CVV 4 Pellicano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pellicano
Descrizione
Tipoaliante
Equipaggio1
ProgettistaErmenegildo Preti, L. e P. Venturini
CostruttoreBandiera dell'Italia Centro per il Volo a Vela del R. Politecnico di Milano
Data primo volo1939
Sviluppato dalBandiera dell'Italia Centro per il Volo a Vela del R. Politecnico di Milano
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza6,60 m
Apertura alare15 m
Altezza1,190 m
Superficie alare14,70 m2
Carico alare17,35 kg/m2
Efficienza23,15
Allungamento alare15
Peso a vuoto160 kg
Peso carico255 kg

informazioni tratte da: C.V.V. Milano[1]

voci di alianti presenti su Wikipedia

Il Pellicano era un aliante ad ala alta, progettato e realizzato presso il Centro per il Volo a Vela del R. Politecnico di Milano negli anni trenta.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Questo aliante venne progettato espressamente per partecipare al concorso (che ebbe luogo a Sezze Littoria nel febbraio 1939) per la scelta del veleggiatore olimpionico. Il veleggiatore avrebbe dovuto concorrere alle Olimpiadi del 1940 che, peraltro, non furono disputate a causa dell'entrata in guerra dell'Italia.
Progettato e costruito in soli tre mesi, superò brillantemente tutte le prove del regolamento del concorso senza che prima fosse stato possibile effettuare alcun volo di prova.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Cellula[modifica | modifica wikitesto]

La fusoliera era a sezione ovoidale e il posto del pilota era completamente chiuso e posteriormente raccordato con la fusoliera in modo da ottimizzare l'aerodinamica.
Posteriormente al pilota, la fusoliera era di tipo a guscio, completamente aperta per agevolare le operazioni di montaggio ed eventuali piccole riparazioni.

Il seggiolino del pilota prevedeva la sistemazione del paracadute e la strumentazione comprendeva una bussola, un variometro, l'indicatore di velocità, un altimetro e l'indicatore di virata e sbandamento. Dietro il pilota trovava posto il barografo.

Sotto la fusoliera era montato un pattino d'atterraggio.

Superfici alari[modifica | modifica wikitesto]

La superficie alare era caratterizzata da un'ala a sbalzo, di marcata forma ad M, a pianta trapezoidale con le estremità ellittiche. La struttura è monolongherone, a cassetta. Dal punto di vista aerodinamico, l'ala usa due profili biconvessi: NACA 2418 all'incastro dell'ala e NACA 0012 all'estremità.

Su entrambe le superfici dell'ala erano presenti diruttori doppi, a fessura, per fissare la velocità limite a 200 km/h in qualsiasi assetto di volo.

Il timone di direzione aveva una grande superficie e i piani orizzontali erano montati sopra la fusoliera, in posizione avanzata rispetto al timone di direzione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AAVV, Centro Studi ed Esperienze per il Volo a Vela "Liberato De-Amici", Milano, R. Politecnico di Milano, 1939.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio Pajno, Alianti italiani - Rassegna tecnica e storica degli alianti italiani progettati e costruiti dal 1923 al 2000, Varese, Macchione Editore, 2000, pp. 16, 206, 207, 218, 219, ISBN 88-8340-045-3.
  • (ITEN) Vincenzo Pedrielli, Italian Vintage Sailplanes - Alianti Italiani d'Epoca, Bonn, Eqip Werbung & Verlag GmbH, 2011, pp. 118-120, 267.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Aviazione: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di aviazione