Bulgarnò
Bulgarnò frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Forlì-Cesena |
Comune | Cesena |
Territorio | |
Coordinate | 44°08′01.2″N 12°20′05.82″E / 44.133667°N 12.33495°E |
Altitudine | 23 m s.l.m. |
Abitanti | 880[1] (2013) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Bulgarnò è una frazione del comune di Cesena, in provincia di Forlì-Cesena.
Geografia[modifica | modifica wikitesto]
Il paese è situato 7 km ad est di Cesena e 2 km a nord da Gambettola.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il borgo è di origini bizantine[2] e secondo la tradizione prende nome da soldati bulgari giunti ai tempi dei longobardi.[3] Nello stesso comune di Cesena vi è un'altra frazione chiamata Bulgaria.[4] Fu feudo della famiglia cesenate dei Roverella sin dal XV secolo. Il paese come appare attualmente si è sviluppato a partire dalla prima metà del XX secolo nel territorio della storica tenuta. La parrocchia appartiene alla diocesi di Cesena-Sarsina. Tra i personaggi più conosciuti troviamo Luca Antonelli, ex calciatore a livello dilettantistico oggi giocatore di foot volley.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di Santa Maria Assunta, moderna chiesa parrocchiale situata nella piazza del paese.[5]
- Villa-castello di Bulgarnò, imponente edificio a pianta quadrangolare costruito attorno al 1450[6] dalla famiglia Roverella di Cesena. È nominato per la prima volta in un documento del 1662, dove è citato come un palazzo poderale che pare aver già in parte perso le caratteristiche di fortificazione, ma che ancora non possiede quelle di villa rinascimentale. In epoca successiva è stato privato della merlatura e nel 1942 sono stati dimezzati i due torrioni. Attualmente è adibito ad abitazione privata.[7]
- Monumento ai caduti di Bulgarnò, cippo posto nella piazza principale, vi sono incisi i nomi di tutti gli abitanti del paese che sono deceduti nelle due guerre mondiali.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
La principale attività economica è sempre stata l'agricoltura, incentrata soprattutto sulla produzione di fragole e pesche. Negli ultimi tempi, sia per l'abbandono delle campagne da parte dei giovani che per i prezzi sempre più bassi della frutta, c'è stato un ritorno alla produzione di grano, pianta che richiede meno manodopera e quindi meno costi, rispetto alle tradizionali pesche e fragole.