Abigail Johnson
Abigail Pierrepont Johnson (Boston, 19 dicembre 1961) è un'imprenditrice statunitense, dal 2014 presidente e amministratore delegato della società di investimento americana Fidelity Investments (FMR)[1] e presidente della sua consociata internazionale Fidelity International (FIL). Fidelity, tra le aziende di gestione del risparmio più grandi del mondo, è stata fondata dal nonno Edward C. Johnson II ed è controllata dalla famiglia con il 49% del capitale di cui il 24,5% detenuto dalla stessa Abigail.[2][3] Secondo Forbes, la Johnson ha nel 2022 un patrimonio stimato di 21,6 miliardi di dollari, cosa che la rende una delle donne più ricche al mondo[2], ed è classificata al settimo posto tra le donne più potenti del mondo.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Johnson ha frequentato la scuola privata Buckingham Browne e Nichols di Cambridge (Massachusetts). Si è quindi laureata nel 1984 in storia dell'arte all'università di Hobart e William Smith.[4] Dopo un breve periodo come consulente presso Booz Allen Hamilton dal 1985 al 1986, Johnson ha conseguito nel 1988 un MBA presso la Harvard Business School.[2][5][6]
Fidelity Investments[modifica | modifica wikitesto]
Johnson è entrata nel 1988 a far parte di Fidelity Investments come analista e gestore di portafoglio. Nel 2001 è stata promossa presidente di Fidelity Asset Management. Nel 2005 è diventata responsabile del Retail, Workplace e Institutional Business. È stata nominata presidente nel 2012. Nel 2014 è diventata CEO, ruolo che suo padre aveva ricoperto dal 1977,[7] e nel 2016 è diventata anche presidente.[8][9] Nel 2018, Johnson ha introdotto gli investimenti in criptovaluta presso Fidelity, consentendo agli investitori istituzionali di scambiare bitcoin.[10] Nello stesso anno, in dicembre, ha affidato la responsabilità della sua divisione internazionale ad Anne Richards per i buoni risultati raggiunti come CEO in un'altra società di gestione, M&G.[11]
Politica[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2016, Johnson ha donato 2700 $, l'importo massimo consentito dalla legge per le campagne primarie presidenziali, al candidato presidenziale repubblicano Jeb Bush.[12] Johnson ha anche donato circa 330 000 dollari alla campagna di Hillary Clinton e al Comitato nazionale democratico nel 2016, secondo i registri della Commissione elettorale federale.
Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Johnson è membro del Committee on Capital Markets Regulation. È membro del consiglio di amministrazione della Securities Industry and Financial Markets Association (SIFMA). È la prima e unica donna a far parte del consiglio del Financial Services Forum.
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Sposata dal 1988 con Christopher McKown, ha due figli.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Carl O'Donnell, Abigail Johnson Replaces Father Edward As CEO Of Fidelity, in Forbes, 13 ottobre 2014. URL consultato il 5 dicembre 2014.
- ^ a b c (EN) Abigail Johnson, in Forbes.
- ^ (EN) Debra Lau, Fidelity Promotes Abigail Johnson To President, in Forbes, 21 maggio 2001. URL consultato il 24 febbraio 2011.
- ^ (EN) William Smith Leaders: Abigail P. Johnson '84, su William Smith College. URL consultato il 4 maggio 2015.
- ^ (EN) Abby Johnson Has Wedding, in The New York Times, 26 giugno 1988. URL consultato il 24 febbraio 2011.
- ^ (EN) Fidelity: Here Comes Abby, in BusinessWeek, 8 luglio 2002. URL consultato il 24 luglio 2016.
- ^ (EN) Kirsten Grind, Abigail Johnson Named CEO of Fidelity Investments, su WSJ. URL consultato il 18 giugno 2019.
- ^ (EN) Beth Healy, 'Ned' Johnson stepping down as Fidelity chairman, in The Boston Globe, 21 novembre 2016. URL consultato il 26 dicembre 2016.
- ^ (EN) Abigail Johnson, in Forbes. URL consultato il 18 giugno 2019.
- ^ (EN) Abigail Johnson, in Forbes. URL consultato il 17 dicembre 2019.
- ^ (EN) Anne Richards quits M&G to become CEO of Fidelity International, in Financial Times. URL consultato il 26 luglio 2018.
- ^ (EN) Greg Ryan, Fidelity's Abigail Johnson maxes out donations to this presidential candidate, in Boston Business Journal, 13 novembre 2015.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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