Utente:Michele Melosi/Sandbox

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Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Il periodo lungo il quale si dipana la storia va dal 1520 al 1560. Quarant’anni a cavallo di una data, il 14 luglio 1555, quando papa Paolo IV emanò la bolla Cum nimis absurdum, con la quale revocò tutti i diritti concessi agli ebrei e ordinò l’istituzione del Ghetto di Roma allora chiamato “serraglio degli ebrei”.

I giorni più belli
AutoreGiancarlo Melosi
1ª ed. originale2021
Genereromanzo
Sottogenereromanzo storico
Lingua originaleitaliano
Ambientazione1520, 1560, Italia, Corsica
PersonaggiIl pittore Raffaello Sanzio, il banchiere Agostino Chigi, Papa Leone X, Padre Silvestro Landini
ProtagonistiMichael Di Segni

Trama[modifica | modifica wikitesto]

1520. La famiglia Di Segni è una delle tante che vivono a Roma nel serraglio degli ebrei, dove la sera si chiudono i cancelli e nessuno può più entrare né uscire. Michael, giovane capofamiglia, è già un valente cerusico specializzato nella cura delle malattie con rimedi a base di erbe, ma, a causa delle ristrettezze economiche, vive in una casa fatiscente insieme alla moglie Ruth e la loro piccola Ariela. Un giorno, Michael viene convocato dal banchiere Agostino Chigi detto il Magnifico, da tempo affetto da un male che lo tormenta, nonostante i tanti consulti di medici cristiani. Il potente e ricco mecenate vive nel fasto di Villa Chigi con la moglie Francesca Ordeaschi, ex cortigiana, e pur di guarire è disposto anche a passare sopra al fatto che il giovane sia ebreo. Mentre Michael viene fatto trasferire alla villa per stare notte e giorno vicino al malato, Ruth e la figlia rimangono da sole e ai limiti della sopravvivenza.

E così, a poca strada dalla residenza dei Chigi, dove si sta organizzando la sfarzosissima festa dell'anniversario del matrimonio, per qualcuno le cose si mettono davvero molto male e Michael dovrà dimostrare tutta la sua capacità di medico e la sua determinazione, se vorrà un futuro per sé e per la sua famiglia.

Michael grazie ad Agostino Chigi, conosce anche il pittore Raffaello Sanzio e lo assiste fino alla morte. Nel mese di aprile del 1520 muore anche il banchiere e Michael rimane alla villa al servizio della moglie Francesca. Mentre la donna gli confessa il suo amore, i figli tramano per la successione dell’immenso patrimonio, avvelenando la madre con l’arsenico e riuscendo a far incolpare il giovane ebreo dell’assassinio. Michael viene catturato dall’inquisizione, imprigionato e torturato. Solamente un segreto svelato sui debiti del papato lo salveranno dalla condanna a morte.

Ma il peggio doveva ancora venire. Il 6 maggio del 1527 i Lanzichenecchi danno il via al sacco di Roma. Mentre la moglie e la figlia riescono a fuggire in una fattoria sul lago di Bracciano, Michael viene ferito e, creduto morto, viene gettato in un ammasso di cadaveri. Solamente alcune condizioni fortuite gli permettono di sfuggire alla morte e, dopo un lungo peregrinare, riunirsi con i suoi.

Violenze, amori, affetti, tradimenti segneranno la vita di quella famiglia, fino a quando nel luglio del 1555, papa Paolo IV con la bolla Cum nimis absurdum li obbligherà a fuggire di nuovo da Roma, prima a Pitigliano e infine a Livorno e questa volta rimarranno lì per sempre…

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Come sempre accade nei romanzi storici, alcuni personaggi sono di fantasia, altri sono realmente vissuti. Frutto della fantasia sono i componenti della famiglia Di Segni e pochi altri. Tutti gli altri sono realmente vissuti. C’è il pittore Raffaello Sanzio, il banchiere Agostino Chigi e la sua famiglia, ci sono vari papi come Leone X, principi, condottieri, frati, medici, inquisitori o negromanti. Un personaggio in particolare è al centro della storia. Si chiamava Silvestro Landino ed era un gesuita nato nel 1503 al confine tra Toscana e Liguria e morto a Bastia nel 1554. Nel 1552 fu spedito dal papa Giulio III a rimettere le cose a posto nella disastrata chiesa corsa. Durante il viaggio dal porto di Livorno a Bastia, quasi naufragò e riparò per un mese nell’isola di Capraia. Di quel soggiorno forzato, il Landini scrisse un resoconto dettagliato, descrivendo gli abitanti, i luoghi, gli usi e i costumi. Su quella cronaca si sviluppa la trama dell’ultima parte del romanzo.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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