Vetëvendosje!

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Lëvizja Vetëvendosje!
Movimento per l'Autodeterminazione!
LeaderAlbin Kurti
StatoBandiera del Kosovo Kosovo
SedeRruga Behije Dashi, nr. 31, Pristina, Kosovo
Fondazione12 giugno 2005
IdeologiaNazionalismo albanese[1]
CollocazioneCentro-sinistra
Seggi Assemblea
58 / 120
(2021)
Seggi Province
3 / 38
TestataPërballja
Iscritti36.500[2] (2018)
SloganMe mëndje e zemër, deri në Vetëvendosje! - Con la mente e il cuore, fino all'Autodeterminazione!
Sito webwww.vetevendosje.org/
Bandiera del partito

Lëvizja Vetëvendosje! (ossia Movimento per l'Autodeterminazione! in albanese, noto con l'abbreviazione VV o LVV) è un partito politico del Kosovo fondato nel 2005; ha sede a Pristina.

È un partito di ideologia radicale,[3][4] nazionalista[5][6][7][8][9], che si oppone alle ingerenze straniere negli affari interni del Kosovo e propone il diretto esercizio della sovranità del popolo come elemento di autodeterminazione.[10][11]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vetëvendosje! è stato fondato nel 2004 come partito successore di Kosovo Action Network, un'iniziativa di cittadinanza favorevole alla democrazia diretta. Il nome del partito si ispira allo slogan utilizzato durante le proteste del 1968 nella provincia autonoma jugoslava del Kosovo.

Si è presentato alle elezioni parlamentari per la prima volta il 12 dicembre 2010, raccogliendo 88.652 voti, pari al 12,69% dei suffragi, divenendo con 14 seggi su 120 la terza forza politica del paese alle spalle del Partito Democratico del Kosovo e della Lega Democratica del Kosovo.

Quattro anni più tardi, alle elezioni politiche dell'8 giugno 2014 il partito, guidato da Albin Kurti, ha rafforzato i propri consensi raccogliendo 99.397 voti, pari al 13,59%, che gli hanno garantito la permanenza in parlamento come forza d'opposizione con 16 seggi.

Nel novembre 2015, il leader Albin Kurti viene arrestato, assieme ad altri 86 attivisiti, durante una protesta contro il governo. La manifestazione popolare era sorta dopo che nei mesi precedenti i parlamentari di Vetëvendosje! hanno bloccato i lavori del parlamento per impedire l'approvazione di una serie di accordi con la Serbia mediati dall'Unione Europea.[12].[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [1]
  2. ^ Kurti thotë se ata që po dalin nga VV-ja po përfundojnë në prehër të PDK-së, in Telegrafi, 23 dicembre 2018. URL consultato il 23 dicembre 2018.
  3. ^ (EN) Maria Koinova, Ethnonationalist Conflict in Postcommunist States: Varieties of Governance in Bulgaria, Macedonia and Kosovo, University of Pennsylvania Press, 2013, p. 117.
  4. ^ (EN) Ghazal Delafrouz, Vetevendosje: A minor field study of the Kosovo Albanian resistance movement, Lund University, p. 11.
  5. ^ (EN) Jens Stilhoff Sörensen, Reconstituting crisis: Revisiting the Dayton and Rambouillet Agreements and their Impact in Kosovo, collana Mediation and Liberal Peacebuilding: Peace from the ashes of war?, Routledge, 2013, p. 54.
  6. ^ (EN) Muhamet Brajshori, Newcomers vie for voter attention in Kosovo, SETimes.com, 29 novembre 2010.
  7. ^ (EN) Paul Lewis, Former US diplomat backs Albanian nationalist in Kosovo elections, Londra, The Guardian, 12 dicembre 2010.
  8. ^ (EN) Stephanie Schwandner-Sievers, Democratisation through Defiance? The Albanian Civil Organisation 'Self-Determination' and International Supervision in Kosovo, collana Civil Society and Transitions in the Western Balkans, Palgrave Macmillan, 2013, p. 97.
  9. ^ Elton Skendaj, Creating Kosovo International Oversight and the Making of Ethical Institutions, Cornell University Press, 2014, p. 133.
  10. ^ (SQ) Vetevendosje.org, Ne: Vetevendosje! Ne, 12 dicembre 2010.
  11. ^ Bahri Cani, Gabriel Borrud, Kosovo's self-determination activists clash with police, Deutsche Welle, 17 gennaio 2012.
  12. ^ Gli arresti contro l’opposizione in Kosovo, Il Post, 29 novembre 2015.
  13. ^ Kosovo police arrest dozens of opposition members in crackdown, BBC, 28 novembre 2015.

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