Bruno Vacchiano

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Bruno Vacchiano (Napoli, 15 settembre 1933Napoli, 10 febbraio 1994) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Napoli nel 1933 da Antonio Vacchiano, militare, e da sua moglie Enrichetta Caruso. Fu il padre, anch'egli artista[1], a introdurlo all'arte pittorica.

Intraprese gli studi in ambito artistico, conseguendo il diploma, prima, all'istituto d'arte e, successivamente, all'accademia di belle arti di Napoli, dove fu allievo di Carlo Striccoli, Alberto Chiancone, Eugenio Viti e, principalmente, di Emilio Notte. Anni più tardi, una volta dedicatosi all'insegnamento, avrebbe ottenuto una cattedra presso la medesima Accademia.

Dedicatosi, inizialmente, all'arte sacra, fu autore dei frontespizi degli altari maggiori delle chiese di Santa Teresa e del SS. Rosario a Leeds, nello Yorkshire, in Inghilterra. Di quegli anni si ricorda anche una tela raffigurante San Ciro[non chiaro][2], esposta in uno degli altarini laterali della chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, a Napoli.

Sin dai primi anni 50 del Novecento prese parte a diverse esposizioni, anche straniere, nonché a collettive e concorsi nazionali meritando riconoscimenti e premi[3]. Allestì numerose mostre personali a Napoli e Roma ottenendo dovunque il consenso di svariati critici[4]. Nel 1985 ricevette il prestigioso premio Città di Monaco, Sezione Accademici.

Le sue opere figurano presso istituzioni pubbliche e in raccolte private sia in Italia sia all'estero (Inghilterra, Stati Uniti).

Morì nella natìa Napoli nel 1994.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sebbene non esercitasse la pittura professionalmente, Antonio Vacchiano fu autore di numerose opere a soggetto religioso - un suo “Volto di Cristo” raggiunse una qualche notorietà - e si dedicò anche all'arte moderna. Negli anni aveva ottenuto anche alcuni riconoscimenti ed esposto in svariate mostre di carattere locale, anche accanto a opere del figlio (nella III° Rassegna Regionale d'arte figurativa - Salone Inspe del 1962, fu premiato con la Coppa Gen. Tanucci; alla medesima rassegna prese parte anche il figlio Bruno con due opere.).
  2. ^ “C'era una volta il Vomero”, Sergio Zazzera, Ed. “Lettere Italiane” di Alfredo Guida Editore, Napoli, 1999, pag. 95
  3. ^ Tra i premi da lui ottenuti si ricordano: la Coppa de Paolis, l'Oscar '67 alla Grondaia di Roma (per l'opera “Cappelloni in Piazza di Spagna”), il Grand Prix Mediterranée - Trofeo Germania, il 1º Premio Accademia d'Europa 1985, il Trofeo “Città di Atene” sez. Impressionisti, ed altri.
  4. ^ Tra i quali si ricordano: Carlo Barbieri, Piero Girace, Franco Mancini, Alfredo Schettini, O. Tata.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • “Bolaffi. Catalogo dell’arte moderna italiana.”, Vol. 17, Ed. Giorgio Mondadori, Milano, 1981, pag. 154 e sgg.;
  • “Arte Italiana Contemporanea”, Vol. 5, Ed. La Ginestra, Firenze, 1971;
  • “Il pittore Bruno Vacchiano”, Giovanni De Caro, articolo su “Il Rievocatore”, anno XXXVII, n. 2, Napoli, 1986, pag. 39;

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]