Costanzo Centofiorini

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Costanzo Centofiorini (Civitanova Marche, 1594Roma, 1677) è stato un funzionario italiano, prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, maestro di camera di papa Innocenzo X e membro della Compagnia di Gesù.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Lucio Centofiorini e di Cornelia Sinibaldi, di nobile famiglia di Osimo, nacque a Civitanova, nella Marca di Ancona, nel 1594.[1] Il padre, nobile di Civitanova, era ben introdotto nei palazzi romani attraverso il cugino Orazio Centofiorini, maestro di camera di papa Sisto V. Costanzo si addottorò in utroque all'Università di Fermo nel 1616 insieme al fratello Fabio Centofiorini.[2] Costanzo, Fabio e altri tre loro fratelli (Ludovico, Carlo e Giuseppe) avrebbero assunto cariche di rilievo sotto il papato di Innocenzo X (1644-1655).

Il 10 ottobre 1644 lo stesso pontefice nominò Costanzo Centofiorini prefetto dell'Archivio apostolico vaticano, [3] incarico che egli mantenne fino all'agosto 1656. In tale veste Centofiorini collaborò con il gesuita Pietro Sforza Pallavicino impegnato nella redazione della sua Istoria del Concilio di Trento.[4] Inoltre Costanzo Centofiorini fu segretario dei memoriali e maestro di camera di papa Innocenzo X.[5]

Nel 1656 egli entrò nella Compagnia di Gesù; due anni più tardi contribuì con 20.000 scudi alla costruzione di Sant'Andrea al Quirinale, la chiesa berniniana del Noviziato dei Gesuiti, di cui era procuratore il fratello Giulio Cesare.[6]

Costanzo Centofiorini morì il 13 febbraio 1677 a Roma, nella casa del Noviziato dei Gesuiti presso la quale aveva trascorso i suoi ultimi anni.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sulla famiglia Centofiorini si vedano G.B. Blavetti, Saggi istorici di nobiltà di sette famiglie picene appartenenti alla Casa Centofiorini, Macerata, 1701. e P.L. Cavalieri, Una famiglia del patriziato civitanovese: i Centofiorini, in Studi maceratesi, n. 32, 1996, pp. 335-373.
  2. ^ G.P. Brizzi e M.L. Accorsi, L'antica Università di Fermo, Milano, Silvana Editoriale, 2001.; i nomi dei laureati sono elencati alle pp. 118-segg.
  3. ^ D. Calcagni, Memorie istoriche della città di Recanati, Messina, 1711.
  4. ^ Cfr. Calcagni, Memorie istoriche della città di Recanati, p. 249. Calcagni aggiunge che “nella detta Istoria il cardinale gli tessé un bell’elogio”. (Pietro Sforza Pallavicino sarebbe stato creato cardinale nel 1659)
  5. ^ Varie notizie sulla vita di Costanzo Centofiorini sono reperibili in un manoscritto conservato nella Biblioteca Benedettucci di Recanati (Macerata), manoscritti, busta 151, intitolato Memorie relative alla famiglia Centofiorini. G. Moroni, nel suo Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (Venezia 1846, vol. II, p. 252) cita come maestro di camera di Innocenzo X tale Tommaso Centofiorini, ma si tratta di un errore perché nessun Centofiorini di nome Tommaso risulta presente presso la corte pontificia in questo periodo.
  6. ^ La donazione è attestata in un documento conservato nell’Archivio Doria-Pamphilj di Roma (scaff. 88/5/4), riferito all’anno 1658.
  7. ^ Calcagni, Memorie istoriche della città di Recanati, p. 248.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G.B. Blavetti, Saggi istorici di nobiltà di sette famiglie picene appartenenti alla Casa Centofiorini, Michele Arcangelo Silvestri, Macerata 1701.
  • G.P. Brizzi, M.L. Accorsi (a cura), L’antica Università di Fermo, Silvana Editoriale, Milano 2001.
  • D. Calcagni, Memorie istoriche della città di Recanati, Messina 1711.
  • P.L. Cavalieri, Una famiglia del patriziato civitanovese: i Centofiorini, in “Studi maceratesi”, n. 32, 1996.