Gliclazide: differenze tra le versioni

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A seuito di somministrazione [[per via orale]] la gliclazide è rapidamente assorbita dal [[tratto gastrointestinale]]. La [[concentrazione plasmatica]] di picco (C<sub>max</sub>) viene raggiunta entro 2-6 ore dall'assunzione. Il farmaco si lega alle [[proteine plasmatiche]] nella misura dell'85-97% e la sua [[emivita plasmatica]] è pari a circa 10 ore.<br>
A seuito di somministrazione [[per via orale]] la gliclazide è rapidamente assorbita dal [[tratto gastrointestinale]]. La [[concentrazione plasmatica]] di picco (C<sub>max</sub>) viene raggiunta entro 2-6 ore dall'assunzione. Il farmaco si lega alle [[proteine plasmatiche]] nella misura dell'85-97% e la sua [[emivita plasmatica]] è pari a circa 10 ore.<br>
Nell'organismo la gliclazide viene ampiamente metabolizzata tramite processi di idrossilazione e ossidazione.
Nell'organismo la gliclazide viene ampiamente metabolizzata tramite processi di idrossilazione e ossidazione.
I metaboliti principali (metilidrossigliclazide e carbossigliclazide) sono privi d'azione ipoglicemizzante, ma presentano proprietà emobiologiche. L'isoenzima [[CYP2C9]] è coinvolto nella formazione di idrossigliclazide nei microsomi epatici umani ed in un campione rappresentativo [[citocromo P450|citocromi P450]] ricombinanti, in vitro.<ref name="pmid8719909">{{Cita pubblicazione | cognome = Rieutord | nome = A. | coautori = I. Stupans; GM. Shenfield; AS. Gross | titolo = Gliclazide hydroxylation by rat liver microsomes. | rivista = Xenobiotica | volume = 25 | numero = 12 | pagine = 1345-54 | mese = Dic | anno = 1995 | doi = | id = PMID 8719909 }}</ref>
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Il farmaco viene escreto sotto forma di metaboliti nelle urine per il 60-70% e con le feci per il 10-20%; solo il 20% viene escreto immodificato nelle urine.
Il farmaco viene escreto sotto forma di metaboliti nelle urine per il 60-70% e con le feci per il 10-20%; solo il 20% viene escreto immodificato nelle urine.



Versione delle 17:40, 16 gen 2014

Gliclazide
Nome IUPAC
N-(esaidrociclopenta[c]pirrol-2(1H)-ilcarbamoil)-4-metilbenzenesulfonammide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H21N3O3S
Massa molecolare (u)323,412
Numero CAS21187-98-4
Numero EINECS244-260-5
Codice ATCA10BB09
PubChem3475
DrugBankDBDB01120
SMILES
CC1=CC=C(C=C1)S(=O)(=O)NC(=O)NN2CC3CCCC3C2
Dati farmacocinetici
Emivita10,4 ore
Indicazioni di sicurezza

La gliclazide è una sulfanilurea ipoglicemizzante della seconda generazione, la cui azione è simile a quella della clorpropamide. In Italia è venduta dalla società Servier con il nome commerciale di Diamicron nella forma farmaceutica di compresse a rilascio modificato contenenti 30 mg di principio attivo.

Farmacodinamica

La gliclazide stimola il rilascio di insulina da parte delle cellule beta delle isole di Langerhans del pancreas legandosi a specifici recettori delle sulfaniluree (SUR-1) presenti sulla loro superficie. Il legame comporta una chiusura dei canali ionici del potassio (K+)i. Questo si riflette in una diminuzione dell'efflusso di potassio dalla cellula ed in una sua depolarizzazione. A sua volta ciò si riflette in una apertura dei canali del calcio Ca++ voltaggio dipendenti ed in un aumentato afflusso di questo ione attraverso le membrane delle cellule β pancreatiche. In una fase immediatamente successiva sembra che il calcio possa legarsi e portare all'attivazione della calmodulina. Finalmente il rilascio di insulina è legato alla esocitosi di vescicole conteneti tale ormone.
Come per le altre sulfaniluree esistono meccanismi d'azione ipoglicemizzanti di tipo extrapancreatico, più evidenti in una seconda fase del trattamento. La gliclazide è in grado, infatti, di inibire la produzione di glucosio da parte del fegato e di aumentare a livello periferico la sensibilità tissutale all'insulina (forse per aumento dei recettori).

Glicazide sembra offrire protezione cardiovasculare nei soggetti diabetici, in quanto la molecola non si lega ai recettori per le sulfaniluree presenti a livello cardiaco (SUR-2A). Il composto inoltre possiederebbe anche parziale attività antiaggregante piastrinica e tendenza alla riduzione dei marker di attivazione piastrinica, quali ad esempio beta tromboglobulina e trombossano B2. La sulfanilurea eserciterebbe anche un'azione di protezione sui vasi capillari favorendo l'attività fibrinolitica dell’endotelio vascolare ed aumentando l’azione dell'attivatore tissutale del plasminogeno (tPA).

L'attività antiaggregante piastrinica, l'aumento della fibrinolisi e le proprietà microvascolari del farmaco portano ad una diminuzione della tendenza alla formazione di trombi e di microangiopatie diabetiche.

Farmacocinetica

A seuito di somministrazione per via orale la gliclazide è rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale. La concentrazione plasmatica di picco (Cmax) viene raggiunta entro 2-6 ore dall'assunzione. Il farmaco si lega alle proteine plasmatiche nella misura dell'85-97% e la sua emivita plasmatica è pari a circa 10 ore.
Nell'organismo la gliclazide viene ampiamente metabolizzata tramite processi di idrossilazione e ossidazione. I metaboliti principali (metilidrossigliclazide e carbossigliclazide) sono privi d'azione ipoglicemizzante, ma presentano proprietà emobiologiche. L'isoenzima CYP2C9 è coinvolto nella formazione di idrossigliclazide nei microsomi epatici umani ed in un campione rappresentativo citocromi P450 ricombinanti, in vitro.[1][2] Il farmaco viene escreto sotto forma di metaboliti nelle urine per il 60-70% e con le feci per il 10-20%; solo il 20% viene escreto immodificato nelle urine.

Tossicologia

Nel topo il valore della DL50, dopo somministrazione orale, è > 3 g/kg.

Usi clinici

La gliclazide è utilizzata nelle forme di diabete non insulino-dipendente dove la dieta non risulta sufficiente a ristabilire l'equilibrio glicemico e dove esistono complicazioni di tipo vascolare.

Effetti collaterali e indesiderati

La gliclazide può causare reazioni cutanee (prurito, eritema, orticaria); tali fenomeni regrediscono interrompendo il trattamento. Si possono manifestare disturbi gastrointestinali (nausea, vomito), epatici (ittero colestatico), cefalea, vertigini, discrasie ematiche di tipo reversibile (leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi). La gliclazide può portare ad una grave ipoglicemia.

Controindicazioni

Il farmaco risulta controindicato in caso di ipersensibilità, nel diabete insulino-dipendente, nel diabete cheto-acidosico, nel diabete mellito giovanile, nei pazienti allergici alle sulfaniluree ed in gravidanza. La gliclazide deve essere somministrata con cautela in caso di alterata funzionalità renale e/o epatica. Nell'anziano è necessario ridurre le dosi. Il paziente in trattamento con gliclazide deve essere regolarmente monitorato per quanto riguarda la glicemia e lo zucchero nelle urine allo scopo di individuare constantemente la dose minima efficace. Il trattamento con gliclazide deve essere sospeso in caso di intervento chirurgico.

Dosi terapeutiche

Il dosaggio usuale iniziale è di 40-80 mg al giorno da assumere con la prima colazione; se necessario il dosaggio può essere gradualmente aumentato sino ad arrivare ad un massimo di 320 mg. Quantità superiori ai 160 mg giornalieri devono essere somministrate in dose refratte ai pasti principali.

Sovradosaggio

In caso di sovradosaggio accidentale o volontario si instaura uno stato di ipoglicemia. Nei casi più gravi si deve somministrare immediatamente una soluzione ipertonica di glucosio al 10-30% per infusione e.v., ospedalizzando urgentemente il paziente.

Interazioni

I sulfamidici antibatterici, l'acido acetilsalicilico, il fenilbutazone, i cumarinici, gli IMAO (forse per stimolo della secrezione insulinica), i b-bloccanti (per inibizione della gluconeogenesi), il diazepam, la tetraciclina, il cloramfenicolo ed il clofibrato potenziano l'effetto ipoglicemico della gliclazide. La concomitante somministrazione di miconazolo per via orale può causare ipoglicemia grave. I corticosteroidi, i diuretici, gli estroprogestinici possono modificare l'equilibrio glicemico diminuendo la risposta ipoglicemica alla gliclazide. L'ingestione contemporanea di alcool può indurre una reazione disulfiram-simile.

Note

  1. ^ A. Rieutord, I. Stupans; GM. Shenfield; AS. Gross, Gliclazide hydroxylation by rat liver microsomes., in Xenobiotica, vol. 25, n. 12, Dic 1995, pp. 1345-54, PMID 8719909.
  2. ^ DJ. Elliot, BC. Suharjono; EM. Lewis; DJ. Gillam; AS. Birkett; JO. Gross; . Miners, Identification of the human cytochromes P450 catalysing the rate-limiting pathways of gliclazide elimination., in Br J Clin Pharmacol, vol. 64, n. 4, Ott 2007, pp. 450-7, DOI:10.1111/j.1365-2125.2007.02943.x, PMID 17517049.

Bibliografia

  • K. Kobayashi et al., Pharm. Sci. 73, 1684, 1984
  • B. Holmes et al., Drugs 27, 301, 1984
  • B.L. Wajchenberg et al., Clin. Pharmac. Ther. 27, 375, 1980
  • J.E. Jackson, R. Bressler, Drugs 22, 211, 1981
  • R.C. Paton et al., Br. Med. J. 283, 1018, 1981
  • F. Violi et al., Curr. Med. Res. Opinion 8, 200, 1982

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