Cappella dei Santi Innocenti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cappella dei Santi Innocenti
La cappella nella mappa di Rodolfo Lanciani
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Religionecattolica di rito romano
Titolaresanti Innocenti
DiocesiDiocesi di Roma
Inizio costruzioneanni 1450
Completamentoanni 1450
Demolizione1530 circa

La cappella dei Santi Innocenti era, assieme alla cappella di Santa Maria Maddalena, una delle due cappelle situate ai lati della parte meridionale del ponte Sant'Angelo, nel rione Ponte di Roma. Era dedicata ai santi Innocenti e fu demolita nel 1530 circa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Giubileo del 1450, quando decine di migliaia di pellegrini si riversarono su Roma, avvenne un evento molto grave presso il ponte Sant'Angelo, l'antico ponte Elio dei Romani. Scoppiò il panico tra le persone che attraversavano il ponte e quelle ai suoi bordi alla fine caddero, per un totale di 172 persone morte, calpestate o annegate nel Tevere.[1][2]

In memoria delle vittime, il papa Niccolò V (1447-1455)[3] fece costruire due cappelle ottagonali,[4] dedicate ai santi Innocenti e a santa Maria Maddalena.[3][5] Durante il sacco di Roma del 1527, le due cappelle furono utilizzate come punti di osservazione e cannoneggiamento per i lanzichenecchi di Carlo V e furono danneggiate gravemente. Furono danneggiate ulteriormente durante una grande inondazione del Tevere nell'ottobre del 1530, quando alla fine il papa Clemente VII (1523-1534) decise la demolizione di entrambe.[1][3] Al loro posto furono erette le statue dei santi patroni dell'Urbe, Pietro e Paolo.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lombardi 1998, p. 174
  2. ^ Rendina 1999, p. 574.
  3. ^ a b c Armellini 1891, p. 351.
  4. ^ Cantatore 2012, p. 50
  5. ^ Mario Tosi, La società romana dalla feudalità al patriziato (1816–1853), Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1968.
  6. ^ Marco Gradozzi, I dodici a ponte, su innamoratidiroma.it. URL consultato il 27 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, Tipografia Vaticana, 1891.
  • Flavia Cantatore, «Ponte Elio – Sant'Angelo. Note tra archeologia e storia dell'architettura» in I Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura, Roma, Bonsignori Editore, 2012.
  • Ferruccio Lombardi, Roma: le chiese scomparse: la memoria storica della città, seconda edizione, Roma, Fratelli Palombi Editori, 1998, ISBN 88-7621-069-5.
  • Claudio Rendina, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità delle Chiese di Roma, Roma, Newton & Compton, 2000.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]