Base militare italiana di supporto "Niamey"

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Base militare italiana di supporto "Niamey"
Ubicazione
Statoin uso
Stato attualeBandiera del Niger Niger
CittàNiamey
Informazioni generali
TipoBase di supporto
Costruzione2020-in corso
Informazioni militari
UtilizzatoreBandiera dell'Italia Forze armate italiane
Comandante attualeGenerale di brigata aerea Nadir Ruzzon (dal gennaio 2023)
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La base militare italiana di supporto "Niamey" (anche Base nazionale Niamey) è una base operativa avanzata interforze delle forze armate italiane all'estero, situata nello Stato africano del Niger, nei pressi della capitale Niamey.

Dipende dal Comando operativo di vertice interforze (COVI).[1]

La base si trova all'interno dell'Aeroporto di Niamey-Diori Hamani, scalo che ospita anche una base francese e una statunitense.

Ospita circa 350 militari, appartenenti a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri, fra istruttori e contingente di sicurezza dislocati nel paese.

Ha il compito principale di fornire supporto logistico alle operazioni militari italiane in Africa occidentale della missione MISIN e di istruire reparti di forze armate e di sicurezza nigerine.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 settembre 2017 è stato stipulato un accordo dal governo Gentiloni fra i ministeri della difesa italiano e del Niger, per fornire supporto addestrativo alle forze speciali e di sicurezza di quel paese. Nel 2018 il governo Conte I ha autorizzato la Missione bilaterale di supporto in Niger (MISIN).

Inizialmente ospitati nella base dell'Armée de l'Air francese Aerienne 101 di Niamey, i militari italiani hanno quindi avviato la realizzazione di una propria base, sempre all'interno del sedime aeroportuale. Nel gennaio 2021 è stato inaugurato il complesso addestrativo per le operazioni sul terreno.[3] I lavori del compound sono realizzati da una task force del Genio su base del 6º Reggimento pionieri.[4] L'addestramento alle forze di sicurezza locali è svolto dal 7º Reggimento carabinieri, mentre quello ai paracadutisti da istruttori della Brigata Folgore.

La base ha supportato anche i militari italiani nella missione Takuba in Mali, conclusasi nel luglio 2022 e dal dicembre di quell'anno quelli della Missione di partenariato militare dell’UE in Niger. Dal 2022 vi è rischierato anche un velivolo C-27J Spartan della 46ª aerobrigata, che può trasportare fino a 40 paracadutisti.

Nel luglio 2023, dopo il golpe militare nel paese, ha sostenuto il rimpatrio dei civili italiani dal Niger, così come di 65 dei militari italiani di stanza.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]