Campo di concentramento di Pechera

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Il campo di concentramento di Pechera (anche Pechora o Pecioara; in russo: Печера o Печора) fu un campo di concentramento gestito dalla Romania durante la seconda guerra mondiale nel villaggio di Pechera, ora in Ucraina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il campo si trovava nella zona di occupazione rumena dell'Ucraina, fu istituito sul terreno recintato di una tenuta privata della nobile famiglia polacca Potocki sulle rive del fiume Bug meridionale, in precedenza trasformata in un sanatorio per i malati di tubercolosi dopo la rivoluzione russa.[1]

A partire dal novembre 1941, gli ebrei delle regioni circostanti, tra cui Tulchyn, Bratslav, Shpikov, Tostyanets, così come le regioni più lontane, furono portati a Pechera per morire nei terreni recintati.[2][3] Nel campo, i prigionieri furono assassinati non attraverso lo sterminio sistematico con il gas, ma piuttosto attraverso la fame, la sete e l'esposizione agli elementi.

Al momento non sono disponibili foto del campo in funzione, anche se le testimonianze dei sopravvissuti sono abbondanti.[4]

Sebbene le stime varino, si ritiene che nel campo siano stati uccisi fino a 35000 prigionieri.[5] Quando il campo fu liberato dall'Armata Rossa il 17 marzo 1944, non erano rimaste in vita più di 300-400 persone. Una fossa comune si trova nel vicino cimitero ebraico.[6]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Oggi i terreni dell'ex tenuta sono conosciuti come "Parco Pechera" e sono aperti ai visitatori, mentre l'edificio amministrativo principale sul terreno funge da ospedale. Sono presenti pochi ricordi del suo ruolo sinistro durante la guerra: sul terreno sono state erette alcune targhe commemorative, mentre un monumento più ampio e ulteriori lapidi commemorative si trovano nel sito delle fosse comuni del cimitero ebraico.[7]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rebecca Golbert, Holocaust Sites in Ukraine: Pechora and the Politics of Memorialization, in Holocaust and Genocide Studies, vol. 18, n. 2, 1º gennaio 2004, pp. 205–233, DOI:10.1093/hgs/dch062.
  2. ^ Matatias Carp, Holocaust in Rumania: Facts and Documents on the Annihilation of Rumania's Jews-1940-44 (PDF), Safety Harbor, 2000, ISBN 0966573471.
  3. ^ A.I. Kruglov, Chronology of the Holocaust in Ukraine 1941-1944 (PDF)[collegamento interrotto], Zaporozhye, 2004, ISBN 966-685-135-0.
  4. ^ Moris Bronshtein, Dead Noose: Interviews with Former Prisoners of the Pechora Concentration Camp (PDF)[collegamento interrotto], Walnut Creek, 2003, ISBN 978-1-300-91663-5.
  5. ^ Faina Vinokurova, The Holocaust in Vinnitsa Oblast, in Miriam Weiner (a cura di), Jewish Roots in Ukraine and Moldova, Routes and Roots Foundation, 1999, pp. 332–34, ISBN 0965650812.
  6. ^ Pechora: International Jewish Cemetery Project [collegamento interrotto], su iajgsjewishcemeteryproject.org. URL consultato il 28 gennaio 2019.
  7. ^ Yad Vashem: Untold Stories, su yadvashem.org. URL consultato il 28 gennaio 2019.
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