Claudio Nolano

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Claudio Nolano
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 182 cm
Peso 68 kg
Taekwondo
Categoria -74 kg
Ruolo Direttore tecnico nazionale italiana
Squadra Fiamme Oro
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 0 0 2
Europei 2 2 1

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 24 giugno 2018

Claudio Antonio Nolano (Roma, 22 settembre 1975) è un ex taekwondoka italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Roma nel 1975, ha iniziato a praticare il taekwondo a 8 anni.[1] Durante la carriera ha gareggiato nella classe di peso dei 64 o 72 kg.

Dopo un argento europeo a livello giovanile ottenuto nel 1992, nel 1994, a 19 anni, è stato argento nei 64 kg agli Europei di Zagabria battuto in finale dallo spagnolo Francisco Zas.

L'anno successivo, ai Mondiali di Manila ha vinto il bronzo, sempre nei 64 kg.

A 24 anni ha partecipato ai Giochi olimpici di Sydney 2000, dove il taekwondo faceva il suo esordio, nei 68 kg, uscendo al primo turno del tabellone principale contro lo statunitense Steven López, poi oro, e al ripescaggio con l'australiano Carlo Massimino.

Passato ai 72 kg, nel 2002 ha vinto un bronzo europeo a Samsun.

4 anni dopo, a Bonn 2006, si è laureato campione europeo, battendo in finale il turco Serdar Akın.

Dopo il ritiro è diventato direttore tecnico della nazionale italiana.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Campionati mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Campionati europei[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica[3]
— 2 giugno 2022

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Latinasport intervista il campione europeo Claudio Nolano, su latinasport.info, 14 marzo 2018. URL consultato il 24 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2018).
  2. ^ Chiara Soldi, Taekwondo, Nolano: “Parlano i risultati, ma non voglio smettere di imparare”, su gazzetta.it, 14 marzo 2018. URL consultato il 24 giugno 2018.
  3. ^ Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 7 luglio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]