Almone (fiume)

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Coordinate: 41°51′33.59″N 12°30′42.38″E / 41.85933°N 12.511771°E41.85933; 12.511771
Almone
Il fiume Almone nella valle della Caffarella
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lazio
Lunghezza19,5 km
Portata media1,7 m³/s
Bacino idrografico382
NasceAlbano Laziale, sui Colli Albani
SfociaTevere (depuratore di Roma sud)

L'Almone è un piccolo fiume dell'agro romano. Nell'ultimo tratto prendeva il nome di Acquataccio.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'Almone nasce nei Colli Albani (acqua di risorgiva, da infiltrazioni del lago Albano)[N 1] e confluiva originariamente nel Tevere nei pressi della ex area industriale del Gazometro, percorrendo l'ultimo tratto che prendeva anche il nome di Acquataccio, identificabile orientativamente con l'attuale Circonvallazione Ostiense, presso il quartiere Garbatella dove la via Ostiense, nei pressi della sua confluenza nel fiume, la superava con un ponte noto in passato come Ponte della Travicella[2] poco prima del quale era posto un piccolo mulino noto come mola o moletta detta di San Paolo.

Oggi il fiume (chiamato anche marrana della Caffarella) non raggiunge più il suo naturale recettore perché le sue acque vengono deviate al depuratore di Roma sud. Il fiume attraversa il Parco regionale dell'Appia antica ricevendo le acque delle numerose sorgenti ancora presenti nell'area.

L'importanza del fiume Almone in età romana, il cui etimo Almo richiama al culto della vita e della fertilità, è legata al rito della Lavatio Matris Deum: il 27 marzo di ogni anno la pietra nera, simbolo aniconico della dea Cibele, veniva condotta in processione e lavata nel fiume, insieme ai coltelli sacrificali, nel punto in cui questo sfociava nel Tevere.

Il personaggio mitologico di Almone, presente nel settimo libro dell'Eneide, è strettamente collegato al fiume.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Secondo Antonio Nibby deriverebbe dalla confluenza delle acque Ferentina proveniente dai dintorni di Marino mediante l'emissario del lago di Nemi, del ninfeo di Egeria e della fonte dell'Acqua Santa e dalle sorgenti della valle dell'Appia e della vicina Travicella[1]
Fonti

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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