Basilica di Santa Maria della Pazienza

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Basilica di Santa Maria della Pazienza
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàNapoli
Coordinate40°51′04.75″N 14°14′28.77″E / 40.85132°N 14.241325°E40.85132; 14.241325
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria
Arcidiocesi Napoli
Stile architettonicobarocco
Scorcio dell'interno
Il portale in piperno

Il santuario di Santa Maria della Pazienza è un complesso fondato nel 1601 e formato da un antico ospedale e dall'omonima chiesa basilicale; si erge a Napoli in piazza Cesarea, nel quartiere Avvocata, nei pressi della Santissima Trinità alla Cesarea.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è denominata anche Cesarea perché prende il nome del suo fondatore Annibale Cesareo, che ne fece sacello di famiglia; egli fu segretario della regia camera di Santa Chiara.

L'edificio è stato realizzato in forme puramente barocche; particolarmente significativi, furono gli arricchimenti tra l'anno di fondazione e il 1636, anno in cui il complesso fu concluso. Tuttavia, nel XVIII secolo furono intraprese importanti ristrutturazioni: nel 1733 ad opera di Costantino Manni e due anni dopo grazie a Tommaso Eboli.

Da agosto a novembre 1917, San Pio da Pietrelcina frequentò questa chiesa dove celebrò anche messa, essendo di stanza nella vicina Caserma Cesarea.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nell'interno, formato da una vasta navata e cappelle laterali, sono custodite numerose opere d'arte. Sul soffitto a cassettoni è disposta una grande tela raffigurante il Riposo in Egitto, di Giuseppe Pozzovivo; le altre opere pittoriche sono di Giovanni Battista Lama (la Carità, l'Ospitalità, l'Abbondanza, la Misericordia, l'Onore, la Sapienza, la Concordia, la Saggezza e la Provvidenza). Sempre di questo artista, sono anche le altre tele databili 1730-32.

Altri artisti che lavorarono per la chiesa sono: Lorenzo De Caro, Giambattista Vela, Hendrick van Somer, Nicola ed Oronzo Malinconico. Tra le opere scultoree è da menzionare principalmente l'altare maggiore; questo, fu smembrato per la ricostruzione dell'abside e le tarsie vennero riutilizzate. Altra opera scultorea di spicco è il Monumento di Annibale Cesareo, realizzato da uno dei maggiori scultori presenti in quel tempo a Napoli, ovvero, Michelangelo Naccherino. Inoltre, alcuni angeli in stucco sono da attribuire a Domenico Antonio Vaccaro.

Nella quinta cappella sulla destra, interessante è anche la statua lignea di Francesco Citarelli; risalente al 1859, l'opera raffigura San Raffaele Arcangelo e Tobiolo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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