Aulo Verginio Tricosto Rutilo

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Aulo Verginio Tricosto Rutilo
Console della Repubblica romana
Nome originaleAulus Verginius Tricostus Rutilus
GensVerginia
Consolato476 a.C.

Aulo Verginio Tricosto Rutilo, in latino Aulus Verginius Tricostus Rutilus (... – ...; fl. V secolo a.C.), è stato un politico e militare romano del V secolo a.C.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Aulo Verginio venne eletto console nel 476 a.C. insieme con Spurio Servilio Prisco[1].

Su Roma incombeva la minaccia degli Etruschi della Veio, che dopo aver sconfitto la milizia romana dei Fabi nella battaglia del Cremera, si erano minacciosamente fatti avanti, accampandosi sul Gianicolo, appena fuori dalle mura, razziando i campi e i pascoli dei romani[2][3].

A causa della presenza di Veienti sotto le mura di Roma, in città si soffriva la carestia, perché non si era potuto coltivare a grano, le terre minacciate dal nemico[1].

Da una delle frequenti scaramucce, ne nacque una feroce battaglia[4], combattuta durante più giorni nella zona compresa tra le mura romane e le pendici del Gianicolo, battaglia dalle alterne vicende (lo stesso console Spurio Servilio rischiò di perire), alla fine della quale i romani riuscirono a riconquistare il colle e a mettere in rotta i Veienti[2][5].

L'anno successivo, nel 475 a.C., testimoniò a favore del collega console Spurio Servilio Prisco, accusato dai tribuni della plebe Lucio Cedico e Tito Stazio, di aver mal condotto l'esercito romano nella battaglia del Gianicolo dell'anno prima[6][7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dionigi, Antichità romane, Libro IX, 25.
  2. ^ a b Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 51
  3. ^ Dionigi, Antichità romane, Libro IX, 24.
  4. ^ Secondo Dionigi a procurar battaglia, furono i romani, preoccupati per la scarsità di viveri all'interno della città, Antichità romane, Libro IX, 26.
  5. ^ Dionigi, Antichità romane, Libro IX, 26.
  6. ^ Dionigi, Antichità romane, Libro IX, 33.
  7. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita Libri, Libro II, 52

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Gaio Orazio Pulvillo I
e
Tito Menenio Agrippa Lanato I
(476 a.C.)
con Spurio Servilio Prisco
Publio Valerio Publicola I
e
Gaio Nauzio Rutilo I