Vickers-Terni da 25,4 mm Mod. 1916

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Vickers-Terni da 25,4 mm
25 mm Kulspruta M/22
Vickers-Terni da 25.4mm Mod.1916 su affusto aeronautico
Tipomitragliera aeronautica
(1916?-1917)
mitragliera controaerea
(1917-1921?)
cannone da ponte (1922-1939?)
OrigineBandiera del Regno Unito Regno Unito
Impiego
UtilizzatoriBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Svezia Svezia
ConflittiPrima guerra mondiale
Produzione
ProgettistaVickers
Data progettazione1914?-1916
CostruttoreVickers-Terni
Date di produzione1916-1919?
Entrata in servizio1915 (Primo esemplare sperimentale)

1918 (Esemplari di serie)

Ritiro dal servizio1921?
VariantiAlmeno un'arma dotata di mirino telescopico
Descrizione
Peso50 Kg
Lunghezza137 cm
Lunghezza canna67 cm
Calibro25,4 mm
Munizioni25,4 × 87 mm R (Mod. 1916)
25,4 × 95mm R (M/22)
AzionamentoA lungo rinculo
Cadenza di tiro150 colpi/minuto
Alimentazionea nastri di tela da 20 colpi
Organi di miraMire metalliche (probabilmente del tipo a reticolo)
mirino telescopico (in almeno una variante)
RaffreddamentoAd aria (coadiuvato da rosette radiatrici)
Sviluppata daVickers 1 Pr Mk. I
Sviluppi successivi25 mm Lvakan M/32
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Cartuccia a proietto da 25,4 V.

Il Vickers-Terni da 25,4 mm Mod. 1916[1] è stato un cannone automatico progettato, come il simile competitore FIAT-Revelli da 25,4 Mod. 1917, per armare gli aerei del Corpo Aeronautico Militare. L'arma era una copia su licenza, e calibrata per la munizione 25,4 × 87mmR, di un'arma Vickers già esistente, probabilmente del Vickers 1 Pr Mk. I, o del successivo Mk. II (anche se Mk. II potrebbe essere la designazione interna della Vickers per quest'arma)[senza fonte], predecessori del Vickers 1 Pr MK. III.[2]

L'arma era automatica e alimentata a nastri con una cadenza di 150 colpi/minuto. L'azione è descritta nelle fonti come "a lungo rinculo", ma è più probabile che fosse un'azione a corto rinculo con blocco a ginochiello di tipo Vickers-Maxim[senza fonte]: infatti la ditta Vickers ebbe successo nello scalare il suo sistema di azionamento fino a 40mm di calibro. Pesava 50 Kg ed era lunga complessivamente 137 cm, con una canna lunga 76 cm.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo esemplare dell'arma venne acquistato dal Regno d'Italia nel 1912 nell'ambito della commissione interforze istituita da Marina ed Esercito per la sperimentazione di materiali controaerei.[3] L'arma acquistata era esclusivamente per impiego antiaereo terrestre e non era ancora nella sua forma definitiva con la canna ricoperta dai vari anelli del radiatore ma presentava un manicotto in lamiera con quattro aperture oblunghe per lato per la circolazione dell'aria.[4][5]

Il primo test aeronautico avvenne nel 1914[6], quando venne installata sperimentalmente su un Farman mod.1914.[7]

Con l'avvicinarsi della guerra nel maggio 1915 la singola arma disponibile venne data in dotazione alla 3a sezione del neonato Reparto Artiglieria Controaerei, destinata alla difesa del cantiere per dirigibili di Baggio.[8]

Nel novembre 1915 la 3a sezione diveniva 3a batteria e veniva destinata alla difesa del cantiere dirigibili di Casarsa mantenendo la singola arma Vickers da 25,4 mm in servizio almeno fino alla fine del primo anno di guerra.[9]

Nel maggio 1916 vennero rifatte le prove in volo con risultati soddisfacenti ma a dicembre dello stesso anno il Reparto Artiglieria Aerea si espresse a favore dell'arma Fiat paricalibro.[5]

Nel 1917 la Vickers-Terni iniziò la produzione su licenza dell'arma, nella sua vesta definitiva, ordinata in cento esemplari. Di questi solo 64[10] (o 80[11]) vennero effettivamente costruiti e solo 44 consegnati prima della fine del conflitto.[5][12] I primi due esemplari di produzione italiana vennero testati con esito negativo nel gennaio 1918.[5] Eccezion fatta per i singoli test aeronautici tutti gli esemplari vennero utilizzati a terra per la protezione antiaerea dei campi d'aviazione.[5][12]

Dopo la guerra l'arma restò in produzione presso la Vickers-Terni ancora per alcuni anni, venendo venduta a: Turchia (3 armi), Argentina (24 armi) e Svezia[13] dove venne adottata col nome di 25mm Kulspruta M/22 (sembra camerata in una cartuccia diversa: la 25.4×95mmR)[2][14] per armare i tre sommergibili della sua Marina classe Draken, il singolo Valen e il posamine Clas Fleming.[13]

Evidenze fotografiche mostrano il suo uso anche da parte di truppe cinesi durante la Difesa della Grande Muraglia.[15]

Vickers-Terni da 25.4mm Mod.1916 durante i test su aereo Caproni Ca.33

E' ben nota almeno una foto che mostra chiaramente l'arma montata su un aereo Caproni, scattata probabilmente durante uno dei vari test condotti verso la fine del 1916 (anche se il fotografo/sviluppatore originario la identifica erroneamente come una FIAT-Revelli) ed un'altra che mostra l'arma montata su un qualche tipo di installazione aeronautica flessibile.

Il primo esemplare sperimentale su affusto antiaereo terrestre acquistato dall'Italia nel 1912.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lands are participants of the First World War. An ear of the first svitovoi viyny could Russia zapobigti viyni, su electric-guide.com. URL consultato il 29 novembre 2022.
  2. ^ a b c THE CANNON PIONEERS, su www.quarryhs.co.uk. URL consultato il 28 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2022).
  3. ^ La difesa ara in Italia nella Grande Guerra, B. Di Martino, F. Cappellano, p. 15.
  4. ^ L'artiglieria controaerei italiana sino al 1943, F. Cappellano, p.3.
  5. ^ a b c d e Gli artigli delle aquile, l'armamento aereo in Italia durante la Grande Guerra, F. Cappellano, B. Di Martino, B. Marcuzzo, p. 161.
  6. ^ La difesa aerea in Italia nella Grande Guerra, B. Di Martino, F. Cappellano, p.17.
  7. ^ Gli artigli delle aquile, l'armamento aereo in Italia durante la Grande Guerra, F. Cappellano, B. Di Martino, B. Marcuzzo. p. 25.
  8. ^ La difesa aerea in Italia nella Grande Guerra, B. Di Martino, F. Cappellano, p. 22.
  9. ^ La difesa aerea in Italia durante la Grande Guerra, B. Di Martino, F. Cappellano, p.24.
  10. ^ Società Italiana di Storia Militare, Quaderno 1999 (PDF), a cura di Fortunato Minniti, Napoli (NA), Edizioni Scientifiche Italiane, 2003, p. 80.
  11. ^ OTO Melara 1905-2005, A.V., p. 43.
  12. ^ a b La difesa aerea in Italia nella Grande Guerra, B. Di Martino, F. Cappellano, p. 133.
  13. ^ a b OTO Melara 1905-2005, A.V., p. 44.
  14. ^ THE VICKERS 25, su www.quarryhs.co.uk. URL consultato il 28 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2022).
  15. ^ Autocannon, a history of automatic cannon and their ammunition, A. G. Williams..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Cappellano, Basilio Di Martino, Bruno Marcuzzo, Gli artigli delle aquile, l'armamento aereo in Italia durante la Grande Guerra, Aeronautica Militare-Ufficio Storico, 2011.
  • Nicola Pignato, Filippo Cappellano, Achille Rastelli, OTO Melara 1905-2005, una grande tradizione verso il futuro, Mattioli, 2009.
  • Basilio Di Martino, Filippo Cappellano, La difesa aerea in Italia nella Grande Guerra, Edizioni Rivista Aeronautica, 2018.
  • Filippo Cappellano, L'artiglieria controaerei italiana sino al 1943, Edizioni Storia Militare, 2015.
  • Filippo Cappellano, La Vickers-Terni e la produzione di artiglierie in Italia nella prima guerra mondiale, in Società Italiana di Storia Militare, Quaderno 1999, Edizioni Scientifiche Italiane, 2003.
  • Anthony G. WIlliams, Autocannon: a history of automatic cannon and their ammunition, Crowood Press, 2023.
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