Valérie Trierweiler

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Valérie Trierweiler
Valérie Trierweiler nel 2012

Première dame di Francia
Durata mandato15 maggio 2012 –
25 gennaio 2014
PresidenteFrançois Hollande
PredecessoreCarla Bruni
SuccessoreBrigitte Macron

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Scienze Politiche e in Storia
UniversitàUniversità Paris 1 Panthéon-Sorbonne
ProfessioneGiornalista
FirmaFirma di Valérie Trierweiler

Valérie Trierweiler, nata Massonneau (Angers, 16 febbraio 1965), è una giornalista francese ed ex première dame di Francia, ex compagna del Presidente della Repubblica francese François Hollande.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata ad Angers, Valérie Massonneau è la quinta di una famiglia di sei figli. Suo padre Jean-Noel Massonneau, invalido di guerra, morì quando lei aveva 21 anni, e la madre era Jeannie Gautier.

Valérie Massonneau seguì studi universitari in storia e scienze politiche a Parigi, dove si laureò e conseguì un master nel 1988. Cominciò l'attività di giornalista presso la rivista Politique Professione e ha continuato sempre ad occuparsi del mondo politico francese per altre riviste e programmi televisivi.

Si sposò con un suo amico d'infanzia Franck Thurieau e successivamente con Denis Trierweiler, da cui ha divorziato nel 2007. Nel 2004 ha iniziato una relazione con François Hollande, resa pubblica nel 2010.

Il 6 maggio 2012 Hollande viene eletto Presidente della Repubblica francese e lei, essendo all'epoca la sua compagna, è da subito considerata Première dame, anche se, non essendo sua moglie né essendo legata a lui da una convivenza formale (PACS), in senso stretto non lo sarebbe. In proposito occorre peraltro notare che il ruolo di Première dame in Francia non è codificato da alcun testo costituzionale o legislativo, quindi all'interpretazione storica di sposa del Presidente si può anche aggiungere quello di compagna del Presidente[1].

Ha destato scalpore e polemiche il suo sostegno via Twitter al candidato socialista dissidente Olivier Falorni, poi risultato vincitore ed eletto, in occasione delle elezioni legislative in Francia del 2012 che lo vedevano opposto a Ségolène Royal, candidata socialista ufficiale e, soprattutto, ex-compagna di François Hollande, con il quale ha avuto quattro figli[2]. La stessa, dopo qualche tempo di silenzio su Twitter, ha cancellato il tweet incriminato.

Il 10 gennaio 2014, a seguito del servizio su Closer circa una supposta relazione sentimentale di François Hollande con l'attrice Julie Gayet[3], Valerie Trierweiler è ospedalizzata in un ospedale parigino per "una depressione"[4]. Il 18 gennaio 2014, dopo una settimana di ricovero, viene dimessa dall'ospedale per andare a riposarsi nella residenza presidenziale de La Lanterne a Versailles.

Il 25 gennaio 2014, François Hollande annuncia la rottura della loro relazione all'AFP[5].

Il 4 settembre 2014 esce a grandissima tiratura in Francia un libro autobiografico della Trierweiler - da lei scritto in gran segreto - il cui titolo originale è "Merci pour ce moment" (letteralmente "grazie per questo momento"), in cui l'ex Première dame racconta la sua relazione con François Hollande, dal 14 aprile 2005 (inizio della loro relazione, anche se si conoscevano dal 1988) fino alla rottura, soffermandosi soprattutto sulla traumatica fine di essa, che l'avrebbe spinta anche a un tentativo di suicidio sventato proprio dal Presidente francese[6]. Particolare scalpore destano alcuni passaggi dell'opera, come quello in cui l'autrice riferisce che in privato il leader socialista disprezzerebbe i poveri, chiamandoli "sans dents" (sdentati) - un appellativo che il Presidente francese nega però di avere mai utilizzato[7][8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ad esempio, in occasione della visita di stato ufficiale di Sarkozy in India del 2008, Carla Bruni, con la quale all'epoca il Presidente francese non era ancora sposato, non poté essere ricevuta ufficialmente come Première dame, mentre lo fu nel corso di una seconda visita ufficiale due anni dopo (dato che nel frattempo lei e Sarkozy si erano sposati). Nel febbraio 2013, invece, nel corso di una visita ufficiale di Hollande in India, la Trierweiler, benché non sposata con il Presidente, è stata ricevuta in via ufficiale in qualità di hôtesse officielle (official hostess, accompagnatrice ufficiale); dal punto di vista protocollare, quindi, la Trierweiler è stata sì ricevuta in veste ufficiale ma non in quanto Première dame - titolo che l'India, utilizzando l'espediente della qualifica di official hostess, non le ha riconosciuto ( (FR) L'échappée indienne de Valérie Trierweiler, su lefigaro.fr, Le Figaro, 14 febbraio 2013. URL consultato il 3 marzo 2013. ), mentre negli Stati Uniti, inventori del ruolo di First lady (sul quale è ricalcato quello di Première dame), in occasione di un viaggio ufficiale per un G8 la Trierweiler è stata chiamata first girlfriend (prima fidanzata) ( (FR) USA : Valérie Trierweiler surnommée la « first girlfriend », su elle.fr, ELLE, 18 maggio 2012. URL consultato il 3 marzo 2013. )
  2. ^ (FR) Valérie Trierweiler encourage Falorni contre Royal, su lemonde.fr, Le Monde, 12 giugno 2012. URL consultato il 3 marzo 2013.
    (FR) Le tweet de Trierweiler suscite l'embarras à gauche et l'ironie de la droite, su lemonde.fr, Le Monde, 12 giugno 2012. URL consultato il 3 marzo 2013.
  3. ^ Dicerie circa questa probabile relazione circolavano almeno dal marzo 2013 Julie Gayet, visée par une rumeur lui prêtant une relation avec Hollande, porte plainte (28 marzo 2013)
  4. ^ Le Monde, Valérie Trierweiler hospitalisée, 12 gennaio 2014
  5. ^ Le Point - AFP séparation officielle
  6. ^ Francia, il libro di Valérie fa affondare Hollande, su lastampa.it, La Stampa, 4 settembre 2014. URL consultato il 6 settembre 2014.
  7. ^ Hollande rompe il silenzio e smentisce Valèrie: "Io da sempre con i poveri", su repubblica.it, La Repubblica, 5 settembre 2014. URL consultato il 6 settembre 2014.
  8. ^ Scetticismo al riguardo è stato espresso anche da un'altra ex compagna del Presidente, Ségolène Royal (FR) Livre de Trierweiler : Valls et Royal refusent de se laisser «entraîner», su leparisien.fr, Le Parisien, 4 settembre 2014. URL consultato il 6 settembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN34677874 · ISNI (EN0000 0000 0088 111X · LCCN (ENn2012074182 · GND (DE1026513944 · BNE (ESXX5463863 (data) · BNF (FRcb144447395 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2012074182