Campionato sudamericano di rugby 2020

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Campionato sudamericano di rugby 2020
Competizione Sudamericano
Sport Rugby a 15
Edizione 42ª
Organizzatore Sudamérica Rugby
Date dal 17 ottobre 2020
al 25 ottobre 2020
Luogo Uruguay
Partecipanti 4
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Argentina XV
(36º titolo)
Secondo Cile XV
Terzo Uruguay XV
Statistiche
Incontri disputati 6
Cronologia della competizione
Sudamericano di rugby 2019 Sudamericano di rugby 2021

Il campionato sudamericano di rugby 2020 (in spagnolo Sudamericano de Rugby 2020; in portoghese Campeonato Sul-Americano de Rugby de 2020) fu il 42º campionato continentale del Sudamerica di rugby a 15.

A causa delle norme emanate per contrastare la pandemia di COVID-19 che fermarono nel 2020 le attività sportive in quasi tutto il mondo, il campionato slittò a metà ottobre, unico periodo in cui fu possibile trovare una sistemazione idonea agli atleti e garantire la sicurezza dai contagi; il governo dell'Uruguay garantì il permesso di svolgere il torneo a Montevideo, al quale parteciparono quattro selezioni nazionali: oltre a quella di casa, presero parte alla competizione l'Argentina campione uscente, il Cile e il Brasile[1]; in ragione della sua composizione, il torneo fu chiamato anche Quattro Nazioni Sudamericano[1].

Le gare si svolsero in tre giornate allo Stadio Charrúa, e il torneo si tenne a girone unico. A vincerlo fu, per la trentaseiesima volta, l'Argentina, che si laureò campione sudamericana per la quarantesima volta complessiva, considerando le vittorie nelle quattro edizioni della Sudamerica Rugby Cup tra il 2014 e il 2017[2].

Il valore delle marcature, come stabilito da World Rugby nel 2017, è: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 7 punti per la meta tecnica, 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[3]. Il sistema di classifica fu quello dell'Emisfero Sud corretto alla francese: per ogni incontro 4 punti per la vittoria, 2 per il pareggio, 0 per la sconfitta più eventuali bonus di un punto per la sconfitta con sette punti o meno, e per la squadra che marchi tre mete più dell'avversaria.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

1ª giornata[modifica | modifica wikitesto]

Montevideo
17 ottobre 2020, ore 16 UTC-3
Argentina XV25 – 24
referto
Cile XVStadio Charrúa (0 spett.)
Arbitro: Bandiera del Brasile Cauã Ricardo

Montevideo
17 ottobre 2020, ore 18:45 UTC-3
Uruguay XV25 – 17
referto
Brasile XVStadio Charrúa (0 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Damián Schneider

2ª giornata[modifica | modifica wikitesto]

Montevideo
21 ottobre 2020, ore 17 UTC-3
Argentina XV40 – 15
referto
Brasile XVStadio Charrúa (0 spett.)
Arbitro: Bandiera del Cile Frank Méndez

Montevideo
21 ottobre 2020, ore 19:45 UTC-3
Uruguay XV21 – 22
referto
Cile XVStadio Charrúa (0 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Nehuén Jauri Rivero

3ª giornata[modifica | modifica wikitesto]

Montevideo
25 ottobre 2020, ore 17 UTC-3
Brasile XV13 – 26
referto
Cile XVStadio Charrúa (0 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Uruguay Francisco González

Montevideo
25 ottobre 2020, ore 19:45 UTC-3
Uruguay XV19 – 53
referto
Argentina XVStadio Charrúa (0 spett.)
Arbitro: Bandiera dell'Argentina Damián Schneider

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Pos Squadra G V N P PF PS DP BMP Pt
1 Argentina XV 3 3 0 0 118 58 +60 2 14
2 Cile XV 3 2 0 1 72 59 +13 1 9
3 Uruguay XV 3 1 0 2 65 92 −27 1 5
4 Brasile XV 3 0 0 3 45 91 −46 0 0

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ES) Se jugará en octubre el Cuatro Naciones Sudamericano, su sudamerica.rugby, Sudamérica Rugby, 10 settembre 2020. URL consultato il 28 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2021).
  2. ^ (EN) Argentina XV win the Sudamericano 4 Naciones 2020, su world.rugby, World Rugby, 26 ottobre 2020. URL consultato il 28 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2022).
  3. ^ (EN) World Rugby announce sweeping rule changes to speed up the game, in Irish Independent, Dublino, 18 novembre 2016. URL consultato il 23 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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