Città ideale di Leonardo

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Schizzo di Leonardo dal Manoscritto B dell'Institut de France.
Alberto Mario Soldatini, Plastico urbanistico della città ideale di Leonardo, Milano, Museo della scienza e della tecnologia.

L'espressione Città ideale di Leonardo si riferisce ai testi e ai disegni di Leonardo da Vinci di argomento urbanistico contenuti nel cosiddetto Manoscritto B dell'Institut de France di Parigi. Sono riflessioni datate tra il 1487 e il 1490, quando Leonardo era alla corte di Ludovico il Moro a Milano, e sono finalizzate a razionalizzare la struttura e migliorare l'efficienza della città dopo la peste del 1484-1485. Molta importanza viene data alla canalizzazione dei corsi d'acqua per renderli vie adatte al trasporto delle merci o alla costruzione di stalle con accorgimenti per garantire maggiore igiene o ancora alla suddivisione della città in due livelli per separare le attività produttive da quelle signorili.

Pur legate a una situazione specifica, le considerazioni tecniche di Leonardo hanno un valore universale. Per questo motivo si parla di "città ideale", da non confondere con il modello geometrizzante di città ideale elaborato da architetti come Leon Battista Alberti o Filarete.

Modello[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1956 l'architetto Alberto Mario Soldatini costruì un modellino della Città ideale di Leonardo, accostando e riunendo in un unico spazio le architetture disegnate, ma mai messe in opera, dall'artista.

Il plastico è realizzato in legno e plexiglas, misura L 300 x H 130 x P 170 cm, pesa 80 kg ed è conservato presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda del plastico del Museo, su museoscienza.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Augusto Marinoni (a cura di), Leonardo da Vinci. Il Manoscritto B dell'Institut de France, Firenze, Giunti-Barbera, 1990.
  • Claudio Giorgione, Leonardo da Vinci. La collezione di modelli del Museo, Milano, 2009.