Camillo Olivetti

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Ritratto di Camillo Olivetti

Camillo Olivetti ingegnere, progettista ed industriale, è nato ad Ivrea il 13 agosto 1868 e morto a Biella il 4 dicembre 1943). Fu il fondatore della azienda Olivetti.

Cresciuto in una famiglia della borghesia ebraica torinese, dopo essersi laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, accompagnò il suo maestro Galileo Ferraris negli Stati Uniti, dove fu per due anni assistente di elettrotecnica alla Stanford University in California. La sua curiosa corrispondenza dagli Stati Uniti è stata edita nel 1968 con il titolo di Lettere Americane.

Rientrato in patria, concepì l'idea di impiantare un'azienda per la produzione di strumenti di misura elettrici: nacque così ad Ivrea nel 1896 la C.G.S. che successivamente, nel 1904, fu spostata a Milano.

Nel 1908 impiantò ad Ivrea la fabbrica, prima in Italia, di macchine per scrivere, che portava il suo nome. Il primo modello di macchina, Olivetti M1, fu interamente progettato da lui, assieme ad alcune macchine utensili per la produzione delle parti componenti.

L'azienda ebbe un rapido sviluppo. Attento a selezionare, formare e valorizzare operai di talento, scelse tra loro i quadri aziendali che contribuirono al successo dell'azienda. Negli anni Venti rafforzò le capacità produttive dell'azienda attraverso la costituzione di una fonderia e delle Officine Meccaniche Olivetti (per la produzione di macchine utensili) e diede impulso al primo nucleo della ricerca e sviluppo. All'inizio degli anni Trenta potenziò la struttura distributiva all'estero. A partire dal 1933 fu affiancato e progressivamente sostituito dal figlio Adriano nella guida della società.

In politica fu di fede socialista, amico di Filippo Turati; finanziò (prima dell'avvento del regime fascista) la diffusione di periodici di dibattito politico, contribuendovi personalmente con non pochi scritti.

Il 4 dicembre 1943 morì all'ospedale di Biella, città ove era stato costretto a riparare per sfuggire alle leggi antirazziali promulgate dal regime fascista.
Al funerale partecipò una nutrita folla di operai giunta spontaneamente da Ivrea sfidando la sorveglianza del regime.

In lui la città di Ivrea trovò un imprenditore coraggioso e capace che seppe portare l'industria da lui creata fra le prime nei mercati mondiali.

Laura Curino e Gabriele Vacis ne hanno sapientemente rievocato la figura in un monologo teatrale dal titolo Olivetti - Camillo: alle radici di un sogno pubblicato da Baldini & Castoldi (1996); monologo portato sulla scena di molti teatri ed in TV dalla stessa Curino.

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