Vittorio Scialoja

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Vittorio Scialoja

Ministro degli Affari esteri del Regno d'Italia
Durata mandato26 novembre 1919 –
14 giugno 1920
Capo di StatoVittorio Emanuele III di Savoia
Capo del governoFrancesco Saverio Nitti
PredecessoreTommaso Tittoni
SuccessoreCarlo Sforza

Ministro di Grazia e giustizia e dei culti del Regno d'Italia
Durata mandato11 dicembre 1909 –
31 marzo 1910
Capo di StatoVittorio Emanuele III di Savoia
Capo del governoSidney Sonnino
PredecessoreVittorio Emanuele Orlando
SuccessoreCesare Fani

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XXI
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneDocente universitario

Vittorio Scialoja (Torino, 24 aprile 1856Roma, 19 novembre 1933) è stato un giurista e politico italiano. Studioso di diritto romano, è stato Ministro della Giustizia nel 1909 e Ministro degli Esteri nel 1919.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Antonio Scialoja (1817–1877). Vivendo a Firenze negli anni giovanili col padre nell'allora Capitale d'Italia, frequentò il prestigioso Liceo Dante di Firenze. Professore di diritto romano a Camerino (1879), Siena (1881), Roma (1884–1931); socio nazionale (1918) e presidente (1926–32 e luglio-novembre 1933) dell'Accademia dei Lincei; fondatore e segretario perpetuo dell'Istituto di diritto romano, promotore e presidente dell'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato.

Senatore dal 1904, fu ministro della Giustizia (1909–10), ministro senza portafoglio per la Propaganda di guerra (1916-17) e ministro degli Esteri (1919–20). Delegato italiano alla conferenza per la pace (1919) e alla Società delle Nazioni (dal 1921 al 1932), dal 1926 al 1933 fu presidente del Consiglio Nazionale Forense e nel 1927 fu nominato ministro di Stato.

Con F. Serafini, I. Alibrandi, C. Fadda e C. Ferrini iniziò quella imponente revisione dello studio del diritto romano che doveva poi approdare ad un generale rinnovamento della scienza giuridica italiana. Molti suoi studi hanno determinato nuovi orientamenti nei campi dell'esegesi, della storia, della dogmatica[1].

Fu esperto di Diritto romano, docente ordinario all'Università «La Sapienza». Il «Bullettino dell'Istituto di diritto romano», fondato da lui, porta oggi il suo nome.

Fece parte della Massoneria[2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
— 7 dicembre 1916
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia
— 30 dicembre 1915
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone Bianco - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone Bianco
— 21 marzo 1927

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • I problemi dello Stato italiano dopo la guerra (1918)
  • Discorsi alla Società delle Nazioni (1932)
  • Studi giuridici e Scritti e discorsi politici (7 voll., 1932–36)
  • Gabor Hamza: Origine e sviluppo degli ordinamenti giusprivatistici moderni in base alla tradizione del diritto romano, ELTE Eötvös Kiadó, Budapest, 2013, 286-287. pp.
  • Gabor Hamza: Entstehung und Entwicklung der modernen Privatrechtsordnungen und die römischrechtliche Tradition, ELTE Eötvös Kiadó, Budapest, 2009. 310-312. pp.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittorio Scialoja
  2. ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo, Morlacchi Editore, 2021, p. 240.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro degli Esteri del Regno d'Italia Successore
Tommaso Tittoni 26 novembre 1919 - 14 giugno 1920 Carlo Sforza
Predecessore Ministro della Giustizia del Regno d'Italia Successore
Vittorio Emanuele Orlando 11 dicembre 1909 - 31 marzo 1910 Cesare Fani
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