Clostridioides difficile: differenze tra le versioni

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==Voci correlate==
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==Bibliografia==
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*{{cite book|author1=Giampiero Carosi|author2=Carosi - Pauluzzi|author3=Sergio Pauluzzi|title=Malattie infettive|url=http://books.google.com/books?id=4sZ1BhhFX-MC&pg=PA233|accessdate=|year=2007|publisher=PICCIN|isbn=978-88-299-1844-7|pages=233–}}
[http://www.catalogueoflife.org/annual-checklist/2010/details/species/id/4258316/source/tree ITIS]
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*{{en}}{{cite book|author1=Patrice Boquet|author2=Emmanuel Lemichez|title=Bacterial virulence factors and Rho GTPases|url=http://books.google.com/books?id=E14--ZsW9dEC&pg=PA117|accessdate=|year=2005|publisher=Springer|isbn=978-3-540-23865-2|pages=117–}}
*{{en}}{{cite book|author=Ferruccio Mandler|title=Catalogo ragionato dei presidi diagnostici per la microbiologia clinica|url=http://books.google.com/books?id=zmbgu_Vtd0sC&pg=PA62|accessdate=|year=1999|publisher=PICCIN|isbn=978-88-299-1442-5|pages=62–}}
*{{en}}{{cite book|author1=Stephen H. Gillespie|author2=Peter M. Hawkey|title=Principles and Practice of Clinical Bacteriology|url=http://books.google.com/books?id=Mfaf4twXsP4C&pg=PA557|accessdate=|date=1 July 2006|publisher=John Wiley and Sons|isbn=978-0-470-03532-0|pages=557–}}
*{{en}}{{cite book|author=James G. Fox|title=The Mouse in Biomedical Research: Diseases|url=http://books.google.com/books?id=MFQ_-Ijb_ycC&pg=PA357|accessdate=|year=2007|publisher=Academic Press|isbn=978-0-12-369456-0|pages=357–}}
*{{en}}{{cite book|author=ICDDR, B|title=Diarrhoeal Diseases Research|url=http://books.google.com/books?id=eShCJ3QnlrgC&pg=PA156|accessdate=|date=September 1992|publisher=ICDDR, B|pages=156–}}
=== Veterinaria ===
*{{cite book|author1=Wilfried R. Kraft|author2=Ulrich M. Dürr|title=Trattato di medicina e chirurgia del gatto|url=http://books.google.com/books?id=nOWHVq8qEkgC&pg=PA199|accessdate=|year=2001|publisher=Elsevier srl|isbn=978-88-214-2525-7|pages=199–}}
*{{en}}{{cite book|author1=Norman Edward Robinson|author2=Kim A. Sprayberry|title=Current therapy in equine medicine|url=http://books.google.com/books?id=q-26Cz4t-P0C&pg=PA158|accessdate=|year=2009|publisher=Elsevier Health Sciences|isbn=978-1-4160-5475-7|pages=158–}}

== Collegamenti esterni ==
[http://www.catalogueoflife.org/annual-checklist/2010/details/species/id/4258316/source/tree ITIS www.catalogueoflife.org]


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Versione delle 15:22, 16 ago 2011

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Clostridium difficile

Clostridium difficile
Classificazione scientifica
DominioProkaryota
RegnoBacteria
PhylumFirmicutes
ClasseClostridia
OrdineClostridiales
FamigliaClostridiaceae
GenereClostridium
SpecieC. difficile
Nomenclatura binomiale
Clostridium difficile
(Hall and O'Toole 1935) Prévot, 1938

Clostridium difficile è un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae. Come altre specie affini, è patogeno per l'uomo. Come tutti i clostridi è un bastoncello Gram + anaerobio.

I fattori di virulenza del C. difficile sono: enterotossina, spore e ialuronidasi. Questo bacillo si trova normalmente nella flora intestinale per cui, se si utilizzano per lungo tempo antibiotici, questi possono distruggere anche quei batteri che tengono confinato il Clostridium il quale può prendere il sopravvento e provocare crampi addominali e malattie varie (colite pseudomembranosa). Queste malattie hanno un decorso benigno e autolimitanti tranne nel caso in cui ci sono complicanze che possono compromettere la parete intestinale con un possibile passaggio in circolo del bacillo e quindi morte dell'individuo. L'isolamento può avvenire tramite la coprocoltura in terreni selettivi per C. difficile. L'enterotossina può essere saggiata con il metodo ELISA, mentre la citotossina con rivelazione di tossicità in colture cellulari. Per oggi le tossine vengono utilizzate a fini terapeutici. Ci sono per esempio alcuni tipi di strabismo o contrazioni spasmodiche muscolari incontrollate che vengono curate con alcune di queste tossine.

Colite pseudomembranosa

È la maggiore patologia provocata dal C. difficile. Prevede l'instaurarsi del microrganismo con conseguente produzione di tossine che andranno ad interagire con gli enterociti glicosilando numerose proteine e avviando meccanismi apoptotici. La liberazione di citochine in concomitanza con la morte cellulare richiama in loco un cospicuo numero di cellule della difesa immunitaria le quali, mantenendo lo stato di infiammazione, danneggeranno ulteriormente le cellule. L'accumulo di detriti cellulari muco ed altro sulla mucosa intestinale produce la pseudomembrana che andrà progressivamente espandendosi alla mucosa intestinale.

La terapia prevede la somministrazione di metronidazolo o alternativamente vancomicina. Recentemente l'FDA ha espresso un parere positivo per l'approvazione della Fidaxomicina un nuovo antibiotico non inferiore per efficacia alla vancomicina.[1]


Note

Voci correlate

Terreno selettivo per Clostridium difficile

Bibliografia

Veterinaria

Collegamenti esterni

ITIS www.catalogueoflife.org

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