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Gaetano Leopizzi[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Leopizzi

Gaetano Leopizzi (Parabita, 2 aprile 1926Parabita, 19 febbraio 2009) è stato un imprenditore edile, titolare dell’omonima impresa, molto attiva in Puglia e non solo, durante gli anni del cosiddetto “boom” economico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Leopizzi, padre di Gaetano

Figlio di Giuseppe Leopizzi (noto anche per esser stato uno dei primi iscritti al Partito Comunista Italiano, che lo premiò con una medaglia d’oro) e Lucia Martignano, era il secondo degli otto figli della coppia. Quella di Gaetano Leopizzi è una famiglia di costruttori edili. Costruttori sono stati il padre ed il nonno di Gaetano, e via risalendo l’albero genealogico per diverse altre generazioni, a partire dalla metà del XVIII secolo. Anche Gaetano eredita la passione per l’arte del costruire e, per acquisire conoscenze e preparazione, frequenta la Scuola di Disegno Applicata alle Arti diretta dal professore Enrico Giannelli, del quale è stato uno degli ultimi “eredi” diretti.

Negli anni difficili della ricostruzione nel dopoguerra, organizza attività con spirito imprenditoriale, investendo su macchinari all’avanguardia e nuove strumentazioni, arrivando a costituire azienda leader in Puglia, con oltre 100 dipendenti. Pone sempre grande attenzione alla tradizione, in particolare per la lavorazione della pietra locale e la scultura in pietra leccese, e per l’artigianato locale in genere. Dalla sua scuola nasceranno svariati artigiani ed imprese edili, affermatesi a livello nazionale. L’attività di famiglia prosegue tutt’oggi con i figli ed i nipoti dell’imprenditore.


Opere[modifica | modifica wikitesto]

Disegno assonometrico del Cimitero Monumentale di Parabita (Le).

Grazie alle sue innate capacità tecnico-lavorative, Gaetano Leopizzi ha disseminato l’intero Salento con la sua maestria per i lavori pubblici e privati che a lui sono stati commissionati, contribuendo allo sviluppo urbano di molte città in Provincia di Lecce. L’opera che porta il suo nome, pubblicata sulle principali riviste specializzate d’architettura nel mondo – dal Brasile al Giappone – è il Cimitero Monumentale di Parabita, progettato dagli architetti Alessandro Anselmi e Paola Chiatante (fondatori dello Studio GRAU), autentica opera d’arte post moderna, che a Gaetano Leopizzi deve peraltro la scelta di essere in pietra carparina a faccia vista (il progetto originario prevedeva utilizzo del mattone in cotto). Il cimitero, che in pianta simboleggia l'esplosione di un capitello corinzio, diventa punto di riferimento nella discussione sul postmoderno, con Paolo Portoghesi che si schiera a favore, e Bruno Zevi in aperto contrasto. Il plastico del cimitero è esposto presso il museo MAXXI in Roma, mentre la maggior parte dei disegni originari del progetto sono conservati a Parigi presso l’archivio del “Centre Pompidou”: Centro nazionale d’arte e di cultura.

Parabita(Le). Basilica Minore della Madonna della Coltura.

Altra opera realizzata di notevole interesse storico-architettonico, è la Basilica della Madonna della Coltura in Parabita, dove Gaetano Leopizzi  realizza i bracci laterali (per le due cappelle del Santissimo Sacramento e del Sacro Cuore)  e l’imponente campanile, curando la progettazione dei dettagli architettonici, in particolare degli elementi decorativi, scolpiti in pietra sulla base di suoi disegni e bozzetti. Il santuario, in stile neogotico e neoromanico, fu innalzato a basilica minore il 1º settembre 1999 da Giovanni Paolo II.

Negli anni Ottanta, dopo averne sognato ubicazione esatta, realizza il monumento - su progetto dell’Arch. Paola Chiatante - dedicato alla Madonna della Coltura (Patrona degli agricoltori) in località “Paradiso”, il luogo che la tradizione orale vuole sia quello del ritrovamento del monolito raffigurante la Protettrice di Parabita, custodito in Basilica.

Diverse chiese e palazzi sono stati restaurati o costruiti ex novo dalla sua impresa, in tutta la Regione Puglia, ed anche al di fuori.


Altri interessi[modifica | modifica wikitesto]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Gaetano Leopizzi

Gaetano Leopizzi ha dedicato gran parte della propria esistenza, a trasmettere le conoscenze tecniche a giovani studiosi che sono passati dal suo studio, come, ad esempio, il giovane Claudio D’Amato Guerrieri, poi divenuto uno dei più importanti accademici e teorici dell’architettura italiana.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Iscritto al Partito Socialista Italiano, nelle elezione comunali di Parabita del 1964, rientra tra i venti eletti in consiglio. Esperienza politica durerà pochi anni.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni Cinquanta fonda e presiede una squadra di calcio, ottenendo una promozione in categoria Eccellenza, diventando il dirigente-pioniere di questo sport a Parabita, dopo aver costruito lo Stadio Comunale “Dimo”.

Scrittura[modifica | modifica wikitesto]

Durante gli ultimi anni della propria esistenza, Gaetano Leopizzi si dedica alla scrittura, con intento di tramandare le conoscenze acquisite alle nuove generazioni,  pubblicando due libri: “Artigiani ed Artigianato” Edizioni Il Laboratorio – 2001,  e “La Vecchia Società” Edizioni Il Laboratorio – 2002.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Claudio D’Amato, Controspazio, Edizioni Dedalo, 1977

Alessandro Anselmi e Paola Chiatante, Bauen+Wohnen, Bauen+Wohnen Zurich, 1978

Rivista Internazionale di Architettura, Progressive Architecture, 1982

Alessandro Anselmi e Paola Chiatante, A+U Japan, A+U Publishing Co., 1982

Paolo Portoghesi, Lotus International, Electa Periodici s.r.l., 1983

Alessandro Anselmi, Architettura Monumento Memoria, Arsenale Editrice, 1986

Francesco Moschini, Anfione Zeto,  Pagus Edizioni, 1990

Gaetano Leopizzi, Artigiani ed Artigianato, Il Laboratorio Ed., 2001

Gaetano Leopizzi, La Vecchia Società, Il Laboratorio Ed., 2002

Vincenzo Pavan, Re-Load Stone, Arsenale Editrice, 2013

Daniele Greco,  Spigolature Parabitane, Daniele Greco Ed., 2020

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Boom economico italiano

Edilizia

Artigianato

Puglia

Salento

Parabita

Basilica santuario della Madonna della Coltura

Architettura postmoderna