Fette biscottate
Fette biscottate | |
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Fette biscottate tedesche (Zwieback) | |
Origini | |
Luogo d'origine | Germania |
Diffusione | mondiale |
Dettagli | |
Categoria | dolce |
Ingredienti principali | farina, olio o burro, lievito, zucchero |
Calorie approx. per portata | 29-30 kcal a fetta[1] |
Le fette biscottate sono fette di puro impasto grezzo di farina di grano duro, tradizionalmente consumate durante la colazione, accompagnate da burro, marmellata, miele oppure al naturale.
Ingredienti[modifica | modifica wikitesto]
Le fette biscottate vengono prodotte con farina di grano duro, olio vegetale, lievito, zucchero e sale. Esistono alcune varianti prodotte con farina di malto d'orzo o mais di frumento, farina integrale e farina di kamut, ai cereali, senza glutine o con farine speciali come quinoa, grano saraceno, farro e orzo.[2]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
L'origine delle fette biscottate risale all'Ottocento, quando la comunità mennonita (una comunità prussiana che professava il ritorno ad una vita semplice a caritatevole) produsse le fette onde evitare sprechi e mantenere una lunga conservazione del prodotto.[3]
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Le fette biscottate vantano una struttura omogenea, una consistenza croccante, una maggiore concentrazione di maltodestrine e saccarosio, una minore umidità ed un sapore più dolce rispetto al pane: tali caratteristiche derivano dalla composizione dell'impasto, non sovrapponibile a quello del pane. Sono un alimento ricco di calorie.[4]
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Oggi la produzione è quasi esclusivamente industriale ed a quelle tradizionali si affiancano altre contenenti fibre integrali. Il procedimento è totalmente automatizzato e prevede un imballaggio che garantisce il mantenimento delle caratteristiche sensoriali.[5]
Denominazione in Italia e negli altri paesi[modifica | modifica wikitesto]
In Italia la denominazione fette biscottate è riservata ai prodotti da forno ottenuti secondo un preciso procedimento di lavorazione, stabilito dal DPR 283/93[6].
In Prussia tali fette vennero chiamate zwieback (zwie= due, back= infornare), nome che è tutt'oggi utilizzato in Germania, in Svizzera e nei paesi anglofoni per denominare le fette biscottate. In Gran Bretagna sono conosciute come "toast Français", dal nome datogli dall'unica ditta (francese) che le produce/importa. In Francia si chiamano "biscottes", perché sono letteralmente fette di pane cotte due volte.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Le fette biscottate - Albanesi.it, su albanesi.it. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2017).
- ^ ingredienti fette biscottate, su benessere360.com.
- ^ Andrea Tibaldi, Fette biscottate, su cibo360.it. URL consultato il 1º febbraio 2016.
- ^ Fette Biscottate: Proprietà Nutrizionali, Ruolo nella Dieta e Uso in Cucina, su my-personaltrainer.it. URL consultato il 27 settembre 2020.
- ^ Giuseppe Zeppa, Marta Bertolino, Luca Rolle, Valutazione strutturale di fette biscottate del commercio, Torino, Università degli Studi di Torino, aprile 2011.
- ^ aidepi.it, http://www.aidepi.it/forno/84-tipologie.html .
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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