Bomba Dischi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bomba Dischi
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione2012
Sede principaleRoma
GruppoSony Music Entertainment
SettoreMusicale
Prodottirock, indipendente
Sito webwww.bombadischi.it/

Bomba Dischi è un'etichetta discografica indipendente italiana, fondata a Roma nel 2012.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'etichetta viene inizialmente fondata da Davide Caucci come supporto ad un gruppo emergente, i Boxerin Club,[3] per poi estendere, nel giro di pochi anni, la propria attività di produzione anche ad altri artisti, fra cui i Bamboo, i Sadside Project ed Adriano Viterbini.[3] Durante questa prima fase, Bomba Dischi collabora attivamente con l'agenzia di comunicazione Sporco Impossibile, anch'essa di sede a Roma.[4]

A fine 2015, l'etichetta acquisisce notorietà nazionale grazie al successo del singolo Cosa mi manchi a fare di Calcutta.[5] Negli anni seguenti, contribuisce all'evoluzione della scena musicale italiana indie e pop,[5] con gran parte della sua produzione che si basa sulla distribuzione digitale.[6]

Bomba Dischi ha collaborato con vari artisti della scena indie nazionale, tra cui: Calcutta, Pop X, Adriano Viterbini, Francesco De Leo, Psicologi, Ariete, Bnkr44, CLAVDIO, Giorgio Poi, Franco126, Carl Brave e Mèsa.[1][7]

Nel 2022, insieme a Gucci, l'etichetta produce un album dedicato a Pier Paolo Pasolini, intitolato Canzonette e contenente cinque cover di canzoni della musica popolare romana, amate o scritte direttamente dallo stesso autore.[8]

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Lista degli artisti attualmente sotto contratto con l'etichetta:[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bomba Dischi: l’esplosiva etichetta di Calcutta, Giorgio Poi, Pop X e Carl Brave x Franco 126, su Deerwaves. URL consultato il 9 marzo 2023.
  2. ^ Bomba Dischi, su Rockit.it. URL consultato il 9 marzo 2023.
  3. ^ a b Davide Caucci, su zero.eu. URL consultato il 7 aprile 2023.
  4. ^ Sporco Impossibile, su zero.eu. URL consultato il 7 aprile 2023.
  5. ^ a b Dall'indie a 'Mainstream', Bomba Dischi e la musica italiana nel 2017, su Rolling Stone Italia, 5 luglio 2017. URL consultato il 9 marzo 2023.
  6. ^ (EN) Venticinque. 1997-2022: gli anni che hanno rivoluzionato la musica italiana: 2012: Bomba Dischi on Apple Podcasts, su Apple Podcasts. URL consultato il 7 aprile 2023.
  7. ^ Bomba Dischi, su Discogs. URL consultato il 9 marzo 2023.
  8. ^ Il primo album di Gucci è un vinile omaggio a Pier Paolo Pasolini, su la Repubblica, 20 ottobre 2022. URL consultato il 7 aprile 2023.
  9. ^ Bomba Dischi, su bombadischi.it. URL consultato il 14 aprile 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]