Villino Florio
Villino Florio | |
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Scalinata del Villino Florio di Palermo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Località | Palermo |
Indirizzo | Viale Regina Margherita |
Coordinate | 38°07′10.6″N 13°20′36.9″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1899 - 1902 |
Stile | Liberty |
Uso | Sede di rappresentanza della Regione Siciliana |
Realizzazione | |
Architetto | Ernesto Basile |
Proprietario | Regione Siciliana |
Committente | Ignazio Florio |
Il Villino Florio all'Olivuzza è un edificio storico monumentale, sito nei pressi della Zisa a Palermo, in viale Regina Margherita. È sede di rappresentanza della Regione Siciliana.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Villino, immerso in un giardino ora circondato da alti edifici di nuova costruzione, venne costruito per volere della ricca famiglia Florio dall'architetto Ernesto Basile e realizzato tra il 1899 e il 1902.
Questa Palazzina è un esempio concreto di ciò che il celebre architetto intendeva per "progettazione integrale", una sintesi, cioè, di elementi medievali, moderne linee curve, raffinati intagli floreali, superfici barocche, capriate nordiche, torrette che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali.
Basile disegnò anche gli interni e il mobilio realizzato poi dalla ditta Ducrot nel 1902. Dopo la guerra, il Villino fu abbandonato e nel 1962 durante il sacco di Palermo un incendio ne distrusse saloni e camere.
Restaurato, ha riacquistato la sua bellezza, come pure lo splendido giardino circostante. Oggi è di proprietà della Regione Siciliana.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una delle prime opere architettoniche in stile Liberty d'Italia e viene considerato uno dei capolavori dell'Art Nouveau anche a livello europeo. Essendo Ignazio Florio un uomo d'attitudine cosmopolita e molto dedito ai viaggi, il Basile in questa opera sembra voler ricreare tutte le tappe toccate dal ricco borghese inserendo nella struttura vari elementi, come facente parte di un itinerario: ricurve superfici barocche, capriate tipicamente nordiche, torrette cilindriche che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali sono tutti elementi sapientemente miscelati a creare un capolavoro di eclettismo ed originalità.
Terminata l'età d'oro della famiglia, il villino cadde in disuso fino all'incendio del 1962, a seguito di attentato mafioso, che ne danneggiò parte dell'interno.
Dopo il restauro, ha ospitato gli uffici del Dipartimento Regionale per l'Architettura e l'Arte Contemporanea ed è una delle sedi di rappresentanza della Regione Siciliana.
Tra il 2005 e il 2015 il giardino del Villino Florio è stato oggetto di un pesante e discusso restauro.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Manlio Lilli, Palermo, dopo 10 anni ristrutturato giardino del Villino Florio. “Ripristino filologico”? No, aiuole desertificate, in Il Fatto Quotidiano, 5 gennaio 2016. URL consultato il 15 novembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Villino Florio in Palermo, in “L’Edilizia Moderna”, anno XVI, Fasc. VI, giugno 1907.
- Eliana Mauro, Il villino Florio di Ernesto Basile, Palermo, Grafill Editore, 2000, ISBN 88-8207-058-1.
- I Florio e la targa. Il recupero del Villino Florio all'Olivuzza in Palermo (PDF), Regione Siciliana - Assessorato dei beni culturali e ambientali, 2009. URL consultato il 14 gennaio 2016.
- Lucia Pierro e Marco Scarpinato, “Il restauro del villino Florio”, in “Il Giornale dell’Architettura”, gennaio 2010. URL consultato il 14 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2015).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villino Florio