Carico 300

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Aeroporto di Rostov sul Don, 2008. Un aereo da trasporto Antonov An-72 decollato dalla Cecenia, sbarca feriti evacuati per essere curati presso un ospedale militare

Carico 300 (in russo Груз 300?, Gruz trista; o anche semplicemente «300») è un termine gergale dell’ambito militare sovietico e post-sovietico, utilizzato nella lettera di vettura aerea per indicare il trasporto di uno o più soldati feriti, evuacuati dal luogo dei combattimenti per poter essere curati.[1]

Il termine è diventato comune dopo la guerra in Afghanistan del 1979-1989. Spesso è utilizzato nelle comunicazioni operative dei servizi militari e speciali per indicare il numero di feriti (es: "abbiamo due trecento").[2]

Altri codici di trasporto[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l’elenco degli altri codici utilizzati:

  • carico 100 – munizioni;
  • carico 200 – trasporto o rimpatrio di salme;
  • carico 400 – carcerati o prigionieri;
  • carico 500 – medicinali;
  • carico 600 – trasporto di un carico di grandi dimensioni;
  • carico 700 - trasporto di soldi o beni di valore;
  • carico 800 – armi "speciali" (nucleari) o chimiche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Груз (Gruz). – Большой словарь русских поговорок (Grande dizionario di detti russi).
  2. ^ Cfr. in (RU) Direzione generale dei servizi segreti del Ministero della difesa ucraino, Chiamata intercettata: l'ufficiale del controspionaggio dell'FSB riferisce sulla morte del generale Gerasimov e il ferimento di altri alti ufficiali, in The Insider. URL consultato il 15 marzo 2022.
    Cfr. inoltre la relativa trascrizione dell’intercettazione in lingua inglese.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Rodric Braithwaite, Afgantsy. The Russians in Afghanistan 1979-89, New York, NY, Oxford University Press, 2013, pp. 253-257, ISBN 978-0-19-932248-0.
  • (EN) Yefim Gordon e Dmitry Komissarov, Antonov An-12. The Soviet Hercules, Midland, Hinkley, 2007, ISBN 978-1-85780-255-9.
  • (EN) Yefim Gordon e Dimitri Komissarov, Mil’ Mi-6 and Mi-26: Heavy Lift Helicopters, Barnsley, Pen & Sword, 2016, ISBN 978-1-4738-2389-1.
  • (RU) Aleksandr T. Lipatov, «Армейский сленг, его своеобразие и семантические связи с молодежным жаргоном. Эмоциональная насыщенность российского, американского, немецкого военного жаргона (сравнительная характеристика)» [trad.: “Il gergo dell'esercito, la sua originalità e le connessioni semantiche con il gergo giovanile. Saturazione emotiva del gergo militare russo, americano, tedesco (caratteristica comparativa)”], in Сленг как проблема социолектики [trad: Il gergo nella sociolettica], Mosca, Elpis Publishing House LLC., 2010, p. 98, ISBN 978-5-902872-31-3.
  • (RU) Valerij P. Korovuškin, Словарь русского военного жаргона: нестандартная лексика и фразеология вооружённых сил и военизированных организаций Российской империи, СССР и Российской Федерации XVIII−XX веков [trad.: Dizionario del gergo militare russo: vocabolario e fraseologia non standard delle forze armate e delle organizzazioni paramilitari dell'Impero russo, dell'URSS e della Federazione russa dei secoli XVIII-XX], Ekaterinburg, Casa editrice dell'Università degli Urali, 2000, p. 80, ISBN 978-5-7525-0692-5, OCLC 866808299.
  • (RU) Andrej V. Močenov; Sergej S. Nikulin; Andrej G. Nijasov; Marija D. Savvaitova, Словарь современного жаргона российских политиков и журналистов [trad.: Dizionario del gergo moderno di politici e giornalisti russi], Mosca, Olma-Press, 2003, ISBN 978-5-224-04486-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]