ACC0

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ACC0, a volte chiamata ACC, è una classe di modelli e problemi computazionali definiti nella complessità dei circuiti, un campo dell'informatica teorica. La classe è definita accrescendo la classe AC0 di "circuiti alternanti" a profondità costante con la capacità di contare; l'acronimo ACC sta per "AC con contatori".[1] Specificamente, un problema appartiene ad ACC0 se può essere risolto da circuiti in tempo polinomiale e a profondità costante con porte aventi il numero massimo di linee d'ingresso (fan-in) limitato, incluse porte che contano modulo un intero fisso. ACC0 corrisponde alla computazione in qualsiasi monoide risolvibile. La classe è molto ben studiata in informatica teorica a causa delle connessioni algebriche e perché è uno dei più grandi modelli computazionali concreti per i quali possono essere provati i risultati di impossibilità computazionali, i cosiddetti limiti inferiori dei circuiti.

Definizioni[modifica | modifica wikitesto]

Informalmente, ACC0 modella la classe di computazioni realizzate da circuiti booleani di profondità costante e dimensione polinomiale, dove le porte dei circuiti comprendono "porte contatrici modulari" che computano il numero di vere entrate modulo qualche costante fissa.

Più formalmente, un linguaggio appartiene ad AC0[m] se può essere computato da una famiglia di circuiti C1, C2, ..., dove Cn richiede n entrate, la profondità di ogni circuito è costante, la dimensione di Cn è una funzione polinomiale di n, e il circuito usa le porte seguenti: porte AND e porte OR con numero massimo di linee d'ingresso limitato, che computano la congiunzione e la disgiunzione delle entrate; porte NOT che computano la negazione della loro unica entrata; e porte MOD-m con numero massimo di linee d'ingresso illimitato, che computano 1 se il numero di entrata 1s è un multiplo di m. Un linguaggio appartiene ad ACC0 se appartiene ad AC0[m] per un qualche m.

In alcuni testi, ACCi si riferisce a una gerarchia di classi di circuiti con ACC0 al suo livello più basso, dove i circuiti in ACCi hanno profondità O(login) e dimensione polinomiale.[1]

La classe ACC0 può essere definita anche in termini di computazioni di automi finiti deterministici non uniformi (nonuniform deterministic finite automata, NUDFA) sui monoidi. In questa cornice, l'entrata è interpretata come elementi da un monoide fisso, e l'entrata è accettata se il prodotto degli elementi dell'entrata appartiene a una data lista di elementi del monoide. La classe ACC0 è la famiglia di linguaggi accettati da un NUDFA su qualche monoide che non contiene un gruppo irrisolvibile come sottosemigruppo.[2]

Potenza computazionale[modifica | modifica wikitesto]

La classe ACC0 include AC0. Questa inclusione è rigida, perché un'unica porta MOD-2 computa la funzione di parità, che si sa essere impossibile da computare in AC0. Più in generale, la funzione MODm non può essere computata in AC0[p] per un numero primo p a meno che m non sia una potenza di p.[3]

Ogni problema in ACC0 può essere risolta da circuiti di profondità 2, con porte AND con numero massimo di linee d'ingresso polilogaritmico alle entrate, connesse a una porta singola che computa una funzione simmetrica.[4] Questi circuiti sono chiamati circuiti SYM+.

La classe ACC0 è inclusa in TC0.

Ryan Williams annunciò nel 2010 e pubblicò nel 2011 una dimostrazione che ACC0 non contiene NEXPTIME.[5] La dimostrazione usa molti risultati nella teoria della complessità, compresi la teoria della gerarchia temporale, IP = PSPACE, la derandomizzazione e le idee nella dimostrazione del teorema di Toda.[6]

Si sa che computare il permanente è impossibile per i circuiti ACC0 uniformi in tempo logaritmico, il che implica che la classe di complessità PP non è contenuta in ACC0 uniforme in tempo logaritmico.[7]

Si congettura che ACC0 sia incapace di computare la funzione di maggioranza delle sue entrate, ma questo quesito era irrisolto al luglio 2012.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]