7,65 × 17 mm Browning

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7,65 mm Browning
.30 Browning - .32 ACP
7,8x17,5 mm Browning con palla standard (a sinistra) e rivestita di nickel (a destra)
Descrizione
Tipocartuccia da pistola
OrigineBandiera del Belgio Belgio
In servizio dal1899
Storia
ProgettistaJohn Browning
Data progettazione1897
ProduttoreFabrique Nationale
Specifiche tecniche
Diametro proiettile7,8 mm
Diametro base8,50 mm
Diametro fondello9-9,09 mm
Lunghezza bossolo16,90-17,28 mm
Lunghezza cartuccia24,75-26,16 mm
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La 7,65 Browning è una cartuccia ideata per pistole semiautomatiche ed automatiche, sviluppata in Belgio da John Browning nel 1897, presso la Fabrique Nationale d'Armes de Guerre (o FN Herstal).

Cartuccia da sempre e ancora molto utilizzata in vari ambiti (militari e civili) e quindi ancora prodotta, sia nel vecchio che nel nuovo mondo, ma conosciuta in una enormità di denominazioni diverse, tipo 7,8 × 17,5 Browning (in Europa) o anche .35 Smith & Wesson Auto (in America), e tanti altri.

Varianti nominative[modifica | modifica wikitesto]

Viene denominata in diversissimi modi, in base al periodo e ai luoghi di utilizzo e adozione, a volte con numeri poco coerenti e quasi contraddittori, riguardo il calibro palla:

  • .30 Browning
  • .32 (ACP, Auto, Auto Colt, Automatic Pistol, ASP e Colt Automatic)
  • 7,65 mm (ACP, Automatic, Browning-Beretta, Browning M.1897 e M.1900, Holland P.S., Mauser, Pistolen-Patrone N.19 e 260 ed anche 7,65 × 17 mm)
  • 7mm65 Pour Pistolet Automatique
  • 7.65 × 17 SR Browning
  • 7,8 × 17,5 mm (Browning o SR)
  • DWM 479, DWM 479 A e C
  • GR 619

Le denominazioni più comuni sono 7,65 Browning e .32 ACP.[1][2][3]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Disegno con dimensioni

Adotta un bossolo in ottone semi-rimmed e monta una palla da 71 o da 60 grani, di calibro 308 millesimi di pollice, capace di velocità iniziali di 270 m/s per la più pesante e di 295 m/s per la leggera.[1]

CZ Normal Skorpion

Nonostante la velocità subsonica, è caratterizzata da un buon livello di penetrazione; il rinculo è modesto e ciò ne permette l'uso in piccole armi con chiusura a massa battente (attuata cioè solo dall'inerzia dell'otturatore e dalla spinta della sua molla)[1], facilmente tascabili e semplici nella costruzione meccanica, tipo le Walther PPK.

Tra le armi che utilizzano questa cartuccia, l'apice dell'evoluzione delle pistole di Browning (morto nel 1926) fu senz'altro la Browning Mod.10/22, evoluzione obbligata della FN M1910.[1]

Su questa cartuccia sono poi stati progettati anche alcuni mitra leggeri, come ad esempio il CZ Skorpion.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La commercializzazione di questa cartuccia inizia a cavallo del nuovo secolo (XX), studiata per conto della belga FN Herstal, venne utilizzata per la prima volta con la pistola Browning modello 1900, nota come FN M1900. Quando la pistola sbarca in America, la cartuccia prende il nome di .30 Browning e poi nel 1903 prende la classica denominazione Colt .32 ACP (Automatic Colt Pistol),[1][2] quando Browning progetta la pistola Pocket Model. La cartuccia ha avuto una grandissima diffusione in tutto il mondo sia presso le Forze di polizia sia nel mercato civile che militare. Destinata a pistole semiautomatiche di piccole dimensioni, è stata talora considerato calibro sussidiario della 9 mm Parabellum nell'impiego militare, preferita da moltissimi Ufficiali di tutti gli Eserciti europei per l'armamento personale. La 7,65 Browning ha un bossolo semiflangiato, diritto, in ottone o acciaio laccato, con palla in piombo di forma ogivale incamiciata in acciaio ramato o ottone e dotata di innesco piccolo, da fucile tipo Berdan o Boxer. In Italia, fino agli anni 70, è stato il calibro più diffuso per le pistole semiautomatiche in ambito civile.

Alcune armi camerate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Paolo Romanini, Cartucce per armi corte, Editoriale Olimpia, 1991.
  2. ^ a b Enrico L. Appiano, Revolver e pistole automatiche - Notizie tecniche e storiche, EPLI, 1976.
  3. ^ 7,65, su www.grurifrasca.net. URL consultato il 24 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Yves Cadiou e Alphonse Richard, Armi da fuoco, 2ª ed., Milano, Arnoldo Mondadori, 1978.
  • Ian Vernon Hogg e John Weeks, Il grande libro delle pistole di tutto il mondo: una enciclopedia illustrata completa delle pistole e dei revolver dal 1870 ad oggi, Milano, De Vecchi, 1979.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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