Acetolito

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Aceto, tacuinum sanitatis casanatensis (XIV secolo)

L'acetolito o aceto medicinale è stato utilizzato, nel corso dei secoli, come medicamento per porre rimedio all'aria corrotta e impestata.

Nicolas Lémery nel 1719,[1] riteneva l'aceto un buon preservativo, e consigliava di prenderne una dose di un cucchiaio a digiuno, stando solo attenti alle malattie provenienti dagli umori tartarei, come le malinconie ipocondriache, che l'aceto poteva aggravare, perché tendeva a fissare gli umori.

È consigliabile l'utilizzo dell'aceto di vino bianco.

La pianta secca va macerata con un rapporto fra pianta e solvente (aceto) di 1 a 10. [1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.21

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Michele Suozzi, E.Alicicco, Manualke pratico di erbe medicinali, Roma, Newton&Compton, 1986.
  • B. Anzalone, Botanica farmaceutica, L'Aquila, Japadre, 1976.
  • R. Benigni, C.Capra; P.E.Cattorini, Piante medicinali, chimica, farmacologica e terapia, Milano, Inverni e della Beffa, 1962.
  • A cura dell'Orto botanico di Ginevra, Farmaci della Natura, Milano, Xenia, 1991.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]