Asclepiade di Tragilo

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Asclepiade di Tragilo in Tracia (in greco antico: Ἀσκληπιάδης?, Asklēpiádēs; Tragilo, fine V secolo a.C.? – ...) è stato uno scrittore greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Contemporaneo e discepolo di Isocrate[1], è ricordato da alcune fonti come un autore tragico[2], ma fu, più probabilmente, un sofista o un grammatico. È citato da Plutarco[3], Arpocrazione[4] ed Esichio.

Opera[modifica | modifica wikitesto]

Fu autore di un'opera in sei libri intitolata Τραγῳδούμενα, ossia Argomenti delle tragedie (di cui rimangono solo 32 frammenti[5]), dedicata ai temi trattati dagli autori tragici greci e ai modi in cui questi avevano utilizzato i miti. In effetti, in questo lavoro, Asclepiade analizzava i miti dei tragici in una narrazione continua, evidenziando le versioni utilizzate e confrontandole a volte con varianti di mitografi più antichi come Ferecide di Atene, senza, comunque, a quanto pare, soffermarsi su una sola versione[6]: a quanto sembra, riportava spesso versioni di fonti parallele, epiche e liriche, per ampliare quanto nelle tragedie fosse dato per scontato[7].

Asclepiade, dunque, forní agli autori successivi materiali mitografici con le varianti, secondo un usus che, a giudicare dai frammenti rimasti negli scoliasti omerici, ispirò mitografi come lo pseudo-Apollodoro, che non a caso lo cita due volte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fozio, Biblioteca, cod. 260, 486b 41.
  2. ^ DID A 3b 54 TrGF.
  3. ^ Vit. X Orat., Isocrate.
  4. ^ s.v. Δυσαύλης.
  5. ^ In FGrHist 12.
  6. ^ Cfr. RE:Asklepiades 27.
  7. ^ Cfr. la versione dell'enigma della Sfinge da lui trasmesso in FGrHist, 12, F 7a, che costituisce il fr. 2 W. della Edipodia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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