Utente:Maria Angiola Gallingani/Sandbox

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Giorgio Gallingani (1926-1979)[modifica | modifica wikitesto]

File:GIORGIO GALLINGANI STUDIO2 ANNI 70 .jpg
Giorgio Gallingani negli anni '70

Giorgio Gallingani (Bologna, 24 dicembre 1926Otranto, 23 luglio 1979) è stato un disegnatore, pittore, incisore e vetratista italiano. E' nato il 24 dicembre 1926 a Bologna, terzo di nove fratelli e sorelle, da Antonio Gallingani, reggiano, funzionario di banca, e Maria Zuiani, nata a Cividale del Friuli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iscritto al al ginnasio inferiore presso il Liceo Galvani di Bologna, interrompe gli studi per proseguirli al Liceo artistico di Bologna, dove si diploma nel 1945. Prosegue all’ Accademia di Belle Arti di Bologna, presso la quale ottiene nel 1950 il Diploma in Scenografia. Svolge il servizio militare a Lecce, presso la caserma Trizio, poi alla scuola allievi ufficiali.

A Lecce, incontra la giovane Lycia Palmarese, studentessa di matematica, e i due si sposano nel 1953, prima di stabilirsi assieme a Bologna.

Nel 1954 si segnala al Concorso nazionale della vetrata a Roma[1]. Sempre nel 1954, partecipa a Bologna alla Prima mostra nazionale d'arte sacra contemporanea, tenuta presso l'Opera antoniana sotto l'alto patronato del cardinale Giacomo Lercaro, allora arcivescovo di Bologna.

Nel 1956 vince il Diploma di medaglia d’argento in occasione del Concorso internazionale per le vetrate artistiche di San Nicolao della Flüe in Lugano (Svizzera)[2], poi realizzate dall'artista svizzero Willy Kaufmann, vincitore del concorso.

Gallingani lavora come operaio decoratore presso la vetreria A.Pritoni, e qui disegna, esegue e firma le vetrate della Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo e della Chiesa di Cristo Re, entrambe a Bologna, e le vetrate della Chiesa di San Silvestro a Crevalcore. Nel 1957 consegue l'abilitazione all'insegnamento del disegno in tutte le scuole medie, superiori e inferiori, ma comincerà a insegnare solo nel 1964.

Nel 1958 riceve la lettera di licenziamento dalla vetreria .

Nel 1960 partecipa alla 4° Biennale nazionale d'Arte sacra contemporanea con due vetrate a fuoco sulla vita di San Francesco d'Assisi[3].

Giorgio Gallingani al lavoro sul vetro, Anni '60
Giorgio Gallingani al lavoro sul vetro, Anni '60

Fin dall’inizio della sua esperienza grafica e pittorica, a metà degli anni '50, questa si intreccia con il mestiere del vetro – portando alla realizzazione, fra gli anni ’50 e ’70, di numerose opere vetrarie a carattere prevalentemente religoso.

Singolare, fra le altre, il mosaico decorativo nella cappella dell’Istituto diocesano Veritatis Splendor a Bologna.

Gallingani è uno dei pochissimi artisti italiani che esegue personalmente tutte le fasi del lavoro vetrario: progettazione, disegno, scelta dei vetri soffiati, realizzazione del "cartone", taglio del vetro, composizione, pittura e cottura del vetro stesso, infine, legatura a piombo, coadiuvato, dalla metà degli anni '60 ai primi '70, dal maestro vetraio Raffaele Gamberini[4].

Sue vetrate sono tuttora collocate, fra l'altro, nella Cappella dell’ Ospedale Bufalini a Cesena (Via Crucis), nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa, nelle Chiese dei Santi Filippo e Giacomo, di Santa Maria Maddalena[5], dei Santi Saverio e Mamolo, di Cristo Re a Bologna, del Santuario di Martorano presso Cesena, di San Francesco a Pesaro, del Cimitero di Ravenna, della Chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Controguerra (Teramo), del Seminario Onarmo e della Certosa, ancora a Bologna. Negli anni '50, la realizzazione, e la conseguente domanda, di nuove vetrate risponde in primo luogo alle esigenze della ricostruzione postbellica, e dall'altro, in particolare a Bologna, incrocia l'avvio della Campagna pro-nuove Chiese promossa nel 1955 dal Cardinale Giacomo Lercaro, esperienza che introduce innovazioni inedite nell'architettura religiosa, e traduce in distribuzione, orientamento e diversa gerachia degli spazi le nuove disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano II, trovando una sintesi locale nella rivista Chiesa e Quartiere[6].

L'aula magna e la vetrata dopo il restauro di Luigi Vignali - 1965.
Bologna - l'aula magna dell'Università e la vetrata dopo il restauro di Luigi Vignali - 1965.

In campo civile, Gallingani realizza nel 1965 la grande vetrata con lAllegoria del Sapere per l’Aula magna dell’Università di Bologna[7], ristrutturata dall’architetto Luigi Vignali nello stesso anno, oggi demolita o perduta [8]. La vetrata, che occupa il vano dell'ampia finestra termale disegnata negli anni '30 dall'architetto Giulio Arata, ha un superficie di circa 70mq.

La vetrata, come ricorda Elena Gottarelli, "faceva parte delle opere donate dalla Cassa di Risparmio di Bologna all'Università in occasione della ristrutturazione dell'Aula magna di Arata (1935) eseguita con grande eleganza nel 1965 dall'architetto Luigi Vignali[9]".

Quanto alla demolizione (o rimozione) dell'opera, essa è dovuta verosimilmente a successivi interventi di ristrutturazione e riutilizzo funzionale dell'ampio volume dell'Aula magna, parte della quale viene destinata ad ospitare segreterie..

La carenza di spazi per l'espansione degli uffici universitari, assieme alla crescita del numero di studenti che gravitano sull'Ateneo, spingono le autorità accademiche a questo genere di interventi. [10]



Giorgio Gallingani è presente come pittore alle Mostre regionali d'autunno[11] che si tengono a Bologna fra il 1960 e il 1963, e successivamente, fra il 1964 e il 1968, come pittore e incisore alle esposizioni dell' Arte contemporanea in Emilia e Romagna, promosse sempre a Bologna dalla Sezione regionale di Bologna della Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori.

Prende parte, assieme ai fratelli Mario e Carlo Leoni, alla fase fondativa dell’atelier d’incisione San Leonardo, a Bologna, praticando la tecnica dell’acquaforte.

Giorgio Gallingani, "Bella ciao, bella ciao...", aquaforte, 1965;
Giorgio Gallingani, "Bella ciao, bella ciao...", aquaforte, 1965; medaglia d'oro per la grafica alla mostra Arte contemporanea in Emilia e Romagna, 1966.

E' presente nel dicembre 1966 alla collettiva Prima mostra d’arte grafica dell’atelier “Sanleonardo”, assieme, fra gli altri, a Mario Leoni, Pirro Cuniberti, Concetto Pozzati[12].

Sempre nel 1966, con l'acquaforte "Bella ciao, bella ciao..." vince la medaglia d'oro per la grafica alla mostra Arte contemporanea in Emilia e Romagna, promossa dalla Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori, che include una sezione dedicata al ventennale della Resistenza[13].

Partecipa, nel 1969, all'evento multidisciplinare Proposta per una Manifestazione Incontro Esposizione Rappresentazione presso il Museo civico di Bologna.

Nel 1970 realizza la vetrata con San Giuseppe lavoratore per il Seminario Onarmo a Bologna.


Tra il 1971 e il 1975 si collocano le vetrate del Santuario del Sacro Cuore di Gesù, a Martorano di Cesena, ciclo che si compone di una grande vetrata d'altare, con il Sacro Cuore di Gesù sorgente della Chiesa, e delle 14 vetrate della Via Crucis.[14]

Parte dell'attività artistica di Gallingani ha carattere didattico. Tra le varie esperienze, particolare significato assume l’insegnamento delle materie Disegno dal vero ed Educazione visiva[15], svolta presso Istituto Statale d’Arte di Bologna, e la scuola media allora annessa, dal 1964 al 1978.

Per quasi tutti gli anni '70, lavora al ciclo delle vetrate della Chiesa Abbaziale di San Michele Arcangelo di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, che resterà incompiuto.[16]

Muore per un attacco cardiaco a Otranto, in provincia di Lecce. il 23 luglio 1979.


Opere vetrarie principali[modifica | modifica wikitesto]

1955 Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo (Bologna), San Filippo, San Giacomo, San Francesco, Santa Caterina (4 vetrate)

1957 Chiesa di Cristo Re (Bologna), Dodici Apostoli, Redentore, Santi Pietro e Paolo (15 vetrate)

1958-1962 Chiesa di San Silvestro a Crevalcore (BO), (8 vetrate, 18 "oculi" quadrilobati, due rosoni)

1960 Chiesa di Sant’Antonio Abate (Pisa), Santi Francescani, Sant’Antonio Abate, Sant’Antonio Pucci (3 vetrate)

1961 Cappella della Colonia marina Stella Maris, Cesenatico

1962 Cappella dell’Ospedale Bufalini (Cesena), Vetrata d’altare e Stazioni della Via Crucis (15 vetrate)

1963 Chiesa dei Santi Saverio e Mamolo (Bologna) (2 vetrate)

1964 Chiesa di Santa Maria Maddalena (Bologna), Vita di Maria Maddalena

1964 Chiesa di San Giuseppe lavoratore (Controguerra, Teramo)

1965 Aula magna dell’Università di Bologna, Allegoria del Sapere (Bologna, opera demolita)

1970 Cappella del Seminario Onarmo (Bologna), San Giuseppe lavoratore

1971-1972 Santuario del Sacro Cuore di Martorano di Cesena, Vetrata d’altare Sacro Cuore di Gesù sorgente della Chiesa

1973-1975 Santuario del Sacro Cuore di Martorano di Cesena, Stazioni della Via Crucis (14 vetrate)

1972-1979 Chiesa Abbaziale di San Michele Arcangelo di Poggio Renatico (Ferrara), Storie della vita di Gesù (8 vetrate)


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La settimana INCOM, 29 gennaio 1955.
  2. ^ Istituto internazionale di arte liturgica, Ufficio tecnico, Tempio votivo di S. Nicolao della Flue in Lugano, a cura dell'Ufficio tecnico dell'Istituto internazionale di arte liturgica, Società Grafica Romana, Roma 1958.
  3. ^ 4ª Biennale nazionale arte sacra contemporanea premio IGNIS 1960, Antoniano, Bologna 1960.
  4. ^ Marco Bonora, Da Bologna a Ferrara: il Novecento nell'arte della vetrata istoriata, Edizioni Cartografica, Ferrara 2009,
  5. ^ Vetrate d'arte alla "Maddalena" e Maddalena istoriata, in "Il Resto del Carlino", 21 dicembre 1964. le vetrate sono inaugurate dal Vescovo vicario monsignor Luigi Bettazzi in occasione della messa propiziatrice per l'apertura dell'Anno accademico 1964-65.
  6. ^ Biblioteca Salaborsa, bolognaonline, su bibliotecasalaborsa.it.
  7. ^ Tradizione millenaria, “Il Resto del Carlino”, 1965, e Più luminosa e attrezzata L’aula magna dell’Ateneo, “L’Unità”, 1965.
  8. ^ Stefano Zironi (a cura di), Luigi Vignali architetto, Grafis, Bologna 1994.
  9. ^ Elena Gottarelli, Quella sfolgorante vetrata, “Provincia”, Mensile dell’amministrazione provinciale di Bologna, n. 11, dicembre 1991
  10. ^ Istituto per la storia di Bologna, Alessandro Albertazzi, Pierluigi Cervellati (a cura di), La città degli studi nella crescita urbana, Bologna, 1990
  11. ^ Mostra d'autunno: rassegna regionale d'arte :Salone dei Trecento, Bologna, 11-31 dicembre 1960; Mostra d'autunno : rassegna povinciale d'arte e retrospettiva di Luigi Serra (1846-1888) : Salone dei Trecento, Bologna, 25 novembre-14 dicembre 1961; Mostra d'autunno : rassegna regionale d'arte : Salone dei Trecento, Bologna 1962; Mostra d'autunno : rassegna regionale d'arte : mostra retrospettiva di Angelo Torchi : Salone del Tecento,Bologna,1963.
  12. ^ Prima mostra d’arte grafica dell’atelier “Sanleonardo” dal 10 al 31 dicembre 1966, Galleria 2000 via d’Azeglio 50, Tipografia  M.Cantelli, Bologna 1966 (catalogo della mostra).
  13. ^ Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori, Sezione regionale di Bologna, Palazzo Re Enzo, Arte contemporanea in Emilia e Romagna, Bologna, Museo Civico, Catalogo della mostra, Tipografia Ghelli, Bologna 1966.
  14. ^ Santuario del Sacro Cuore di Gesù - Martorano di Cesena, Testimonianze e documentazione, Stilgraf, Cesena 2005
  15. ^ Arti e Professioni, Istituto Statale d'Arte di Bologna, 1885-1985, Panini, 1986.
  16. ^ Cerioli, Samoggia, Cerioli, La nuova Chiesa Abbaziale di San Michele Arcangelo di Poggio Renatico 1907-2007, Ferrara 2007.

Cataloghi di esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Prima mostra nazionale d’arte sacra contemporanea, Bologna, 17 ottobre – 7 novembre 1954, Tipografia Luigi Parma, Bologna 1954.
  • Museo Civico di Bologna, Iridescenze e colori di vetri antichi, catalogo della mostra, 12-26 aprile 1959, Arti Grafiche Tamari, Bologna 1959.
  • Mostra d'autunno, rassegna provinciale d'arte e retrospettiva di Alessandro Guardassoni (1819-1888) :Salone del Podestà, Bologna, 3-22 novembre 1959.  
  • Mostra d'autunno,  rassegna regionale d'arte, Salone dei Trecento, Bologna, 11-31 dicembre 1960.
  • 4ª Biennale nazionale di arte sacra contemporanea 1960-Antoniano BO, Bologna1960.
  • Mostra d'autunno, rassegna provinciale d'arte e retrospettiva di Luigi Serra (1846-1888): Salone dei Trecento, Bologna, 25 novembre-14 dicembre 1961.
  • Mostra d'autunno, rassegna regionale d'arte: Salone dei Trecento, Bologna 1962.
  • Mostra d'autunno,  rassegna regionale d'arte: mostra retrospettiva di Angelo Torchi: Salone dei Trecento,Bologna,1963.
  • Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori, Sezione regionale di Bologna, Palazzo Re Enzo, Arte contemporanea in Emilia e Romagna 1964-1965, Bologna, Museo Civico, , Tipografia Ghelli, Bologna 1965.
  • Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori, Sezione regionale di Bologna, Palazzo Re Enzo, Arte contemporanea in Emilia e Romagna, Bologna, Museo Civico, , Tipografia Ghelli, Bologna 1966.
  • Prima mostra d’arte grafica dell’atelier “Sanleonardo” dal 10 al 31 dicembre 1966, Galleria 2000 via d’Azeglio 50, Tipografia M.Cantelli, Bologna 1966 (catalogo della mostra)
  • Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori, Sezione regionale di Bologna, Palazzo Re Enzo, Arte contemporanea in Emilia e Romagna, Bologna, Museo Civico, Tipografia Ghelli, Bologna 1967
  • Federazione nazionale Artisti Pittori e Scultori, Sezione regionale di Bologna, Palazzo Re Enzo, Arte contemporanea in Emilia e Romagna, Bologna, Museo Civico, 14-31 gennaio 1968.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Bonora, Da Bologna a Ferrara: il Novecento nell'arte della vetrata istoriata, Edizioni Cartografica, Ferrara 2009.
  • Mario Belletti, Ricordo del mago delle vetrate, in "Il Resto del Carlino", 29 gennaio 1991.
  • Resurrezione e vita, Decennale eucaristica della Parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo, 19 giugno 1955.
  • Parrocchia di Cristo Re, Seconda decennale eucaristica, Numero unico, 2 giugno 1957.
  • Istituto internazionale di arte liturgica, Ufficio tecnico, Tempio votivo di S. Nicolao della Flue in Lugano, a cura dell'Ufficio tecnico dell'Istituto internazionale di arte liturgica, Società Grafica Romana, Roma 1958.
  • Vetrate d’arte dalla “Maddalena” e “Maddalena istoriata”, “Il Resto del Carlino – Carlino Sera”, 21 dicembre 1964.
  • Tradizione millenaria, “Il Resto del Carlino”, 1965
  • Più luminosa e attrezzata l’Aula magna dell’Ateneo, “L’Unità”, 1965
  • Stefano Zironi (a cura di), Luigi Vignali architetto, Grafis, Bologna 1994.
  • Elena Gottarelli, Quella sfolgorante vetrata, in “Provincia”, Mensile dell’amministrazione provinciale di Bologna, n. 11, dicembre 1991
  • La Chiesa priorale parrocchiale di Santa Maria Maddalena in Bologna, Decennale eucaristica, 2 giugno 1985, Officina grafica di Giorgio Borghigiani, Bologna 1985.
  • W. Bergamini, G. Bonetta, B. Della Casa, S. Pivato, Arti e Professioni. Istituto Statale d’Arte di Bologna 1885-1985, Edizioni Panini, Modena 1986.
  • Istituto per la storia di Bologna, Alessandro Albertazzi, Pierluigi Cervellati (a cura di), La città degli studi nella crescita urbana, Bologna, 1990.
  • Glauco Gresleri, M. Beatrice Bettazzi, Giuliano Gresleri, Chiesa e quartiere. Storia di una rivista e di un movimento per l'architettura a Bologna, Compositori, Bologna 2004.
  • Santuario del Sacro Cuore di Gesù - Martorano di Cesena, Testimonianze e documentazione, Stilgraf, Cesena 2005.
  • Cerioli, Samoggia, Cerioli, La nuova Chiesa Abbaziale di San Michele Arcangelo di Poggio Renatico 1907-2007, Ferrara 2007.