Cobitis calderoni

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Cobitis calderoni
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Cypriniformes
Sottordine Cyprinoides
Famiglia Cobitidae
Sottofamiglia Cobitinae
Genere Cobitis
Specie C. calderoni
Nomenclatura binomiale
Cobitis calderoni
Bacescu, 1962
Areale

Cobitis calderoni, conosciuto comunemente come lamprehuela, è un piccolo pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cobitidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è endemica della Penisola iberica settentrionale, nei bacini dell'Ebro del Duero ed in una piccola parte di quello del Tago. Popola la parte alta dei bacini fluviali, in acque limpide, correnti, poco profonde con fondale di ciottoli o massi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Individuo nel suo ambiente naturale

C. calderoni presenta l'aspetto tipico del genere Cobitis: corpo allungato, poco compresso ai fianchi dalla sezione ovaloide, bocca rivolta verso il basso provvista di barbigli. Le pinne sono piccole, la dorsale posizionata al centro del dorso. La livrea è mimetica, molto interessante: su un fondo giallo ocra il dorso è chiazzato di bruno, i fianchi minutamente screziati e verso il ventre una fascia orizzontale composta da chiazze ovalodi brune di grandi dimensioni. Il ventre è chiaro. Le pinne sono screziate di bruno.
La femmina raggiunge una lunghezza massima di 10 cm mentre i maschi si fermano a 6,5 cm.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce in primavera in ambienti ciottolosi.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli invertebrati.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie minacciata di estinzione ed in forte rarefazione. Le cause sono da ricercarsi nell'estrazione di ghiaia dal letto dei torrenti e dall'introduzione di predatori alieni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Crivelli, A.J. 2006, Cobitis calderoni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kottelat M., Freyhof J. Handbook of European Freshwater Fishes, Publications Kottelat, Cornol (CH), 2007

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]