Bombarda 58 B

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Bombarda 58 B
Mortier de 58 mm T N°1 Bis
Bombarda da 58 mm B
Tipobombarda
OrigineBandiera della Francia Francia
Impiego
UtilizzatoriBandiera della Francia Francia
Bandiera dell'Italia Regio Esercito
ConflittiPrima guerra mondiale
Produzione
ProgettistaJean Dumézil
Data progettazione1914-1915
CostruttoreAteliers de La Chaléassière de St. Etienne
Franco Tosi di Legnano
Descrizione
Peso181 kg in batteria, 222 Kg in slitta ruotata
Lunghezza canna550 mm
Rigaturaassente
Calibro58,3 mm
Munizionibomba in acciaio da 16 kg tipo A e B, bomba in ghisa da 16 Kg
Peso proiettile16 kg (35 lb)
Cadenza di tiro1/2 colpi al minuto
Velocità alla volata65 m/s - 73 m/s
Gittata massima450 m (1 480 ft)
Elevazione+45° a +80°
Angolo di tiro60°
Caricaballistite in sacchetti
Peso della carica37g e 57g
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La Bombarda 58 B fu il primo mortaio da trincea francese della prima guerra mondiale, venne estesamente utilizzato anche dal Regio Esercito.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La bombarda 58 B era la versione italiana del mortaio francese Mortier de 58 T N°1 bis fu messa in linea, dall'esercito francese, nel marzo del 1915. La 58 B fu sviluppata insieme alla 58 A con l'intento di avere un pezzo più leggero e trasportabile anche se limitato al lancio del proietto più leggero previsto per la 58 A.[1]

Versione alleggerita della 58 A era scomponibile in cinque pezzi: la canna, dotata di due volantini, con avviato sulla culatta il portamozzo, l'affusto con le guance su cui si impegnavano i volantini della canna, la base circolare dell'affusto si impegnava sulla cassa, dotata di quattro anelli per l'inserimento delle barre di trasporto, l'affusto era mantenuto nel foro circolare della cassa da una contropriastra. L'affusto poteva ruotare rispetto alla cassa, permettendo un arco di tiro di 35°. Sulla parte posteriore della cassa si imbullonava lo scudo.

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

  • Leggero L.S. - 16 kg, con 5,35 kg di carica esplosiva. 6 alette stabilizzatrici, codolo cavo.

Esemplari conservati[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ecole, 1937, p. 25.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Cappellano e Bruno Marcuzzo, I bombardieri del Re, Udine, Gaspari, 2005.
  • (FR) R. Bouchon, Cours d'artillerie de tranchée, Bourges, Centre d'instruction de l'artillerie de tranchée, 1917.
  • Regio Esercito Italiano - Comando Supremo - Ufficio affari vari e segreteria, Criteri d'impiego delle bombarde, Treviso, Stabilimento ausiliario di Longo, 1916.
  • (FR) Lacuire, Malo, Paqueron e D'anselme, Artillerie de tranchée, VII., Lithographie de l'Ecole d'application d'artillerie, 1935.

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