguito sei righe a suo nipote, Naram-Sin, menzionando due campagne contro Apišal, una città situata nel nord della Siria[8], e contro Magan, che si pensa si trovi nell'antico Oman[9]. Quella di Apišal appare come l'apodosi di un presagio preso dal Bārûtu, il compendio dei presagi sacrificali[10].

Šulgi, figlio di Ur-Nammu, si vede scatenare contro una terribile vendetta per la sua espropriazione dei beni dal tempio di Marduk, malgrado le elargizioni di cibo fatte a Eridu[6]. Il passaggio seguente racconta la leggenda della scomparsa di Erra-Imittī e dell'ascesa di Enlil-bāni[11]. La tavoletta termina con il marchio GIGAM. DIDLI che potrebbe essere stato un riferimento al catalogo degli scribi o in alternativa potrebbe denotare continui disordini, poiché GIGAM si riferisce a ippiru, "conflitto, sconvolgimento"[12].

La tavoletta B si apre con una ripetizione delle sei righe che raccontano la scomparsa di Erra-Imittī, seguita da una sezione relativa alla spedizione di Ḫammu-rāpi contro Rim-Sin I, che riportò a Babilonia stipato in un ki-is-kap (un ḫúppu), un grande cesto[13]. La gestione della rivolta di Rim-Sin II da parte di Samsu-iluna occupa la sezione successiva, ma il testo è mal conservato e gli eventi rimangono incerti finché non si registra la vittoria di Iluma-ilu, il fondatore della I dinastia del Paese del Mare sull'esercito di Samsu-iluna. Segue lo sbarramento del Tigri realizzato sotto Abi-Ešuḫ, che non riesce a contenere l'astuto Iluma-ilu. La storia della prima dinastia babilonese si conclude con l'invasione ittita durante il regno di Samsu-ditāna.

Gli ultimi due passaggi trattano degli eventi del primo periodo dinastico cassita. Dapprima con l'ultimo re della dinastia del Paese del Mare, Ea-gamil, in fuga dall'invasione di Ulam-Buriaš e poi dalla seconda incursione guidata da Agum III [14].

Iscrizioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BM 26472 (98-5-14, 290) tavoletta A.
  2. ^ BM 96152 (1902-4-12, 264) tavoletta B.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ King, p. iv.
  2. ^ Grayson.
  3. ^ a b Glassner.
  4. ^ (EN) A. K. Grayson, Assyria and Babylonia, in Orientalia, vol. 49, n. 2, 1980, pp. 180–181.
  5. ^ Grayson, p. 192.
  6. ^ a b Grayson, pp. 153–154.
  7. ^ (DE) W. G. Lambert, Babylon: Origins, in Eva Cancik-Kirschbaum e Margarethe Van Ess (a cura di), Babylon: Wissenskultur in Orient und Okzident, Walter de Gruyter, 2011, p. 71.
  8. ^ (EN) Trevor Bryce, The Routledge Handbook of The Peoples and Places of Ancient Western Asia, Routledge, 2009, pp. 51–52.
  9. ^ Bryce, pp. 436–437.
  10. ^ (EN) A. R. George, The Sign of the Flood and the Language of Signs in Babylonian Omen Literature, 53e Rencontre Assyriologique Internationale, Vol. 1: Language in the Ancient Near East, parte 1, Eisenbrauns, 2010, p. 328.
  11. ^ (DE) D. O. Edzard, Zweite Zwischenzeit Babyloniens, Otto Harrassowitz, 1957, pp. 140–141.
  12. ^ (EN) Klaus-Peter Adam, Warfare and Treaty Formulas in the Background of Kings, in Klaus-Peter Adam e Mark Leuchter (a cura di), Soundings in Kings: Perspectives and Methods in Contemporary Scholarship, nota 82, Fortress Press, 2010, p. 174.
  13. ^ CAD Ḫ, Ḫuppu A, p. 238.
  14. ^ Grayson, p. 156.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) L. W. King, Chronicles Concerning Early Babylonian Kings, Vol. 2 Texts and Translations, Luzac & Co., 1907, pp. 3–24, 113–127.
  • (EN) R. W. Rogers, A Chronicle Concerning Sargon and Other Early Babylonian and Assyrian Rulers, in Cuneiform Parallels to the Old Testament, Oxford University Press, 1912, pp. 203–208.
  • (DE) E. Ebeling, Altorientalische Texte zum Alten Testament (AOTAT), de Gruyter, 1926, pp. 335–337.
  • (EN) A. L. Oppenheim, Babylonian and Assyrian Historical Texts: The Sargon Chronicle, in James B. Pritchard (a cura di), Ancient Near Eastern Texts Relating to the Old Testament (ANET), Princeton University Press, 1955, pp. 266–267.
  • (EN) A. K. Grayson, Assyrian and Babylonian Chronicles, J. J. Augustin, 1975, pp. 152–156.
  • (FR) Jean-Jacques Glassner, Chroniques mésopotamiennes, La Roue à Livres, 1993, pp. 268–272.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]