Utente:PandeF/Sandbox5
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La scoperta della Corrente del Golfo si può far risalire alla spedizione di Juan Ponce de León del 1512; successivamente la corrente fu ampiamente sfruttata dalle navi spagnole per velocizzare la navigazione dai Caraibi alla Spagna.[1] La prima mappa della corrente fu realizzata da Benjamin Franklin e stampata per la prima volta a Londra nel 1769.[2]
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]La Corrente del Golfo vera e propria è guidata in gran parte dalla forza superficiale esercitata dal vento.[3] La corrente nord-atlantica, al contrario, è in gran parte guidata dalla circolazione termoalina.[4] Il trasporto di acqua calda verso nord-est attraverso l’Atlantico è considerata la causa per cui sussistono inverni più miti in Europa occidentale e settentrionale rispetto a quanto sarebbe altrimenti.[5][6]
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]La corrente equatoriale nord si origina nell'area delle isole di Capo Verde, dirigendosi verso ovest sotto la spinta degli alisei e lambendo le coste dell'Africa occidentale. Quando tale corrente interagisce con la costa nord-orientale del Sud America, questa si biforca in due rami: il primo fluisce nel Mar dei Caraibi, mentre il secondo, detto Corrente delle Antille, scorre lungo l'Oceano Atlantico a nord lambendo a est la regione caraibica.[7] Questi due rami si ricongiungono a nord degli Stretti della Florida .
Gli alisei soffiano verso ovest ai tropici,[8] mentre i venti occidentali soffiano verso est alle medie latitudini.[9] Questa combinazione genera una forza sulla superficie della fascia subtropicale dell'oceano con una vorticità potenziale negativa attraverso l’Oceano Atlantico settentrionale.[10] Il bilancio di Sverdrup risultante è diretto verso l'equatore.[11]
A causa della conservazione della vorticità potenziale causata dai venti che si muovono verso nord lungo l'estremità occidentale della dorsale atlantica subtropicale e a causa dell'aumento della vorticità relativa dell'acqua che si muove verso nord, il trasporto è bilanciato da una corrente stretta e in accelerazione verso il polo. Tale corrente scorre lungo il limite occidentale del bacino oceanico ed è nota come Corrente del Labrador.[12] La conservazione della vorticità potenziale provoca anche curvature della traiettoria della Corrente del Golfo: l'acqua, spostandosi verso nord, tende a mantenere inalterata la propria velocità, come stabilito dal principio di inerzia. Procedendo verso nord, le masse liquide si «scontrano» con masse che viaggiano a velocità inferiori poiché la velocità lineare di rotazione diminuisce con l'aumentare della latitudine. In un intervallo di tempo le masse con velocità maggiore percorrono spazi maggiori e saranno quindi più spostate verso est di masse con velocità minore. A questo è dovuta la forma della traiettoria della corrente del Golfo.[13] Il risultato di questo processo è noto come intensificazione occidentale: le correnti costiere, tra cui la Corrente del Golfo, sono più veloci e hanno fronti più stretti a ridosso delle coste occidentali, contrariamente alle correnti lente e meno definite che occupano le porzioni orientali degli oceani.[14]
Di conseguenza, la Corrente del Golfo risultante è una forte corrente oceanica, trasportando acqua ad una portata di 30 milioni di metri cubi al secondo (30 sverdrup) attraverso gli stretti della Florida e di 150 sverdrup al passaggio a sud di Terranova.[15] A causa della grande forza associata alla corrente, e a causa della sua vicinanza alle coste, le spiagge della costa orientale degli Stati Uniti sono maggiormente soggette al fenomeno dell'erosione.[16]
La Corrente del Golfo ha una larghezza media di 100 km e una profondità variabile tra 800 e 1200 m. La velocità è maggiore in superficie, con un massimo di circa 2,5 m/s.[17] Viaggiando verso nord, l'acqua calda trasportata dalla Corrente del Golfo subisce un raffreddamento evaporativo per azione del vento, con conseguente aumento della salinità e densità. Quando si forma il ghiaccio marino, il sale ne viene escluso e va ad aumentare ulteriormente la salinità e densità dell'acqua non ghiacciata.[18] Nell'Oceano Atlantico settentrionale l'acqua diventa così densa che inizia a sprofondare in acque meno salate e meno dense. Questa corrente discendente va a formare l'acqua profonda del Nord Atlantico, una massa d'acqua che si dirige verso sud.[19]
Due studi pubblicati sulla rivista scientifica britannica Nature nell'aprile 2018[20][21] hanno dimostrato che la Corrente del Golfo è al suo livello più debole da almeno 1600 anni.[22]
Effetti localizzati
[modifica | modifica wikitesto]La Corrente del Golfo influenza il clima della penisola della Florida. La parte della corrente che scorre al largo della costa della Florida, denominata Corrente della Florida, mantiene una temperatura media dell'acqua di almeno 24 °C (75 °F) durante l'inverno.[23] I venti orientali soffiano sulla superficie di questa massa di acqua calda, si scaldano e spostano aria calda dalla Corrente del Golfo verso l'interno, contribuendo a mantenere temperature più miti rispetto al resto degli Stati Uniti sud-orientali. La prossimità della Corrente del Golfo a Nantucket, nel Massachusetts, rende la zona più temperata durtante l'inverno con un conseguente aumento della biodiversità della zona, grazie alla presenza contemporanea di varietà di piante del sud (che crescono in ambienti più caldi) e delle specie vegetali del nord, [24].
La Corrente del Golfo, insieme a simili correnti d’aria calda, aiuta a mantenere temperature miti in Irlanda e nella costa occidentale della Gran Bretagna rispetto alle zone interne.[25][26]
Inoltre, la costa settentrionale della Norvegia rimane prevalentemente libera da ghiaccio e neve durante l'inverno, nonostante si trovi in ambiente artico.[27] Il riscaldamento prodotto dalla Corrente del Golfo ha consentito lo sviluppo di insediamenti abitati piuttosto grandi sulla costa della Norvegia settentrionale, tra cui Tromsø, la terza città più grande a nord del Circolo Polare Artico.
Previsioni future
[modifica | modifica wikitesto]Il sesto rapporto di valutazione dell’IPCC ha affrontato il problema del collasso della corrente in modo specifico e ha scoperto che, sulla base delle proiezioni dei modelli e della comprensione teorica del fenomeno, la Corrente del Golfo non si fermerà in un clima in fase di riscaldamento, ma rallenterà con l'indebolirsi del capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (AMOC).[28] Tuttavia, tale rallentamento avrà comunque effetti significativi, tra cui un aumento del livello del mare lungo la costa nordamericana, una riduzione delle precipitazioni alle medie latitudini, un cambiamento delle precipitazioni nell'Europa e ai tropici e tempeste più forti nel Nord Atlantico.[28]
Effetto sulla formazione dei cicloni
[modifica | modifica wikitesto]La formazione dei cicloni tropicali richiede normalmente temperature dell'acqua superiori a 26,5 °C (79,7 °F)[29] ed è dunque comune nelle zone interessate dalla Corrente del Golfo, soprattutto nel mese di luglio. Le tempeste viaggiano verso ovest attraverso i Caraibi per poi assumere una traiettoria in direzione nord dirigendosi lungo la costa orientale degli Stati Uniti. In alternativa, continuano a dirigersi verso nord-ovest entrando nel Golfo del Messico. [45] Tali tempeste hanno il potenziale per creare forti venti e danni estesi alle aree costiere del sud-est degli Stati Uniti. L'uragano Sandy del 2012 è stato un esempio di uragano che ha guadagnato forza grazie alla corrente del Golfo.[30]
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Guarda anche
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Riferimenti
[modifica | modifica wikitesto][[Categoria:Ambiente]] [[Categoria:Oceano Atlantico]] [[Categoria:Correnti dell'Oceano Atlantico]]