Antonio de Castro

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Antonio de Castro (XVI secoloXVI secolo) è stato un orafo portoghese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non sono molte le notizie biografiche riguardanti Antonio de Castro.[1][2]

Le documentazioni storiche affermano che visse a Genova nella seconda metà del Cinquecento[2] e che nel 1565 Franco Lercaro gli ordinò un piatto e un'anfora d'argento nei cui rilievi dovevano essere illustrate le imprese del suo antenato Megollo Lercaro.[1][2]

I disegni per tali episodi, forniti dallo stesso committente, sono stati inizialmente attribuiti a Luca Cambiaso, e in un secondo tempo al Bergamasco.[1]

I due pezzi, passati nella raccolta Coccapani di Modena, ed successivamente in quella Pignatti Morano di Venezia, sono decorati con quattordici storie, di cui undici distribuite sul piatto e tre sull'anfora, oltre che di vari altri motivi ornamentali e figure allegoriche cesellati che fanno da raccordo delle diverse parti.[1][2]

La decorazione complessiva, anche se assai densa di motivi e di figurazioni, non attenua il valore strutturale dei due pezzi, armoniosamente modellati, tanto che il prezioso gruppo fu per moltissimo tempo assegnato a Benvenuto Cellini,[2] anche per l'origine italiana degli elementi ornamentali,[1] e per il delizioso senso ornamentale.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Piatto e anfora d'argento;

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Castro, Antonio de, in le muse, III, Novara, De Agostini, 1965, p. 152.
  2. ^ a b c d e f Antonio de Castro, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 15 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Carlo Argan, Storia dell'arte italiana, I-II, Firenze, 1968-2000.
  • Carlo Bertelli, Giuliano Briganti e Antonio Giuliano, Storia dell'arte italiana, II, Milano, 1990.
  • (DE) Erhard Brepohl, Theorie und Praxis des Goldschmieds, 2008.
  • (FR) Ferdinand de Lasteyrie, Histoire de l'orfévrerie depuis les temps les plus reculés jusqu'à nos jours, Parigi, Hachette, 1875.
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari Necchi, I tempi dell'arte, I, Milano, Bompiani, 1999.
  • (DE) Johann Michael Fritz, Goldschmiedekunst der Gotik in Mitteleuropa, Monaco di Baviera, 1972.
  • (DE) Ernst Günther Grimme, Goldschmiedekunst des Mittelalters. Form und Bedeutung des Reliquiars von 800–1500, Colonia, 1972.
  • (DE) Ernst Günther Grimme, Abglanz des Ewigen. Mittelalterliche Goldschmiedekunst, Monaco di Baviera, Thiemig, 1980.
  • (DE) Carl Hernmarck, Die Kunst der europäischen Gold- und Silberschmiede, Monaco di Baviera, 1978.
  • (DE) Dorothee Kemper, Die Goldschmiedearbeiten am Dreikönigenschrein. Bestand und Geschichte seiner Restaurierungen im 19. und 20. Jahrhundert, Colonia, Verlag Kölner Dom, 2014.
  • (PL) S. Kozakiewicz, Słownik terminologiczny sztuk pięknych, Varsavia, 2005.
  • (DE) Marc Rosenberg, Geschichte der Goldschmiedekunst auf technischer Grundlage, Francoforte sul Meno, 1925.
  • Adolfo Venturi, Storia dell'arte italiana, VIII, Milano, 1923.

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