Camille Doncieux

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Camille Monet nel 1871

Camille-Léonie Doncieux (La Guillotière, 15 gennaio 1847Vétheuil, 5 settembre 1879) è stata la moglie di Claude Monet, dal quale ebbe due figli, che la ritrasse in molti dei suoi dipinti. Doncieux compare anche nelle tele di Pierre-Auguste Renoir e Édouard Manet.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

Camille-Léonie Doncieux nacque il 15 gennaio 1847 nella città di La Guillotière, che è oggi un quartiere di Lione, dal commerciante Charles Claude Doncieux[1][2] e Leonie-Françoise (nata Manéchalle). Assieme alla famiglia, Camille si trasferì, durante gli anni del Secondo Impero francese (1852-1870), in una zona vicina alla Sorbona di Parigi. Poco dopo il 1857, anno della nascita della sorella Geneviève-François, andò a vivere a Batignolles, una zona oggi situata nella parte nord-occidentale di Parigi che era allora frequentata dagli artisti,[1] e iniziò a lavorare come modella.

La relazione con Monet[modifica | modifica wikitesto]

La donna col vestito verde (1866) di Claude Monet
Monet che dipinge sulla sua barca (1874) di Manet

Camille iniziò la relazione con Monet nel 1865, quando lei aveva 18 anni. I due condividevano un monolocale e vivevano in povertà. La loro storia d'amore era disapprovata dai familiari di lui, specialmente durante il periodo in cui i due, nel 1867, attendevano la nascita del primo figlio Jean.[3] Durante l'estate di quell'anno, Monet andò a Sainte-Adresse per visitare il padre e la zia Sophie Lecadre lasciando temporaneamente la compagna a Parigi senza sostenerla economicamente (tornò da lei soltanto durante il parto)[4] e dando l'impressione di non esserle più legato sentimentalmente.[5][6] Nel 1868 Monet andò a vivere con Camille e Jean a Parigi, nascondendo al padre e alla zia il fatto di essere suo marito. Durante la primavera del 1868, per sfuggire ai creditori e ridurre le spese, i tre si trasferirono a Gloton, un piccolo villaggio vicino a Bennecourt. Vennero cacciati dalla locanda dove alloggiavano per non aver pagato l'affitto. Camille e Jean trovarono altre persone del luogo disposte a ospitarli; Monet iniziò a cercare il modo di guadagnare denaro per sopravvivere.[7]

Nel frattempo, a partire dalla metà degli anni sessanta del secolo, Camille iniziò a posare per il marito, che considerava la sua musa ispiratrice oltre che la sua modella preferita, e altri artisti come Pierre-Auguste Renoir e Édouard Manet.[3] Il dipinto La donna col vestito verde, realizzato da Monet nel 1866, fu acclamato dalla critica e acquistato da Arsène Houssaye per 800 franchi.[5]

Camille e Monet si sposarono il 28 giugno 1870[8] nell'ottavo arrondissement di Parigi con rito civile. Il pittore Gustave Courbet era un testimone. Sebbene il padre di Monet non fosse presente perché non approvava il suo matrimonio, i genitori di Camille presenziarono alla cerimonia.[5] In quella circostanza Camille ricevette una dote di 1.200 franchi, che rappresentava due anni di investimento ereditati interamente alla morte del padre. I genitori di lei vollero che i soldi della dote fossero tenuti in un conto separato a nome di Camille per proteggere il denaro dai creditori di Claude Monet.[8] La coppia portò con sé il figlio Jean in viaggio di nozze a Trouville-sur-Mer e soggiornò all'Hotel Trivoli. Per evitare di venire arruolato nell'esercito quando scoppiò la guerra franco-prussiana (1870-1871), Monet si separò dalla moglie e il figlio per andare a visitare il padre malato a Le Havre, e poi in Inghilterra, con i soldi che, a suo dire, gli aveva dato il padre; Camille e Jean lo raggiunsero l'ottobre del 1870.[9]

All'inizio del 1871 Camille, Monet e Jean vivevano a Bath Place (l'odierna Kensington High Street), a Londra. L'unico dipinto realizzato da Monet nella capitale britannica raffigurante la moglie è Repose, dove lei siede su una chaise longue tenendo un libro in grembo.[10]

La famiglia andò a vivere a Vétheuil con Ernest e Alice Hoschedé, due amici di Monet impoveriti a causa del loro stile di vita considerato "stravagante". Le due famiglie si trasferirono poco dopo in un'abitazione vicina e più grande nella quale avrebbero potuto alloggiare i dodici membri degli Hoschedé e dei servitori.[5]

Ultimi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

La salute cagionevole di Camille, peggiorata ulteriormente a causa della nascita del secondo figlio Michel, nato il 17 marzo 1878,[11] spinse Monet a utilizzare i proventi derivanti dalla vendita dei suoi quadri per pagare le sue cure mediche e Alice ad accudire la donna.[6] Mentre Camille si trovava sul letto di morte, il 31 agosto 1879, un sacerdote diede l'estrema unzione e sanzionò religiosamente il matrimonio civile dei Monet.[5] Camille morì a Vétheuil il 5 settembre 1879, all'età di 32 anni, di cancro pelvico[6][12] (secondo altre fonti di tubercolosi,[13] o di un aborto fallito).[11][14] Monet la dipinse sul letto di morte.[2][5]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ruth Butler, p. 96–8
  2. ^ a b (EN) Jill Berk Jiminez, Dictionary of Artists' Models, Routledge, 2013, p. 165.
  3. ^ a b Mary Mathews Gedo; p. 72
  4. ^ (EN) Gary Tinterow, Origins of Impressionism, Metropolitan Museum of Art, 1994, p. 433.
  5. ^ a b c d e f (EN) Camille Doncieux, su monetpainting.net. URL consultato il 22 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2014).
  6. ^ a b c (EN) Rose-Marie Hagen; Rainer Hagen, What Great Paintings Say, Taschen, 2003, p. 391.
  7. ^ Mary Mathews Gedo; p. 76-7
  8. ^ a b Mary Mathews Gedo; p. 100
  9. ^ Mary Mathews Gedo; p. 102
  10. ^ Ruth Butler, p. 102
  11. ^ a b (EN) Birgit Zeidler, Claude Monet: Life and Work, Könemann, 2000, p. 51.
  12. ^ (EN) Monet and Camille, Biography, su intermonet.com. URL consultato il 22 giugno 2023.
  13. ^ (EN) W. David O. Taylor, For the Beauty of the Church: Casting a Vision for the Arts, Baker, 2010, p. 41.
  14. ^ (EN) Art + Paris Impressionists & Post-Impressionists: The Ultimate Guide to Artists, Paintings and Places in Paris and Normandy, Museyon, 2011, pp. 30–1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Mary Mathews Gedo, Monet and His Muse: Camille Monet in the Artist's Life, University of Chicago, 2010.
  • (EN) Ruth Butler, Hidden in the Shadow of the Master, Yale University, 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20795600 · ISNI (EN0000 0000 6686 1939 · ULAN (EN500110191 · LCCN (ENn87818866 · GND (DE13059606X · BNF (FRcb16542194m (data) · J9U (ENHE987007397035305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n87818866