Anastasio Cocco

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Anastasio Cocco (Messina, 29 agosto 1799Messina, 26 febbraio 1854) è stato uno scienziato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Messina nel 1799. Ancor giovinetto, il padre, medico e letterato, lo indirizza verso gli studi classici; successivamente abbandona questi per dedicarsi agli studi scientifici, in special modo, si inizia a cimentare nello studio della matematica, della filosofia, della chimica, della botanica e della medicina; in questo periodo ebbe come precettori i fratelli messinesi Gioacchino ed Antonio Arrosto. Trasferitosi a Napoli frequenta le lezioni di Domenico Cotugno, Giovanni Semmola, Vincenzo Lanza ed altri illustri medici partenopei, poco tempo dopo, l'improvvisa morte del padre, lo costringe a fare rientro a Messina.

Nel 1826, consegue, presso l'Università di Catania, la laurea in Medicina, l'anno successivo ottiene la cattedra di Materia Medica presso la Regia Accademia Carolina di Messina.

Nel 1831, segnalava a William Elford Leach, del British Museum, l'esistenza di una serie di caratteristici Crostacei nello Stretto di Messina, da lui individuati e descritti; sempre in quel periodo gli viene dedicato un pesce appena scoperto nel mare di Messina, il Microichthys coccoi.

Nel 1839 il Cocco viene designato a rappresentare l'Accademia Peloritana dei Pericolanti all'Adunanza degli scienziati italiani, tenutasi a Pisa, il medesimo incarico gli sarà rinnovato nel 1845 per l'Adunanza tenutasi a Napoli.

Nel campo della medicina, egli fu autore di un insegnamento sulla farmacologia e di alcuni studi su particolari operazioni di litotrisia e sulle malattie epidemiche. Purtroppo, le sue lezioni di farmacologia, che aveva iniziato a stilare sulla scorta di numerose ed accurate osservazioni ed esperienze, rimasero incomplete e, oggi, risultano perdute.

Anastasio Cocco muore a Messina il 26 febbraio 1854, gli succede, come titolare della sua cattedra il prof. Santi Scarcella (1817-1878).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Sull'origine, progressi e utilità della botanica, Messina 1819;
  • Orazione per lo stabilimento della flora messinese di piante artificiali in rilievo, ibid. 1825;
  • Della necessità delle scienze fisiche e naturali per lo studio della farmacologia, Palermo 1829;
  • Su di alcuni crustacei de' mari di Messina, Messina 1832;
  • Su di alcuni pesci de' mari di Messina, ibid. 1833;
  • Elogio di G. Arrosto, ibid. 1835;
  • Sull'uso terapeutico del pipernino nella cura delle febbri periodiche, ibid. 1836;
  • Su di alcuni Salmonidi del mar di Messina, ibid. 1838;
  • Rassegna alle notizie storiche sulla vita e le opere di Filippo Ingrassia di Regalbuto, scritte per A. Insegna, ibid. 1843;
  • Sull'utilità del disegno nella clinica medica, Messina 1843;
  • Indice ittiologico del mar di Messina, Napoli 1845;
  • Su due mostruosità(peloria)della Linaria reflexa, Messina 1846;
  • Elogio del prof. A. Arrosto, ibid. 1849;
  • Intorno ai bagni termo-minerali di Termini Castroreale, Palermo 1853.

Fu anche autore di scritti letterari:

  • "Maria de' Ricci", dramma in cinque atti scritto nel 1824;
  • Raccolta di Epigrafi (inedita).

Taxa classificati[modifica | modifica wikitesto]

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