Wikipedia:Bar/Discussioni/per quelli che non sono del settore

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per quelli che non sono del settore NAVIGAZIONE


sono una studentessa di letteratura e consulto spesso wikipedia. mi aiuta nello studio per avere dei riferimenti, dei punti di partenza, ma lo trovo utile anche per soddisfare curiosità personali o per avere informazioni su argomenti che ignoro totalmente. un ambito che per me è assolutamente sconosciuto, ad esempio, è quello giuridico e oggi, sfogliando il giornale, mi sono resa conto di non sapere esattamente cosa fosse un "rito abbreviato" e perchè comportasse una riduzione della pena. alchè ho cercato in wikipedia per capirci qulcosa di più e ho girato un po' tra articoli e mi sono resa conto che, negli articoli in merito, spesso viene usato un linguaggio difficilmente comprensibile per tutti quelli che non sono del settore e come me ci approdano da tutt'altre acque. riflettendo mi sono accorta che effettivamente anche negli articoli su temi letterari probabilmente è così, solo che avendo già una base di conoscenza, ho dato nella lettura per scontato cose che magari per un ingegnere sarebbero state difficili da capire. mi chiedo quanto sia effettivamente possibile non utilizzare un linguaggio specifico, quando si tratta di temi effettivamente appartenenti a settori specifici, ma credo forse sarebbe in generale utile provare a tenere presente un'eventuale ignoranza del lettore. ora, io parlo ovviamente da "profana" perchè non ho mai contribuito alla stesura di alcun articolo in questo sito che come detto, apprezzo molto ed uso regolarmente, però mi è venuta in mente questa osservazione e mi è sembrato potesse essere interessante condividerla. grazie e buona giornata a tutti.

Io penso che nel caso si incontrino queste difficoltà sia necessario farlo presente, magari nella pagina di discussione della voce (nel tuo caso qui). In questo modo si permette a chi crea una voce su un argomento di cui è più o meno esperto di sapere se sta parlando in modo comprensibile o no, perchè come dici tu a volte si danno cose per scontate quando non lo sono affatto... così almeno la penso io, e così mi comporterei se mi dovessi trovare nella tua situazione (magari leggendo un articolo su temi letterari, dato che sono studente di ingegneria!! :D) --VMoscarda... (IMHO) 13:31, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Giustissima risposta, segnala in discussione le voci che non ti sono chiare, così sappiano cosa non è chiaro e possiamo intervenire. Hellis 13:41, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Rito abbreviato è un processo nel quale non vengono portate prove e ne testimoni e nel quale non ti puoi difendere ma solo accettare le decisioni del PM e del giudice. Però comporta lo sconto di un terzo della pena, e quindi è in ogni caso meglio, tenendo conto del funzionamento della "giustizia" italiana.--151.21.209.102 04:37, 20 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ricordati di firmarti --PacMan AP(segui il rosaNiglio) 15:04, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]
Per puntualizzare: la definizione di rito abbreviato inserita dall'anonimo è in più punti sbagliata e rende solo vagamente l'idea. Ritengo però che non sia la funzione del bar definire cosa sia o non sia il rito abbreviato svolgendo, come già sostenuto sopra da Vmoscarda, la voce e le pagine di discussione il terreno dove è possibile compiere le dovute integrazioni.----Adelchi scrivimi 15:30, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Quindi dici che devo chiedere spiegazioni al mio ex avvocato del perchè mi abbia fatto condannare a 5 anni senza che io potessi portare prove e testimoni a mia difesa e nemmeno aprire bocca?--151.21.209.102 04:37, 20 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Non giudico il lavoro di nessuno, se il tuo avvocato ha compiuto determinate scelte è perché evidentemente ha ritenuto che quella fosse la strategia giusta. Cmq esistono 2 tipi di abbreviato: quello semplice (nel quale è vero che la difesa non può portare testi, ma l'avvocato ha il dovere di difendere il proprio cliente nella discussione finale, ad esempio contestando le prove contenute nel fascicolo del Pm e del quale il giudice, a differenza del rito ordinario, può prendere visione) e quello condizionato (nel quale la difesa può chidere che possano essere introdotte delle prove, es. escussione dei testi, ricognizione, ecc.., e il giudice, qualora ritenga che questa introduzione sia necessaria ai fini della decisione non allunghi eccessivamente i termini processuali vanificando il rito (troppo facile se no), le concede). Nel secondo caso entra in gioco la discrezionalità del giudice, ciò non toglie che nella mia esperienza l'abbreviato condizionato è usato sovente e, con una buona percentuale, quando le richieste non presuppongano un allungamento eccessivo delle tempistiche, accolto dall'organo giudicante. Io ti volevo contestare questo, perché come dici tu sembra che il Pm decidesse la pena e che il difensore non ci potesse fare niente, quando in realtà non va proprio così perché, anche nel fattispecie "liscia e senza condizioni" il difensore discute, obietta (quando ce n'è la possibilità e i fatti non siano a tal punto palesi, naturalmente) e poi fa le sue richieste (es. assoluzione, in subordine anni x pena sospesa, in estremo subordine...). Ah, è un diritto dell'imputato essere presente al suo processo così come rilasciare spontanee dichiarazioni in aula (non essere esaminato, che è diverso perché presuppone una domanda)...----Adelchi scrivimi 14:49, 20 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Ciao, stai mettendo il dito nella piaga e, come ben saprai (studiando letteratura) sai anche che esistono diversi registri espressivi. Lo aveva capito già Dante quando affermava che ogni opera letteraria poteva avere un contenuto con diversi significati (allegorico, etc.). Sarebbe bello che un articolo, in base al tipo di utenza, sappia adeguare il proprio registro espressivo, ma non è sempre facile. Per gli articoli di fisica era nato in passato un progetto che si prefiggeva di costruire un cappello dove spiegare semplicemente dei concetti, ma, come ben saprai, non è così semplice perché, soprattutto per le materie tecniche, si suppone una conoscenza di alcuni concetti di base che, se non hai, rendono complicata la più banale spiegazione. Secondo il mio punto di vista l'ipertesto ha semplificato molto questo problema perché i link aiutano a costruire "in fretta" quei concetti di base che non si hanno. Siamo, quindi, già un passo avanti. Ilario^_^ - msg 15:48, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]
La questione era già stata affrontata in passato, purtroppo quello del diritto, come altri ambiti del sapere, non è solo un mondo che utilizza una terminologia "astrusa" ma è anche una realtà che usa tale terminologia in modo estremamente specifico. Faccio un paio di esempi banali ma che rendono l'idea, il 90% delle persone che non hanno una conoscenza di base del diritto, confonde i concetti di proprietà (diritto) e di possesso, oppure usa indistintamente (lo fanno addirittura i giornalisti) quelli di denuncia e querela etc... Il linguaggio giuridico è qualcosa di specifico, un termine non ha un "significato di massima" ma sta ad indicare qualcosa di molto preciso, specifico e non specificabile (nella maggior parte dei casi) con dei sinonimi. --Ş€ņpãİ - せんぱい scrivimi 16:22, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Cara Vmoscarda, per quanto sia certo giusto e utile usare un linguaggio non troppo tecnico per raggiungere un ampio numero di Utenti, mi sa tanto che tu stai cercando di ottenere la botte piena e la moglie ubriaca. Insomma, pur evitando tecnicismi, non si può semplificare qualsiasi cosa (a rischio di banalizzarla) e non è cosa semplice spiegare gli arcani della cultura scientifica o umanistica a chi si propone come massimo orizzonte culturale la televisione alla spasmodica ricerca dell'audience o appecoronata di fronte ai dubbi campioni della nostra anti-politica, come pure chi si alimenta quotidianamente dei rotocalchi da barbiere, in cui dall'astrologia si passa all'ultimo flirt di questo o quel personaggio mediatico.
La cultura è certamente un diritto di tutti. Questo va da sé. Ma è anche un obiettivo da conseguire con una certa fatica. Non esistono scorciatoie. Ci vuole olio di cerebro e, talora, l'impratichirsi di certi concetti e di un certo lessico è indispensabile. --Cloj 21:21, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Pur concordando con la conclusione di Cloj qui sopra, non possiamo tuttavia negare che c'è ancora molto lavoro da fare sulla comprensibilità dello stile. Se in tanti scrivono su Wikipedia, la capacità di farlo in modo limpido è un dono di pochi. Segnalo che sulla en.wiki esistono delle linee guida non (ancora) tradotte (ma pur sempre presenti nella nostra pagina Wikipedia:Raccomandazioni_e_linee_guida): Rendi accessibili a tutti le voci su argomenti tecnici e Spiega i termini gergali (e pure la sezione Dì anche le cose ovvie è da considerare). Tanto per cominciare, mi piacerebbe che tutte le voci avessero un incipit semplice e davvero accessibile. Forse dovremmo considerare maggiormente questi aspetti anche nel valutare le voci per la vetrina (invece di invocare una fantomatica "esaustività" o lamentarsi dei link rossi, entrambi dei nonsense qui su Wikipedia eppure tristemente frequenti in quella sede). --MarcoK (msg) 23:35, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

@Cloj: infatti io non ho mai detto di volere l'esemplificazione portata all'estremo, il semplicismo eccessivo privo di sproni (incontrare un termine sconosciuto sprona ad andarne a cercare il significato). Questo perchè sono d'accordo con te nel dire che la semplificazione eccessiva può portare alla banalizzazione. Ma quando è possibile senza snaturare il contenuto della voce, semplifichiamo! E poi non si sta cercando l'audience, non si sta tentando di avvicinare chi "si propone come massimo orizzonte culturale la televisione" con questa richiesta di semplificazione. Al contrario l'obiettivo sono le persone come quella che ha iniziato questa discussione: non esperti in materia ma che comunque vogliono ampliare le loro conoscenze, dal momento che le persone che hai descritto non perderebbero neanche del tempo a leggere una voce su Wiki, anche se fosse scritta in linguaggio per bambini. E, se permetti, è bene non allontanare le persone realmente interessate ad ampliare il proprio bagaglio culturale con un linguaggio tecnico o aulico quando è inutile (senza nulla togliere alla necessità, sperimentata anche da me, di inserire questo linguaggio quando è necessario).
@MarcoK: sinceramente io pensavo che la storia dell'incipit fosse sottintesa! --VMoscarda... (IMHO) 23:59, 19 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Cara Vmoscarda, non intendevo darti torto ma solo approfittare del tuo messaggio (in linea generale senz'altro opportuno) per ricordare che su Wiki incombe non tanto il rischio del narcisismo accademico ma, semmai, l'esatto contrario. Talora l'inesperienza, la giovane età, la frettolosità, inducono a superficialità e a banalizzazioni. Se è vero che talora m'imbatto in voci astruse, pur quando si potrebbe usare uno stile più semplice (periodi brevi, pochi aggettivi e ancor meno avverbi, logico svolgimento della frase), in un numero assai maggiore di casi assisto in realtà a veri e propri orrori ortografici e sintattici, oltre che stilistici: apostrofi sballati, consecutio temporum latitante, disgusto per il congiuntivo, raddoppiamenti consonantici di fantasia, e così via. Fai la prova anche tu attivando 10-20 volte il tasto "Una voce a caso". Stila un voto di merito e poi sappimi dire. Penso che sarebbe addirittura utile, sulla scorta anche di quanto dici, elaborare un Template da inserire nei casi di "inutile complessità" delle voci. Sarebbe una decisione giusta, ma forse inopportuna, perché temo sarebbe fonte di nuovi ed aspri malumori.

La buona divulgazione comunque non vuol dire scrivere in funzione dei semi-analfabeti cui mi riferivo prima (quelli cioè che leggono al massimo il rotocalco scandalistico dal barbiere/parrucchiere e, primo fra tutti, l'oroscopo) ma progettare un discorso che sia chiaro, che risponda alle note cinque W del buon giornalista d'un tempo, senza astrusità inessenziali, che sia sviluppato con parole chiare, anche se non trite e carenti d'eleganza. Questa è una tradizione assai viva nel mondo anglo-sassone. Assai meno altrove (fra cui l'Italia). --Cloj 23:12, 20 lug 2007 (CEST)[rispondi]

Un suggerimento (inventato nel mio campo): osservate la differenza tra:

  • Il tempio era esastilo periptero sine postico con capitelli corinzi italici. I due ordini all'interno della cella presentano fusti rudentati e dotati di entasis, con capitelli figurati con Pegasi e un fregio con Vittorie tauroctone.

e:

  • Il tempio era esastilo periptero sine postico: aveva cioè sei colonne sulla fronte ed era circondato da un colonnato anche sui lati, ma non sul retro, secondo la tradizione romana e italica. Le colonne avevano capitelli di stile corinzio nella variante di epoca repubblicana detta "italica". L'interno della cella templare presenta due ordini di colonne sovrapposti con fusti rudentati (con le scanalature riempite nel terzo inferiore della colonna), che, secondo la tradizione sviluppata nell'architettura greca, presentano un rigonfiamento nel diametro in funzione di correzione ottica (entasis). I capitelli di questi due ordini erano arricchiti da elementi figurati rappresentanti dei Pegasi (cavalli alati), mentre sul fregio che correva nelle soprastanti trabeazioni sono raffigurate Vittorie alate nell'atto di sacrificare tori ("tauroctone").

Ovviamente su wiki, alcune definizioni possono essere demandate a link ad altre voci, ove esistano e siano chiaramente spiegati. MM (msg) 11:15, 21 lug 2007 (CEST)[rispondi]