Chiesa di San Pietro in Gessate

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Coordinate: 45°27′46.77″N 9°12′05.4″E / 45.462992°N 9.2015°E45.462992; 9.2015
Facciata
Abside
Fianco sinistro

San Pietro in Gessate è una chiesa di Milano. Situata di fronte al centralissimo Palazzo di Giustizia, la chiesa risale al XV secolo ed è un bell'esempio di architettura del Quattrocento lombardo.

Architettura

L'architettura si deve a Guiniforte Solari o al figlio Pietro Antonio, ed è articolata in tre navate con campate a pianta quadrata coperte da volte a crociera ogivali, affiancate da due file di cappelle a terminazione poligonale. Il chiostro presenta colonne con capitelli dell'ordine dorico, del tipo non classico, simili a quelli posti nella facciata del palazzo Landriani e nei fianchi della chiesa di S. Maria presso s. Celso ove è attestata la consulenza dell'Amadeo.

I sostegni delle navate, al posto dei pilastri a fascio della tradizione gotica, sono costituiti da colonne corinzie in granito, unica concessione agli stilemi dell'umanesimo fiorentino e all'architettura di Filippo Brunelleschi mediati attraverso l'influsso del Filarete sul giovane Amadeo.

Decorazione pittorica

Bernardino Butinone e Bernardo Zenale, storie di Sant'Ambrogio

San Pietro in Gessate riunisce anche una serie di importanti opere pittoriche del rinascimento lombardo, come alcune cappelle affrescate da Giovanni Donato Montorfano e soprattutto la cappella Grifi, decorata con le spettacolari Storie di Sant'Ambrogio da Bernardino Butinone e Bernardo Zenale dopo che il committente aveva invano contattato il bresciano Vincenzo Foppa.

Nella stessa cappella si può ammirare l'impressionante realismo della statua tombale con la rappresentazione scultorea del cadavere di Ambrogio Grifi (medico di corte, consigliere ducale e protonotario apostolico) committente degli affreschi. La tomba è opera di Benedetto Briosco, seguace dell'Amadeo.

Per la medesima chiesa Vincenzo Foppa aveva realizzato nei primi anni del XVI secolo una bellissima Deposizione, acquistata poi dai musei di Berlino e andata distrutta con la seconda guerra mondiale.

Risale invece al 1514 un bell'affresco di Ambrogio Bergognone con il Funerale di San Martino, che però attualmente versa in precarie condizioni conservative.

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